Borsa sempre più stanca

Borsa sempre più stanca Anche se la quota ha guadagnato l'I,8% Borsa sempre più stanca Scambi ridotti al lumicino, sedute che chiudono un'ora prima del solito - Tutti sono in attesa dei risultati del 20 giugno -1 valori in vista (Nostro servizio particolare) Milano, 29 maggio. Lo stato di attesa nel confronti della grande incognita rappresentata dal «dopo 20 giugno», sempre più diffuso a tutti I livelli del mondo economico nazionale, è tanto più sentito dal mercato azionario che per vocazione istituzionale ha la specifica funzione di riflettere ed anticipare tutti quei fenomeni che comunque influiscono sulla vita economico - finanziaria. Se a queste remore di carattere psicologico si aggiungono i freni tecnici Introdotti dal noto provvedimento della Consob ed 1 vari scioperi dei bancari che hanno limitato anch'essi il lavoro, appare evidente che l'attività borsistica dei giorni scorsi sia stata del tutto carente. Si sono infatti ridotti al lumicino non soltanto gli ordini di acquisto, ma anche quelli di vendita da parte della clientela che, insieme agli operatori professionali, ha evidentemento preferito tenersi in disparte, anche in considerazione del lungo ponte dell'Ascensione che ha «abbreviato» la settimana borsistica facendo accantonare qualsiasi iniziativa, sia pur a breve raggio. Nessuna volontà operativa, quindi, a tutti i livelli, con un volume di affari che si è ridotto praticamente ad una pura e semplice espressione formale, con la conseguenza che il mercato è venuto a mancare ancora più di elasticità ed in molti casi sono bastate offerte e domande su partite anche esigue per determinare spostamenti di prezzi abnormi, Sata la carenza delle contropartite. Anche se di seduta in seduta la quota ha registrato qualche frazione di miglioramento, non è ancora possibile trarre delle conclusioni su una effettiva tendenza e ciò deriva — come s'è detto — dalla eccezionale esiguità degli scambi che toglie praticamente significato al lavoro. Basti pensare che nella precedente settimana — che non è certo stata un esempio di attività frenetica — i titoli trattati raggiungevano una media giornaliera di 4,5 milioni per un valore di 3,4 miliardi di lire, mentre in quest'ultima sotto esame, si è scesi a 2,7 milioni di titoli trattati in media ogni seduta per un valore di 2,5 miliardi. La controprova è che le riunioni sono andate ancor più accorciandosi sino a concludersi praticamente intorno a mezzogiorno, mentre in tempi normali sono solite protrarsi, quantomeno, sino all'una. Il bilancio della settimana, rispetto al precedente venerdì, presenta un progresso dell'I,8 per cento con l'indice generale azionario de «Il Sole - 24 Ore» che è passato da 41,09 a 41,83 mettendo a segno progressi medi dello 0,45 per seduta. Per quanto riguarda l'andamento dei singoli titoli vale la pena di ricordare 1 nuovi recuperi delle Fiat (più 5,1 per cento) cui fanno seguito quelli delle Falck (più 8,4 per cento) e della Olivetti (più 8 per cento) di cui è ormai prossima l'assemblea. Le Slp hanno pure continuato ad attirare un discreto Interesse (che ha permesso al titolo di progredire del 5,6 per cento) grazie anche al buon rendimento offerto, che sulla base del dividendo preannunciato si misura in oltre 11 10 per cento. La notizia dell'aumento del prezzo del cemento ha permesso ai valori interessati di migliorare le loro posizioni: in particolare le Unlcem (più 6,2 per cento) e le Italcementl (più 4,5 per cento). I due valori della grande distribuzione, dopo essere stati a lungo bistrattati, continuano sulla strada del recupero con il 14 per cento per le Rinascente ed il 19,7 per cento per le Stantìa. In buona luce si sono posti anche i valori del gruppo Montedi¬ son (ad eccezione della capogruppo); le Banco Lariano si mettono in evidenza fra i bancari con un più 5,1 per cento e le Carlo Erba fra 1 farmaceutici con un più 3,9 per cento. Balzi improvvisi hanno poi avuto le due finanziarie del gruppo Monti con progressi del 14,7 per cento per le Agricola e dell'8.2 per cento per le Sarom. Anche fra il gruppo Bonomi non mancano gli exploits: le Beni Italia (più 18,6 per cento) recuperano quanto perso nella precedente settimana e le Invest (più 12,6 per cento) riducono di qualche poco il divario fra valore intrinseco e quotazione. Per contro le Sme (meno 5,7 per cento) risentono dei problemi che travagliano le nocietà alimentari controllate. Generalmente calmi sono risultati i valori assicurativi sulla scorta delle prime anticipazioni sull'andamento dell'esercizio 1975, che appare meno brillante degli anni precedenti, tanto che parecchie compagnie saranno costrette ad attingere alle loro cospicue riserve per mantenere la remunerazione al capitale. c> Col.

Persone citate: Carlo Erba

Luoghi citati: Italia, Milano