La stampa francese in crisi Sciopero in tre quotidiani

La stampa francese in crisi Sciopero in tre quotidiani Difficile ricerca di accordo tra editori e tipografi La stampa francese in crisi Sciopero in tre quotidiani nao he di le ti di (Nostro servizio particolare) Parigi, 29 maggio. Nelle edicole parigine oggi non sono comparsi due dei quotidiani della capitale, Le Figaro e France Soir, in seguito a uno sciopero dei tipo¬ grafi della Cgt, che ha impedio \ t0 anche la pubblicazione deli-U'Equipe, il quotidiano sportiti I Vo che si stampa nella tipoo- \ grafia di France Soir. Lunedì ze nea e, eaa¬ aesriaere la¬ e re e a o e oe: i rappresentanti sindacali dei due giornali decideranno sulla prosecuzione dello sciopero. L'agitazione rivela un aggravamento della crisi dei giornali parigini. Il ritiro dalla rappresentanza del sindacato degli editori della capitale del Figaro e di France Soir, all'origine dello sciopero di oggi, è stato motivato dai responsabili delle due testate con l'impossibilità di aderire, «per ragioni di amministrazione, all'orientamento delle discussioni tra il sindacato della stampa parigina e quello dei lavoratori». Queste trattative, sollecitate da circa un anno dalla centrale sindacale comunista (Cgt) dei tipografi, riguardano la revisione delle condizioni di lavoro, cioè l'ammodernamento e l'automazione dei mezzi di produzione, e la garanzia dei livelli occupazionali. I rappre¬ i- sentanti degli editori e quelli i- ta moea¬ dei tipografi cercano di trovare un accordo che permetta da un lato di ridurre i costi di produzione (causa delle difficoltà di bilancio dei giornali) e dall'altro di salvaguardare i posti di lavoro, facendo ricor- so anche a una politica di pre-pensionamento. Ma la trattativa è resa più aggrovigliata dal «caso» del Parisìen Libere, un quotidiano le cui maestranze occupano la tipografia dal marzo dell'anno scorso per protestare contro l'editore, Emilien Amaury, il quale voleva introdurre innovazioni tecnologiche che avrebbero causato una diminuzione dei posti di lavoro, senza una preventiva discussione con i sindacati. Attualmente il Parisien Libere viene stampato in due tipografie alla periferia parigina, mentre continua da 14 mesi l'occupazione dello stabilimento nella capitale. I sindacati dei tipografi vogliono che nell'accordo-quadro in discussione con gli editori vengano inclusi anche i lavoratori del Parisien Libere che potrebbero risultare eccedenti al momento della soluzione. Questa eventualità è uno dei motivi che hanno spinto il Figaro e France Soir a dimettersi dal sindacato degli editori. Inoltre per Dominique Ferry, direttore della società editrice di France Soir, è impossibile accettare anche un'altra clausola dell'accordo in base al quale le imprese non potranno diminuire il personale fino a tutto il '78, a parte il pre-pensionamento volontario a 57 anni. Secondo i responsabili, né France Soir né il Figaro potrebbero sopravvivere agli attuali costi di produzione. Gli editori del Figaro stanno approntando centri tipografici in provincia, e presto, sempre per ragioni d'economia, il giornale traslocherà dall'elegante edificio sui Champs-Elysées. Il sindacato degli editori parigini si rammarica del ritiro dei rappresentanti dei due quotidiani, che per intanto impedisce la conclusione di un accordo-quadro regionale, ma conferma la sua volontà di negoziare, mentre la Cgt-Livre parla di «una decisione grave e dalle conseguenze imprevedibili». Anche il sindacato nazionale dei giornalisti reputa che si sia aperta «una crisi dalle conseguenze incalcolabili» e chiede l'apertura di un negoziato globale su tutti i problemi della stampa. p. pat.

Persone citate: Dominique Ferry, France Soir

Luoghi citati: Parigi