I giudici vogliono il "frate-spia,, a deporre contro i brigatisti rossi di Claudio Cerasuolo

I giudici vogliono il "frate-spia,, a deporre contro i brigatisti rossi I giudici vogliono il "frate-spia,, a deporre contro i brigatisti rossi Girotto, infiltratosi nelle Br, fece catturare Curcio e Franceschini - Accolte quasi tutte le istanze della difesa: revocato il soggiorno obbligato a Levati e Lazagna (candidato dp a Como) Silvano Girotto, il «fratespia» che ha aiutato i carabinieri del nucleo Antiterrorismo a smascherare le «Brigate rosse» dovrà venire in aula a deporre. La Corte d'assise davanti alla quale si celebra il processo all'organizzazione eversiva ha accolto quasi completamente le richieste della difesa, proposte dall'avvocato Zancan, alle quali il pubblico ministero, sostituto procuratore Silvestro, si era per gran parte associato. Per Gianbattista Lazagna ed Enrico Levati è stato revocato il «confino». I difensori-consiglieri nominati d'ufficio, in sostituzione degli avvocati di fiducia rifiutati dai brigatisti, hanno dieci giorni di tempo per studiare gli atti della voluminosa istruttoria. Il processo riprenderà il 7 giugno, are 15. La quinta udienza non ha latto registrare incidenti di sorta. I brigatisti sono stati probabilmente presi in contropiede e non hanno avuto il tempo di organizzare alcuna forma di protesta o di rifiuto. Appena è entrata la Corte il p.m. ha replicato alle istanze della difesa. Poi, tre ore di camera di consiglio. Dopo la lettura dell'ordinanza, il presidente ha dichiarato chiusa l'udienza, rinviando il processo al 7 giugno. Dal pubblico uno sparuto gruppo di simpatizzanti (i manifestanti che applaudono i brigatisti vengono espulsi e non possono più ritornare in aula: il loro numero è quindi destinato a diminuire progressivamente) ha intonato «Bandiera rossa». Gli undici brigatisti ammanettati hanno fatto loro eco. Hanno avuto appena il tempo di ripetere il gesto di sfida che riassume il loro credo politico, i pugni chiusi alzati al cielo e i carabinieri li hanno fatti salire sul furgone che li trasporta alle «Nuove». L'avvocato Zancan, che difende Gianbattista Lazagna, aveva sostenuto la nullità della deposizione «a futura memoria» (quella che si usa per chi è in pericolo di vita o per altro grave impedimento) di Silvano Girotto. Il pm ha affermato che il giudice istruttore Caselli «ha usato dei suoi poteri discrezionali, garantendo i diritti della difesa» e la corte è stata dello stesso avviso. E' opportuno ricordare che quando Silvano Girotto fu interrogato e messo a confronto con altri imputati di questo processo, erano presenti ben quattro difensori, gli avvocati Guiso e Di Giovanni (revocati dai brigatisti), Cardinali e Ravesio. Alcuni interrogatori durarono parecchie ore: il più lungo si protrasse dalle 22 alle 6 del mattino e i difensori ebbero tutto il tempo e la facoltà di controbattere le accuse di Girotto. « Appare altresì opportuno — argomenta la corte nella sua ordinanza — disporre l'audizione del teste in dibattimento, ma non è necessario convocare in aula a deporre il generale Della Chiesa o il capitano Sechi, né tanto meno il detenuto Carlo Fioroni, che potrebbero deporre su fatti estranei a questo processo». «Sempre in relazione all'attendibilità del teste Girotto — si legge nell'ordinanza — appare opportuno disporre ('acquisizione agli atti della sentenza di proscioglimento nei confronti del giudice istruttore milanese Ciro De Vincenzo», che era stato accusato di «collusione con le Br». E' un'altra delle richieste dell'avvocato Zancan che la corte ha accolto. «Quanto alla nullità delle registrazioni tra il teste Girotto e alcuni imputati del processo (Caldi, Borgna e Levati) la corte avverte che la legge a cui hanno fatto riferimento i difensori non mira alla tutela incondizionata della riservatezza delle notizie, ma intende unicamente tutelare la vita privata di un cittadino». Di conseguenza la corte ha dichiarato nulla soltanto una registrazione, quella effettuata dal Girotto in casa del Caldi e ha convalidato tutte le altre, effettuate sempre con la complicità di Girotto in bar di Greggio, Stupinigi, Strambino e a Torino. «In merito al soggiorno obbligato imposto all'avvocato Lazagna e al medico Levati, la corte rileva che sono venute meno le esigenze processuali che legittimavano tali misure. Pertanto lascia lìberi i due imputati per tutta la durata del dibattimento, obbligandoli soltanto a presentarsi due volte alla settimana alla stazione dei carabinieri di Rocchetta Ligure (il Lazagna) e di Ivrea (il Levati)». L'avvocato potrà così riprendere la sua professione e il medico il suo lavoro. Il difensore di Lazagna aveva dichiarato, tra l'altro, che il suo assistito fi gura candidato nelle liste di Democrazia proletaria a Co me e non è quindi escluso che partecipi attivamente alle prossime elezioni. Claudio Cerasuolo

Luoghi citati: Como, Greggio, Ivrea, Rocchetta Ligure, Torino