Gran Premio in salotto di Michele Fenu

Gran Premio in salotto Formula 19 oggi a Monaco le prime prove Gran Premio in salotto Una corsa anacronistica ma piena di fascino - Lo "stress" delle qualificazioni La Ferrari con Niki Lauda e Clay Regazzoni per ripetere il trionfo dell'anno scorso (Dal nostro inviato speciale) Monaco, 26 maggio. Si ritorna nel circuito-salotto di Montecarlo per il Gran Premio più famoso del campionato mondiale dì Formula 1, l'unico che conserva una certa patina di eleganza e di mondanità, l'unico che rievoca I tempi eroici dello sport dell'automobile, quando l'uomo ancora riusciva a Imporsi sulla macchina e le sue vicende, ìntessute di ardimento e, spesso, di una vena di follia, prevalevano sui fatti tecnici, economici e pubblicitari. Oggi II * circo », con l'unica eccezione rappresentata dalla Ferrari, è ridotto ad un meschino Impasto di interessi, ad un groviglio di affari dove possono prosperare persino I noleggiatori di monoposto, dove il coraggio e lo spirito di sacrificio, che pure ancora esistono, sono annegati da un professionismo esasperato. Si ritorna a Montecarlo per il secondo Gran Premio d'Italia dell'anno. C'è quello di Monza, lo sapete, e c'è questo, che ufficialmente appartiene al Principato, ma in pratica ai nostri tifosi. GII Italiani battono nella domenica della corsa I francesi, e non crediate che siano soltanto personaggi sofisticati o 'gente bene' del Nord. No, ci sono migliala di appassionati che vengono a Monaco con la borsa piena di panini e si accontentano di vedere da lontano le Ferrari di Niki Lauda e di Clay Regazzoni. Nel circuitosalotto come allo stadio di calcio, ed è giusto che sia così: l'automobile — velenose e demagogiche critiche a parte — è un fatto che appartiene a noi tutti. SI ritorna con un po' di paura, come sempre. I nostri amici di Montecarlo sostengono — dati alla mano — che II loro è un circuito sicuro. E bisogna riconoscere che in questi anni hanno lavorato molto e bene per migliorare questa pista provvisoria fra grattacieli ed alberghi, questo nastro di cemento ed acciaio che ghermì Lorenzo Bandini in una ormai lontana domenica di maggio. Tuttavia, si sta con il cuore in gola, perché monoposto con 500 Cv nel motore debbono saettare per vie e boulevard, sfiorando la folla. Le medie sono basse (130 l'ora quella record di Jack le Stewart, 136 il giro-primato di Lauda nelle prove dello scorso anno), ma ci sono punte di 230-240 km/h, e le ' formula 1 » sono mostri delicati. Fin quando Santa Devota ci proteggerà? Si ritorna per assistere al Gran Premio e a due mini-Grandi Premi, avvenimento unico nella stagione. Due mini-Grandi Premi perché tali diventano le prove di qualificazione, suddivise In due giornate, domani e sabato, con l'intervallo di venerdì. GII Iscritti sono 25, I posti disponibili per la gara 20, quindi 5 piloti — quelli con I tempi peggiori — sono esclusi. Per alcuni la lotta sarà disperata: per Emerson Fittipaldi, ad esemplo, che già non è riuscito a qualificarsi in Belgio, e non certo perché improvvisamente sia diventato un ' fermo », ma per la scarsa competitività della Copersucar, tanto celebrata all'Inizio dell'anno da commentatori nostrani da essere presentata come rivale della Ferrari. E si ritorna, infine, per rivivere le esaltanti ore che la Ferrari seppe regalarci nel 1975. La ' pole posltion » dopo tre giorni di prove con Lauda, la cavalcata solitaria dell'austriaco, il perfetto cambio di gomme quando alla pioggia sì sostituì il sole, il trionfo davanti a Fittipaldi (allora con la McLaren) e a Pace (con la Brabham-Ford). Proprio a Monaco la 312/T — oggi già In museo — vinse la prima corsa, proprio a Monaco Lauda cominciò quel superbo volo che doveva portare a lui e ad Enzo Ferrari il titolo mondiale. Un volo che contìnua: Lauda è In testa al campionato con 42 punti, Regazzoni è secondo con 15. Poi, gli altri, quelli dei « teams » inglesi: Depailler (a quota 10), Mass e Scheckter (8), e così via. C'è un abisso tra I « ferrarlsti » e / loro rivali: se tale rimarrà a Monaco — e perché non dovrebbe? —, la sfida per il titolo 1976 si chiuderà davvero In anticipo. Michele Fenu