Azzurri, tanti gol e pochi entusiasmi

Azzurri, tanti gol e pochi entusiasmi Battuta a San Siro per 4-2 la Romania restano i problemi Azzurri, tanti gol e pochi entusiasmi Dopo un mediocre primo tempo a reti inviolate, gli azzurri si riscattano nella ripresa con Bettega al posto di Pulici e Zaccarelli per Benetti - Apre le marcature Graziani, replica Antognoni, poi segna due volte "Bobby-gol" - Due ingenuità della difesa permettono ai romeni di alleggerire il passivo - Roggi mediocre sostituto di Bellugi - La vena di Causio (Dal nostro inviato speciale) Milano, 5 giugno. La goleada è arrivata nella ripresa, dopo un primo tempo con rari lampi efficaci. Quando si pensava che la stanchezza, lo stordimento provocato dal cambio di fuso orario (che il prof. Vecchiet temeva molto, e l'aveva dichiarato alla vigilia) impedissero agli azzurri di concretizzare le idee di gioco che avevano dimostrato di possedere, sia pure sostenendole con un ritmo Insufficiente per produrre risultati concreti, Graziani è andato via su lancio di Pecci, ha evitato gl'incerti Sanciti e Dobrau per battere con un tiro basso Jordache. E.' stato come il segnale d'avvio per un fuoco d'artificio, di colpo gli azzurri — i quali, rispetto ai primi quarantacinque minuti avevano Bettega al posto di Pulici e Zaccarelli nel ruolo di Benetti — hanno trovato alando e voglia di battersi. Causio ha preso in pugno la bacchetta del direttore d'orchestra sulla zona destra del terreno, partendo spesso dalla linea di difesa per portare in avanti palloni preziosi, offrire suggerimenti ai compagni. In avanti con Bettega c'era meno potenza ma più tecnica, le manovre hanno potuto avere uno svolgimento magari più pacato ma più preciso, anche se non è detto che Graziani e Bettega si integrino essendo entrambi portati a •giocare la pallapiù che a sfondare. Del resto non è neppure giusto dire che gli azzurri hanno segnato perché è rimasto negli spogliatoi Pulici. come sarebbe altrettanto ingiusto gettare la croce addosso a Benetti, anche se il milanista nel primo tempo non aveva certo mostrato la vivacità messa al servizio della squadra (sia pure con molta Imprecisione di tocco) da Zaccarelli. La vittoria è maturata così, gli azzurri hanno trovato pronta replica ai loro gol da parte di una Romania che pareva nel primo tempo paga dei suoi deliziosi ma vani palleggi, e che invece di colpo ha cominciate ad andare dentro con decisione per linee dritte (specialmente dopc l'inserimento del goleador Georgescu) mettendo in difficoltà la nostra difesa particolarmente sul centro, dove, alle spalle dei disastroso Roggi, capitan Facchetti come già contro i brasiliani a New Haven, ha dimostrato grosse difficoltà ad affrontare avversari avanzanti in palleggio. Il 4-2 non aggiunge né toglie qualcosa alla situazione della nostra Nazionale. Non si è riscattata la trasferta Usa oggi a San Siro, semmai c'è slata la conferma che, al di là delle inevitabili gambe molli, ci sono in squadra tipi di notevole carattere, vedi Causio a Rocca, Graziani e Tardelli, che sanno battersi anche quando non sono al meglio della condizione. La pioggerella fresca ha poi dato la sveglia al "barone-, ma pensiamo che Causio abbia voluto anche dimostrare con una grossa prestazione che la sua reazione su Rivelino è stata un cattivo episodio capitato in un brutto momento. Al posto di Bearzot, sinceramente, Causio lo avremmo lasciato fuori squadra oggi, per dimostrare al resto del mondo che sappiamo punire chi sgarra; il bianconero con il suo comportamento ha meritato largamente il «perdono- del et., la sua caparbietà nel giocare per la squadra è stata una magnifica risposta. Così come il trotterellare finale di Pecci ha dimostrato, crediamo, il dispetto di un giocatore che in maglia azzurra non riesce mai, per un motivo o per l'altro, a convincere. Non sappiamo quanto abbia influito il recente malanno sulla sua prestazione odierna: pensiamo che sulla condizione attuale del regista granata pesi di più il campionato giocato con la massima concentrazione, con gl'inserimenti nelle partite della Nazionale militare. Comunque, a parte i giudizi sui singoli, il botta e risposta di gol finale ha fatto rilevare ancora una volta come il centrocampo azzurro debba migliorare molto in fase di copertura: non è che Antognoni 0 Causio non arretrino in fase di protezione, anzi, ma è il modo di fronteggiare l'avversario che non è soddisfacente. Se non c'è blocco, non si fa filtro per la difesa: 1 tackles disperati ma isolati sono solo vani episodi di « eroismo » a buon mercato, e servono a ben poco. Indicazioni isolate, ma pensiamo siano valide anche se la gara è stata a livello di dignitoso match di chiusura di stagione. Onestamente non ci aspettavamo di più dagli azzurri, ma qualche appunto sui singoli lo si può fare. Un colpo di testa (a lato di poco) in quarantacinque minuti è piuttosto poco per Pulici, capocannoniere del campionato, stavolta lasciato da Bearzot più vicino all'area di rigore avversaria, ovvero con licenza di segnare. E così ha ancora una volta deluso Benetti, ha spaventato (più di noi Zoff, siamo certi) Roggi, frastornato anche dai fischi del pubblico. Il primo tempo non ha detto molto, Antognoni è stato il più vivo dei nostri, ma regolarmente il suo avversario diretto Boloni partiva in contrattacco senza avere troppi fastidi. E così, piuttosto maltrattato dalle decisioni della panchina, è risultato Pecci: solitamente si cerca di liberare il • regista - da pesanti compiti di marcatura, invece al granata è stato affidato Jordanescu, il migliore del centrocampo romeno, l'ispiratore del gioco. Così il piedone romagnolo ha fatto da tampone più che da direttore d'orchestra (posto che ne avesse la vivacità, oggi, e temiamo di no). Il colpo di testa a lato di Pulici (al 19') ed un balordone generale della nostra difesa subito dopo, sono state le fasi più movimentate del primo tempo, poi la ripresa, con le ripetute segnature ha ripagato il pubblico, che già mostrava chiari segni di ma¬ lumore. Ha aperto la serie dei gol al 4' Graziani, fuggito sulla sinistra su un lancio preciso di Pecci il quale aveva ricevuto il pallone da Facchetti. Sandu e Dobrau hanno opposto un'opposizione ben debole, Graziani è andato via in progressione ed appena il portiere ha accennato a muoversi dai pali, l'ha battuto con un bel rasoterra. Gli azzurri hanno preso slancio, e dieci minuti dopo hanno raddoppiato. Causio ha subito un fallo quasi sulla linea laterale destra, ha calciato egli stesso la punizione e sulla respinta della difesa, Antognoni ha controllato la palla con sicurezza per spedirla nel « sette » alla sinistra del portiere Jordache, con una bella botta di mezzo volo. Sul due a zero la partita sembrava chiusa per i romeni, ma, di colpo, trascinati da un vivacissimo Lucescu, gli uomini di Kovacs si sono portati in avanti con pericolosità. Lo stesso Lucescu ha dimezzato lo svantaggio dopo una incertezza di Facchetti che ha ribattuto la palla malamente addosso a Boloni. La sfera è finita all'ala sinistra che ha battuto con una bella botta trasversale l'Incolpevole Zoff. Gli azzurri sono ripartiti in avanti, Causio ormai aveva trovato lo slancio e dalla zona destra del terreno partivano continui suggerimenti per Bettega e Graziani. Proprio un lancio di Causio, al 25', ha dato via libera a Bettega, partito con ottima scelta di tempo sul filo del fuorigioco. Il bianconero ha controllato la sfera e, di destro, ha battuto tranquillamente Jordache per finire poi esultante fra le braccia del compagno. Bettega si è ripetuto poco prima della mezz'ora, stavolta con una manovra in gemellaggio con Graziani. Lunga azione CausioAntognoni e appunto Graziani: l'attaccante granata si è allargato sulla sinistra per centrare con precisione fra i difensori avversari, dove il bianconero, arrivando In corsa, ha deviato di istinto la palla, ingannando il portiere romeno. Pareva finita, ma Georgescu, il capocannoniere romeno, impiegato soltanto negli ultimi minuti, non ha voluto far mancare la sua partecipazione al festival del gol e due minuti dopo, su centro dalla destra dell'avanzante libero Dobrau, il colpo di testa del biondo ha fatto fuori Roggi e Zoff, a sua volta rimasto evidentemente sorpreso dalla deviazione. Ancora qualche attacco azzurro con Causio sempre primattore, poi l'arbitro austriaco Schiller ha chiuso la gara. Davvero una conclusione di stagione a livello di amichevole, un pomeriggio di respiro dopo le battaglie In America ed in attesa degli scontri con gl'inglesi per la qualificazione ai campionati del mondo. La vittoria contro la Romania ha chiuso la stagione, nonché la prima parte del ciclo azzurro « dopo Valcareggi ». Adesso, terminata una lunga serie di esperimenti che hanno condotto prima Bernardini e poi la coppia Bernardlnì-Bearzot ad orientarsi sul gruppo di giocatori che tutti conoscono, c'è da affrontare il primo grosso Impegno ad alto livello, che conta davvero, cioè tentare la qualificazione per il campionato mondiale dsl '78 in Argentina attraverso un girone che ci vedrà opposti dall'autunno prossimo a Inghilterra, Finlandia e Lussemburgo. Lasciando da parte la possibilità di nuove « Coree -, mai da scartare per il nostro calcio, è ovvio che il match è con gli inglesi, i quali ci hanno recentemente battuti negli Stati Uniti. Nel frattempo, il 30 giugno, il consìglio federale dovrà — si spera — chiarire la situazione del vertice tecnico, ovvero decidere in merito alla conduzione azzurra. Bernardini ha un seguito di • nostalgici -, Bearzot ha degli avversari che gli negano (a torto) sufficiente competenza internazionane, nonché lo accusano di una, per noi lodevole, antipatia per i bei discorsi. E' chiaro che Enzo merita di andare avanti da solo, ma questa al momento è solo una speranza, anche se si dovrebbe verosimilmente arrivare ad una decisione del genere. Bruno Perucca Milano. Antognoni segna il secondo gol azzurro con un perfetto tiro di collo sinistro mentre Causio segue l'azione (Ansa)