L'uomo del Sid partecipò al "vertice,, msi a Latina di Silvana Mazzocchi

L'uomo del Sid partecipò al "vertice,, msi a Latina Dopo l'uccisione del comunista a Sezze L'uomo del Sid partecipò al "vertice,, msi a Latina Il maresciallo Francesco Troccia, interrogato dal giudice per la terza volta, ha dovuto ammetterlo - La sua presenza fu rivelata da Pistoiesi, candidato missino a Roma (Dal nostro inviato speciale) Velletri, 12 giugno. Prima ha negato, come aveva sempre fatto, poi si è schermito, infine il maresciallo del Sid Francesco Troccia ha ammesso che la sera del 28 maggio, dopo i tragici fatti di Sezze Romano e l'uccisione del giovane comunista Luigi Di Rosa, partecipò anche lui alla riunione che i camerati tennero nei locali della Federazione del msi di Latina. Questo è il particolare più grave emerso dal terzo interrogatorio, al quale è stato sottoposto oggi Francesco Troccia, in carcere a Velletri perché accusato di non aver arrestato, come sarebbe stato suo dovere, Sandro Saccucci men¬ tre sparava in piazza IV Novembre a Sezze, la sera del suo comizio, e per aver favorito poi la fuga del deputato missino fin a Roma. Il sottufficiale del Sid — gruppo unità speciali — aveva sempre sostenuto di non aver saputo nulla su quanto era avvenuto a Sezze fino a quando, due giorni dopo i fatti, aveva sentito alla radio dell'uccisione del Di Rosa e del ferimento di un altro ragazzo, Antonio Spirito, di «Lotta continua». A questo punto — secondo la sua versione — il maresciallo Troccia sarebbe andato da un suo superiore, al Sid, ed avrebbe riferito quanto era riuscito a sapere sul gruppo missino quel venerdì, durante il viaggio in macchina fatto da Sezze a Latina. Il nome del superiore del servizio segreto, però, Francesco Troccia non l'ha voluto fare e, come ormai è costume in numerose inchieste giudizarie, il sottufficiale si protegge dietro il famoso segreto militare. A parlare della sua partecipazione al «vertice» tenuto nella sede della Federazione missina a Latina, era stato Angelo Pistoiesi, l'impiegato romano, candidato nelle liste comunali del msi da «indipendente», ora in carcere a Prosinone perché accusato di aver favorito la fuga di Sandro Saccucci. Ieri il segretario provinciale del msi, Aimone Finestra, ascoltato come testimone dal giudice istruttore Ottavio Archidiacono, deve aver confermato questa versione dei fatti fornita da Pistoiesi. Durante l'interrogatorio di oggi i giudici (oltre ad Archidiacono era presente il sostituto procuratore Alfonso De Paolis) hanno contestato al maresciallo Troccia altri due particolari, oggetto di riscon tro nell'istruttoria. Primo: Francesco Troccia, nei precedenti colloqui, aveva sempre negato di aver conosciuto Saccucci prima della scorribanda fascista di Sezze Romano. Aveva detto perfino di aver fatto parte per puro caso della scorta del deputato missino durante i comizi tenuti lo stesso pomeriggio del 28 maggio nei paesi di Maenza e Roccagorga dovendosi poi recare a Sezze, suo paese natale, per far visita al fratello. Anche su questo punto i giudici e gli avvocati di parte civile (Silvio Farau e Angelo Tomassini) hanno dovuto Snsistere parecchio prima che Troccia si decidesse ad ammettere che la conoscenza con Sandro Saccucci datava già da qualche mese. Glielo avevano presentato — ha detto infine Troccia — Angelo Pistoiesi e i fratelli Gabriele e Francesco Pirone una sera di qualche mese fa. L'incontro avvenne a Roma a casa di Gabriele Pirone, ex segretario della sezione missina della Magliana, espulso dal partito per decisione di Almirante pochi giorni dopo i fatti di Sezze che lo avevano chiamato in causa. Pirone guidava l'Alfa «2000» di Pistoiesi sulla quale da Sezze a Latina viaggiarono, oltre a suo fratello Francesco, il maresciallo Troccia e Sandro Saccucci. Secondo: i giudici hanno rivolto parecohie domande al maresciallo Troccia per sapere se il 25 maggio, tre giorni prima del tragico raid fascista di Sezze, l'uomo del Sid fosse stato a Latina a mangiare al ristorante «Il gallo d'oro», dove si riunirono Giorgio Almirante ed alcuni camerati dopo il comizio che il segretario missino aveva tenuto in città. Troccia ha negato. I giudici hanno insistito soste nendo che alcuni testimoni hanno raccontato di averlo riconosciuto tra i commensali. Il maresciallo del Sid ha con tinuato a negare la circostan za. Saranno necessari alcuni confronti per stabilire la verità su questo particolare. Già questa mattina il maresciallo Troccia è stato messo a confronto con due testimoni, che nella prima fase dell'istruttoria, affermarono di aver visto Francesco Troccia la sera del 28 maggio a Sezze, organizzare e guidare il corteo delle sette auto che componevano la scorta di Sandro Saccucci dalla piazza dove si era tenuto il comizio missino verso l'uscita del paese. Questa circostanza era stata sempre negata dall'uomo del Sid. Silvana Mazzocchi