Il mistero sull'uccisore del ladro forse è nascosto; teme l'arresto? di Gino Mazzoldi

Il mistero sull'uccisore del ladro forse è nascosto; teme l'arresto? L'inchiesta a Milano sulla sparatoria di viale Bianca Maria Il mistero sull'uccisore del ladro forse è nascosto; teme l'arresto? Potrebbe essere accusato di omicidio volontario - Avrebbe fatto fuoco mentre il bandito già fuggiva - Indagini sui 25 milioni: non sarebbero frutto di riscatti o denaro "sporco" (Dal nostro corrispondente) Milano, 12 giugno. L'uomo che ieri mattina ha ucciso a colpi di pistola il ventiseienne Pietro De Luca, che gli aveva strappato per strada la borsa con 25 milioni, non si è ancora presentato alla polizia che lo ricerca attivamente: tutto lascia credere che il derubato non si sia ancora fatto vivo temendo le conseguenze del suo tragico gesto. Rischia, infatti, una condanna per omicidio volontario e non può invocare attenuanti perché lo scippatore e il suo complice stavano già fuggendo quando ha fatto fuoco. La valigetta con i 25 milioni attende il suo proprietario in questura e — dicono gli inquirenti — se si trattasse di persona diversa dallo sparatore a quest'ora si sarebbe fatta viva. Dai controlli eseguiti non risulta che le banconote appartengano a qualche riscatto o siano denaro «sporco». I 25 milioni erano stati versati il 20 maggio scorso dalla sede centrale della Banca d'Italia alla filiale milanese dell'istituto di emissione. Non si sono ancora accerta-' ti i successivi passaggi. Quando ieri sono iniziati i primi controlli le banche stavano chiudendo e oggi i dipendenti non hanno lavorato per il fine settimana. Lunedì si riprenderà la ricerca e si cercherà di stabilire in quale istituto di credito sono finiti i 25 milioni e da chi sono stati prelevati in questi ultimi giorni. Finora l'ipotesi più attendibile è quella che il denaro sia stato ritirato da qualche commerciante per il pagamento degli stipendi; gli inquirenti escludono che si tratti di uno dei normali portavalori di cui si servono le ditte. Un primo controllo in questo senso infatti ha permesso di accertare che nessun portavalori, ieri alle 10,30 (quando cioè è stato ucciso Pietro De Luca) si trovava in viale Bianca Maria ed inoltre stamane quasi tutti coloro che compiono trasporti di denaro sono stati rintracciati e interrogati dalla polizia, ma senza risultati. Piera Zucca in Gambino, l'anziana portinaia che ha potuto vedere bene in volto lo sparatore, lo ha descritto come una persona elegantemente vestita in grigio che aveva l'aspetto di un professionista. Nessun altro testimone (benché in quel momento parecchia gente transitasse in viale Bianca Maria) si è presentato alla polizia e tanto meno la donna vestita con l'abito a fiori e vista a fianco dell'uomo che ha ucciso lo scippatore. Qualcuno, anzi, ha detto che era lei a portare la preziosa valigetta e che lo sparatore è intervenuto a sua difesa. Forse si tratta del marito della donna: questa ipotesi troverebbe conferma dal fatto che anche lei non si è fatta viva. Neanche del complice di Pietro De Luca è stata trova¬ ta traccia. Si tratterebbe di un giovane vestito con un completo marrone, capelli scuri, occhiali da sole «rayban», che era alla guida della «Kawasaki» con la quale si è dato alla fuga non appena il De Luca, colpito a morte, è stramazzato a terra. Il complice non deve essere rimasto ferito nella sparatoria: sul cadavere dell'ucciso sono stati rinvenuti tre colpi e i proiettili sono stati recuperati dai medici dell'ospedale policlinico nel disperato tentativo di strapparlo alla morte. Si è accertato che Pietro De Luca era giunto a Milano, da Roma, da poco più di un mese. In un primo tempo aveva abitato in una pensione di Porta Ticinese, poi si era trasferito in casa di un giovane conosciuto in uno dei bar della zona. La salma di Pietro De Luca è all'obitorio: l'autopsia sarà compiuta in uno dei prossimi giorni. Gino Mazzoldi

Persone citate: De Luca, Gambino, Kawasaki, Piera Zucca, Pietro De Luca

Luoghi citati: Milano, Roma