Le gite premio a Sirmione, Staffarda e Crissolo

Le gite premio a Sirmione, Staffarda e Crissolo Le gite premio a Sirmione, Staffarda e Crissolo Cronaca di una giornata con gli studenti della V B «Falletti di Barolo» (scuola elementare) e della II G «Bernardo Chiara» (scuola media) in viaggio premio a Sirmione, sul lago di Garda. Cinquantadue ragazzi che hanno cantato e riso per tutto il viaggio, accompagnati da tre insegnanti (maestra Grandi, professoresse Farina e Carta) e un esperto del Ctg (Centro turistico giovanile), Maurizio Negro. Sirmione li accoglie dopo quattro ore di autostrada e il viaggio attraverso la storica cittadina inizia subito con il cicerone, Antonio Melluso. Prima meta il castello Scaligero con le sue torri e le Imponenti mura. La guida parla dei Longobardi, degli Scaligeri e della repubblica veneta: tutti ascoltano attenti. E' cosi interessante che si dimenticano che è l'ora di pranzo e solo l'intervento dell'accompagnatore del Ctg riesce a smuoverli fra mille proteste. La sosta nel ristorante «Valentino» 11 rinfranca e alle 14 sono di nuovo pronti per la seconda parte della visita: meta le «grotte di Catullo» sulla punta estrema della penisola. LI accompagna di nuovo Antonio Melluso che provvede ad affittare, tutto per loro, un trenino elettrico. Nelle «grotte» la «lezione» diventa impegnativa anche per gli adulti. SI ritorna indietro nel tempo, si parla dei romani che fondarono Sirmione. La visita al resti dura oltre due ore, la guida spiega che Catullo non ha nulla a che fare col ruderi. «E' stato un cronista della Reppubblìca Veneta — dice — ad attribuirgli le grotte, ma si è sbagliato. Lo hanno accer¬ tato gli esperti dopo anni di ricerche. Qui i romani avevano una base logistica per le truppe che andavano in Germania». Benché Catullo abbia abitato a Sirmione, con il suo «faselus», il suo yacht privato. L'ultimo impegno è col sindaco di Sirmione, Marco Parmeggiani. Strette di mano e discorsi. Infine un rinfresco offerta dalla città che li ospita. + La « vecchia » Saluzzo e la basilica di Staffarda hanno ospitato per un giorno gli allievi della III M (audiolesi) « Pascoli » e dalla II E della media statale di Bussoleno, vincitori del viaggio premio con 1 giornali di classe « Sprint » e « Sette Note ». L'organizzazione, curata dal Centro turistico giovanile, è impeccabile. Appena scesi dal pull¬ man, gli studenti vengono « presi in consegna » da tre graziose hostess, Maria Vittoria Bori, Wilma Margaria e Mariangela Ricca e dall'assessore al turismo e all'Istruzione Gianni Neberti. Le ripide vie del vecchio centro sono fonte di stupore per i piccoli visitatori. La chiesa di San Giovanni con i suoi stili architettonici sovrapposti e 1 dipinti murali è la prima tappa. Segue una visita alla casa Cavassa, sede del museo Silvio Pellico, diretto dalla prof. Ruatta. Putroppo gli avvenimenti storici hanno lasciato devastazioni profonde nelle strutture, in fase di restauro. Secoli di saccheggio hanno spogliato le sale dai maestosi soffitti a cassettoni. Una breve tappa per il pranzo, una visita alla « Casa d'arte» saluzzese di Amleto Bertoni, dove lavorano gli ultimi ebanisti e intagliatori di legno, poi rinfresco in municipio dove gli ospiti sono accolti dall'assessore Giorgio Gerbotto che offre preziose monografie della città. Si arriva a Staffarda, eretta nel XII secolo dai monaci cistercensi. Gli occhi ancora colmi della severità dell'edificio, ha inizio il viaggio di ritorno. Scambio di indirizzi e di numeri telefonici, di saluti. ★ Alla gita a Rio Martino, organizzata dalla Promotur (viaggi e promozioni turistiche) partecipano la I D « Salvaneschl » e « Don Orione », la II F « Ungaretti » e la IA « Casoratl ». Il sole è Imbronciato, nel pomeriggio cade qualche goccia di pioggia. La visita al museo di cavalleria a Plnerolo, diretto dal generale Emilio Grimaldi, riporta 1 visitatori indietro nei secoli. SI va a Crissolo. Sacchi in spalla i piccoli scalatori raggiungono in due gruppi l'imbocco della caverna. Con gli amici del « Punto di coordinamento turistico », ci sono anche Giorgio Chiappi e Ferruccio Monticone del gruppo speleologico « Quota 3841 » che accendono la fantasia dei ragazzi con le loro tute gialle, gli alti stivaloni di gomma verde e le accecanti lampade a carburo, applicate all'elmetto. La risalita del gelido corso d'acqua sulla roccia scivolosa, alla luce di torce fumose entusiasma gli animi. Un coro di voci estasiate esplode nella caverna del « Gran Plssai » la cui cascata si accende all'improvviso per 1 violenti colori del bengala. Dopo la colazione, ultima tappa all'abbazia benedettina di Santa Maria, n sindaco Silvio Fenoglio e l'assessore Bartolo Bruno porgono 1 saluti dell'amministrazione ed offrono rinfresco e merenda agli studenti. E' ora di ripartire. Si spendono le ultime energie in una corsa nello spiazzo antistante l'edificio sacro, poi si risale sul pullman. Servizi di Emanuele Monta e Carlo Novara Gli studenti della « Falletti di Barolo » e della « Bernardo Chiara» a Sirmione - Il ricevimento nel municipio di Saluzzo