"Il frate spia venga qui in aula,, propone il difensore di Lazagna di Claudio Cerasuolo

"Il frate spia venga qui in aula,, propone il difensore di Lazagna "Il frate spia venga qui in aula,, propone il difensore di Lazagna L'avvocato Zancan ha chiesto anche la revoca del soggiorno obbligato per il suo assistito, candidato di "Democrazia proletaria" - Allontanati due imputati perché disturbano i difensori Quarta udienza al processo delle Brigate rosse. La difesa comincia a sollevare eccezioni. Chiede la presenza in aula del principale accusatore dei brigatisti, Silvano Girotto, meglio noto come fratello mitra per il suo passato di guerrigliero in Sud America. Vuo. le anche sentire come testimoni il generale dei carabinieri Alberto' Della Chiesa, l'uomo che ha messo in crisi l'organizzazione eversiva e il capitano Sechi del nucleo antiterrorismo che si sarebbe recato in un carcere svizzero per proporre al detenuto Carlo Fioroni un incontro con Girotto. L'avvocato Zancan, che difende Gian Battista Lazagna, chiede anche la revoca del soggiorno obbligato per il suo assistito, per dargli modo, tra l'altro, di partecipare alla campagna elettorale quale candidato di Democrazia proletaria e altrettanto fa il difensore del medico Levati. La corte annuncia la replica del pubblico ministero per le j 15 di venerdì e il processo è aggiornato. I brigatisti non hanno rinunciato alle loro manovre diversive. Hanno ripetutamente interrotto l'avvocato Gabri, uno degli otto consiglieri dell'Ordine che difendono d'ufficio i brigatisti e si sono fatti espellere a turno. Il pubblico ha battuto le mani e accennato ad intonare slogan: è stato immediatamente espulso dall'aula. L'udienza in tutto è durata poco più di due ore. Ad aprire le ostilità è stato Pietro Bertolazzi. Il presidente Guido Barbarogli gli ha comunicato la contestazione da parte del pubblico ministero di alcuni reati (alcuni falsi in merito all'acquisto di due alloggi che servivano all'organizzazione, in via Foligno e in via Pianezza). Il suo difensore d'ufficio, avvocato Gianvit. torio Gabri, ha chiesto un nuovo termine anche per questi reati ma è stato interrotto da Bertolazzi: «Tu non puoi difenderci» — gli ha gridato il brigatista. Inutilmente il presidente gli ha domandato se intendeva assistere e partecipare al processo. Bertolazzi ha continuato nella sua protesta ed è stato espulso dall'aula. Analoga fine ha fatto il pubblico che applaudiva Bertolazzi. Non sono stati segnalati incidenti fuori il palazzo di giustizia, anche se nella calca, una ragazza ha ricevuto un pugno sul naso, come ha riferito uno dei difensori di fiducia. Subito dopo l'espulsione di Bertolazzi l'avvocato Gabri ha tentato di riprendere la parola ma è stato interrotto da Prospero Gallinari. Anche lui è stato espulso dall'aula su richiesta del pm. Ritornata la calma, ha preso la parola l'avvocato Zancan, che ha sollevato due eccezioni di nullità, chiesto la citazione di quattro testimoni, l'acquisizione al fascicolo processuale della sentenza che ha assolto con formula piena il giudice istruttore di Milano Ciro De Vincenzo e la revoca del soggiorno obbligato per il suo assistito, avvocato Lazagna. «Per l'eccezione generale sollevata dall'avvocato Di Giovanni, che sostiene esservi conflitto di competenza tra i tribunali di Torino e Milano, mi rimetto alle decisioni della Corte — ha esordito l'avvocato Zancan —. Chiunque abbia seguito questo procedimento — ha continuato — sa perfettamente quale ruolo abbia svolto in questa vicenda il signor Silvano Girotto. E' bene che i giudici popolari, che da questo momento cominciano a decidere in prima persona, sappiano quali sono i confini "legali" della strana procedura adottata per sentirlo come testimone. La formula usata, "a futura memoria", si usa per i moribondi o per altro grave impedimento. Ma fratello mitra non ha chiesto e ottenuto questo trattamento perché si apprestava a fare un viaggio di durata imprecisata in non si sa quale continente. Egli ha esattamente chiesto e ottenuto un "salvacondotto", comunicando al giudice la sua intenzione di tenere nascosto il proprio indirizzo; per salvaguardare la propria vita». «Come difensore di Lazagna chiedo di poter interrogare, nel rispetto del contraddittorio processuale, fratello Girotto. E chiedo anche di sentire come testimoni il generale Della Chiesa e il capitano Sechi. Da un carteggio che esibisco alla corte risulta che fu il capitano a proporre a Carlo Fioroni, detenuto in Svizzera, un colloquio con fratello Girotto. Scopo dell'operazione era ottenere altre confidenze. Se provocazione c'è stata nei confronti di Gian Battista Lazagna da parte di Girotto — ha detto ancora Zancan — e al processo lo dimostreremo, la provocazione è stata dieci volte superiore nei confronti del giudice De Vincenzo e per questa ragione sollecito l'acquisizione agli atti della sentenza di assoluzione». L'avvocato Zancan ha concluso chiedendo la revoca del soggiorno obbligato, da lui definito una vera e propria «nefandezza processuale». Analoga richiesta ha fatto l'avvocato Cardinale per il medico Levati. L'avvocato Allegra, difensore del Caldi, ha chiesto lo stralcio dagli atti delle regi¬ strazioni telefoniche tra il suo assistito e il dottor Borgna, altro imputato al processo. «Sono state fatte dopo l'aprile del 1974 — ha detto Allegra — epoca in cui sono entrate in vigore nuove norme sull'intercettazione telefonica che invalidano la procedura seguita nel caso in questione». L'avvocato Gabri ha chiesto la parola ma questa volta è stato interrotto da Renato Curcio: «Siamo qui per processarvi!», gli ha urlato il capo dei brigatisti. E' stato espulso assieme agli altri imputati detenuti, ad eccezione di De Ponti, che si associa ma soltanto spiritualmente alle dimostrazioni dei brigatisti. Il p.m. replica domani alle 15. Claudio Cerasuolo

Luoghi citati: Milano, Sud America, Svizzera, Torino