Rifondare la scuola

Rifondare la scuola Intervista all'assessore Dolino Rifondare la scuola Quella attuale è sbagliata: lo dicono i risultati; bisogna rinnovarla perché diventi un momento fondamentale della società Un'analisi dei risultati scolastici mette in evidenza situazioni sconcertanti: abbiamo parlato delle medie inferiori, vediamo alcuni «disastri» delle superiori. Su 4041 Iscritti negli Istituti professionali 1 rimandati sono 1559, 1 respinti 940. All'Industriale Avogadro sugli 806 iscritti al primo biennio 1 rimandati sono 291, i respinti 200. Esempi di un disagio crescente, di un malessere sempre più diffuso. Ohe cosa possono lare gli esperti e gli uomini politici per migliorare la scuola? Proseguiamo la nostra Inchiesta ascoltando oggi il parere del prof. Gianni Dolino, assessore all'Istruzione del Comune e direttore dell'elementare Casati, comunista. « La nostra — spiega — è una scuola sbagliata: a livello dell'obbligo e più ancora a livello medio superiore ed universitario. Lo dicono le cose, i programmi, la organizzazione, la gestione, la confltttualità, t risultati. E' uno degli specchi più fedeli della nostra società squilibrata; si è "dovuta" aprire alla scolarizzazione di massa, ma senza precise volontà e quindi senza strutture, supporti, né aperture mentali. Si è gonfiata, su uno scheletro non adatto a sostenere un peso tanto grande ». Da un'analisi del fenomeno scolastico «badando più al fatti che alle parole» Dolino trae preoccupanti conclusioni. «Parlare di diritto-dovere senza aver risolto la istituzione della scuola materna, è già un discorso contraddittorio. Ma la contraddizione si fa più macroscopica quando si passa all'esame dei programmi della fascia dell'obbligo: quelli dei primi cinque anni, ancora "elementari" i successivi appena appena riformati, comunque non riconducibili ad un impegno di appropriazioni culturali, così rigidi come sono nelle loro scatole chiuse ». Perché tutto ciò? DI chi la colpa? Risponde Dolino: « Certamente una grande responsabilità pesa sulle spalle di chi ha avuto forza di governo in tutti questi anni. Da quanto tempo si attende la riforma della media superiore e dell'Università? E chi prepara adeguatamente gli insegnanti a tutti i livelli, posto che risolvano i problemi dell'edilizia scolastica? ». In polemica con l'Intervista rilasciata alla Stampa nei giorni scorsi dal de Picchionl, 11 prof. Dolino prosegue: « Certamente in un corpo malato è più facile l'ingresso e l'insediamento di corpuscoli distruttivi, ma bisogna che il corpo sia veramente malato ». Richiamandosi ad una dichiarazione fatta nel '68, l'anno della grande contestazione, dall'editore Rizzoli, (che definisce « non certo un "rivoluzionario" »). Dolino ricorda: « Egli disse che se i ministri alla Pubblica Istruzione avessero letto soltanto un libro all'anno sulla condizione giovanile, le proteste sarebbero esplose in modo diverso, perché i responsabili avrebbero potuto, almeno in parte, provvedere ». Prosegue, amaro e polemico: « Mancanza di volontà riformatrice, arroccamento su posizioni chiuse, visione burocratica e accentratrice hanno invece ritardato di decenni le riforme da tutti ritenute urgenti. Ogni passo avanti dovette essere strappato con lotte di massa, volontarismi, anche velleitarismo, disperdendo forze, tempo e denaro». Secondo Dolino « Lo Stato italiano per la scuola, spende molto denaro, però lo spende male ». Basterebbe « misurare volontà ed impegno riformatori, l'applicazione dei sudati decreti delegati, che per precise paure ministeriali e di potere, ha disilluso, frustrato, ricacciato nel "tira a campa", milioni di cittadini; proprio per quelle "impermeabilità di strutture e penuria di mezzi finanziari" citati dall'on. Picchiami ». C'è una soluzione? Come ipo- tizza un futuro migliore? «Soltanto un governo aperto al rinnovamento, con volontà ed autorità sufficienti può rifondare la scuola come momento fondamentale della società, della nostra repubblica democratica basata sul lavoro, varando le riforme indilazionabili per non lasciar andare la barca verso una dequaliflcazlone culturale e professionale che già oggi impressiona tutti ». Maria Valabrega L'assessore Gianni Dolino