Le donne nella lotta elettorale
Le donne nella lotta elettorale Le donne nella lotta elettorale Roma, 4 giugno. «Le donne di fronte alle elezioni»: su questo tema si è svolto stamani alla stampa estera un incontro con Emma Bonino ed Elena Doni del partito radicale, Lidia Menapace e Chiara Zevi di democrazia proletaria, Miriam Mafai e Marcella Ferrara del pei, e Nicoletta Roscioni Riccio e Anita Pasquali dell'Unione donne italiane. Per Elena Doni, candidata per il partito radicale, «ilo donna non è più un fiore all'occhiello dei partiti, ma una protagonista della lotta elettorale». «Ho accettato la candidatura del pr — ha aggiunto — perché ritengo questo partito il più impegnato nella lotta per i diritti civili». Miriam Mafai, giornalista, iscritta al pei, ha posto l'accento sulla crisi economica, affermando che «le donne devono battersi perché la ripresa non sia basata sui tradizionali indirizzi economici (sviluppo delle importazioni e dei consumi individuali) ma piuttosto sullo sviluppo dei servi zi, capaci di cambiare la qualità della vita e la condizione femminile in particolare». Divorzio, aborto e consultori, ha spiegato Lidia Menapace, redattrice del Manifesto e candidata per democrazia proletaria, significano un cambiamento profondo nella società e nelle strutture dello Stato, con le quali la donna si è scontrata sino a ora. La Menapace ha rivendicato al movimento delle donne anche «la battaglia condotta contro il governo Moro e la perdita di credibilità della de, alla quale le donne davano il voto non per i meriti politici». «Il pei — ha sottolineato Marcella Ferrara, moglie del presidente della Regione Lazio — ha presentato nelle sue liste 13fi donne contro le 45 della de, le 80 del psi, le 78 di democrazia proletaria: più della metà dei candidati radicali sono donne ». Inoltre, i comunisti hanno garantito l'elezione «di un numero doppio di candidate rispetto alla passata legislatura ». Chiara Zevi ha ricordato come «l'organizzazione della lotta delle donne abbia determinato la svolta politica italiana»» e ha chiesto che dopo il 20 giugno sia messo fuori legge il msi. g. fe.
Luoghi citati: Regione Lazio, Roma
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