L'"eredità,, di Aldo Trionfo

L'"eredità,, di Aldo Trionfo L'"eredità,, di Aldo Trionfo Mario Missiroli, nuovo direttore artistico del Teatro Stabile di Torino (successore di Aldo Trionfo, dirigerà anche il « Gruppo » ), da quattro giorni è in vacanza all'Isola d'Elba. Lunedì tornerà a Roma, dove abita, e il 3 giugno arriverà a Torino. Lo abbiamo raggiunto per telefono. La notizia della nomina, naturalmente, non l'ha sorpreso: come già riferito ieri, il fatto era scontato da tempo. Con quali criteri intende accingersi alla nuova attività? Risponde: « Mi sembra che la natura di tali criteri sia facile da enunciare. Oggi il problema di un Teatro Stabile, specie in una grande città come Torino che ha rinnovato la sua amministrazione, penso che sia di trovare un nuovo spazio e un nuovo pubblico. Per riuscirci, occorre realizzare un tipo di teatro marcatamente popolare e possibilmente con caratteri nazionali molto evidenti. Bisogna Quindi percorrere soprattutto le linee di maggiore interesse storico e sociale ». Come imposterà la prossima stagione? « Il cartellone è già pronto, l'ho presentato al consiglio d'amministrazione quindici giorni fa ». Qualche anticipazione? Si sa che Missiroli ha proposto Gli ultimi giorni dell'umanità di Kraus e II matrimonio di Figaro con la sua regìa: può dirci qualcos'altro? « No, mi dispiace, ma mi parrebbe di commettere una scorrettezza verso l'amministrazione. Il cartellone verrà comunicato ufficialmente alla stampa la settimana ventura ». Missiroli ha 42 anni ed è lombardo, ma abita a Roma. Dopo l'esperienza al Piccolo di Milano, dove nel 1958 fu assistente di Strehler, ebbe una parentesi tra il 1964 e il 1967 in cui si dedicò alla regìa di spettacoli lirici e televisivi. Diresse anche il suo primo film, su un soggetto di Arbasino: La bella di Lodi, interpretato da Stefania Sandrelli. Ma poi tornò al teatro di prosa, a Roma fondò con Paolo Bonacelli il gruppo « Porcospino 2 » di cui ricorda II matrimonio di Gombrovicz e Commedia ripugnante di una madre di Witkiewicz: « Un gruppo che fu uno degli underground che agirono con più vivacità fino al '70 ». Lavorò anche con altri, per esempio « Opera 2 » che fece La locandiera con la Guarnieri, e « Teatro insieme » con II revisore di Gogol. Per la televisione ha fatto tra l'altro una «trilogia goldoniana» ed ha appena finito di girare, proprio a Torino, Cesare e Cleopatra di Shaw. Da rammentare infine la regìa affidatagli tempo addietro dal Teatro di Roma per II Tartufo con Tognazzi. E' vero che adesso era stato proposto anche alla direzione artistica di quello Stabile? « Sì, ma l'ho scartata perché avevo già avviato le trattative con l'ente torinese ». E' pentito? « No. A Roma il teatro è ancora tutto da pensare, la città è troppo disarticolata, c'è il rischio dì sbagliare e bruciarsi ». Altri progetti in cantiere? « Per il teatro, naturalmente, non ho più preso impegni. Avrei in vista un paio di grossi spettacoli per la tv, che rientrerebbero nel periodo delle mie vacanze annuali, ma sono ancora troppo informi per parlarne ». b. alt.

Luoghi citati: Lodi, Milano, Roma, Torino