I candidati al Campidoglio di Giuseppe Fedi

I candidati al Campidoglio I candidati al Campidoglio A Roma si vota anche per il Comune Roma, 26 maggio. Fra il «volto nuovo» Gaetano Stammati e il «grande elettore» Giulio Andreotti (367 mila preferenze alle ultime elezioni) la de romana ha optato per il secondo. La volata per il primo posto nell'elenco dei candidati al Comune l'ha vinta il ministro del Bilancio dopo una riunione delle correnti democristiane protrattasi fino all'alba. Dato per certo fino a due giorni fa, il nome del ministro delle Finanze è saltato ieri sera dopo un braccio di ferro tra Nicola Signorello, segretario del comitato romano, andreottiano, e Amerigo Petrucci, leader dei dorotei della capitale. Presa consistenza la possibilità che Andreotti, capolista alla Camera, potesse essere il numero uno anche per il Campidoglio, Petrucci, con una mossa a sorpresa, ha fatto il nome di Zaccagnini (il segretario della de avrebbe accettato il posto solo se gli fosse stato offerto all'unanimità). A questo punto Signorello ed Evangelisti hanno osservato che nell'interesse della de sarebbe stato meglio far aprire la lista da Andreotti. «E' uno degli uomini più votati d'Italia — hanno ricordato —, ed è in grado di raccogliere preferenze soprattutto nella zona di Roma». Galloni, che aveva in precedenza annunciato la disponibilità del segretario del partito, ha riti- rato la candidatura Zaccagni-j ni, e Petrucci e i suoi amici hanno dovuto «ingoiare» Andreotti. I colpi di scena non erano ancora finiti. Andreotti ha posto una condizione: «Non posso accettare senza la preventi- va rinuncia del ministro delle Finanze». Stammati ha aderito alla richiesta e ha ritirato il suo nome. Qualcuno, per spiegare la sua esclusione dalle comunali, ha tirato in ballo un veto del Vaticano e poi — si sono chiesti i segretari di molte sezioni — come si faceva a presentare in una città dallo spaccato sociale come quello di Roma il ministro delle tasse? Al secondo posto della lista della de figura Vittorio Bachelet, seguito dai consiglieri nazionali Raniero Benedetto e Corrado Montemaggiori e dall'assessore anziano Starita (che ha sostituito Darida, candidato per la Camera, nelle funzioni di sindaco). Gli altri nomi rispettano l'ordine alfabetico. Fra i nuovi figurano quelli del costruttore Gaetano Anzalone, presidente della «Roma», di Antonio Bruni, curatore della rubrica televisiva «Facciamo insieme» e del telecronista Luciano Luisi. L'elenco socialista per il Campidoglio è aperto da Alberto Benzoni, capogruppo consiliare, e Pierluigi Severi, ex segretario della federazione provinciale. Sono stati confermati tutti i consiglieri uscenti, meno Alberto Di Segni, eletto nel consiglio regionale, e Luigi Pallottini, in lizza per il Senato. Nessuna sorpresa dai candidati repubblicani. Ugo La Malfa e Oscar Mammì capeg- Siano la lista per il Comune Giuseppe Fedi

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