Caso Ovazza: in carcere una ventenne amica di Silvano Palazzi

Caso Ovazza: in carcere una ventenne amica di Silvano Palazzi Caso Ovazza: in carcere una ventenne amica di Silvano Palazzi Il numero dei «Giustiziati» della settimana di sangue della nuova malavita torinese è salito a quattro; alle Molinette è morto ieri, senza aver ripreso conoscenza, Giovanni Pistrorio, il pregiudicato catanese ferito nella misteriosa sparatoria di venerdì notte in via i Santa Giulia, nella quale è stato assassinato anche Antonino Ardizzone. Le altre due vittime di analoghi regolamenti di conti sono l'algerino Aissa Bouherraua, detto «Mustafà», ucciso venerdì pomeriggio in un bar di via San Tommaso, e il foggiano Franco Imperio, crivellato di colpi al ristorante «Baffone» di via Germanasca. La polizia è impegnata a far luce su questa catena di delitti, ma il suo compito è tutt 'altro che facile: si tratta di muoversi in ambienti dove una parola in più può voler dire una pallottola e dove le leggi non conoscono eccezioni o deroghe. Quattro assassinati in poco più di 24 ore, tutti uccisi con la fredda tecnica del professionista, del «killer» che lavora per «conto terzi» e che della vittima sa a mala pena il nome e come rintracciarla. I testimoni non aprono bocca: preferiscono, come Antonietta Antonacci, l'amica di Franco Imperio che ha visto uccidere il suo uomo, finire in carcere piuttosto che parlare. Secondo la polizia ed il dottor Pochettino, il magistrato che conduce l'inchiesta, la ragazza sa parecchie cose sul delitto: conosce quasi sicuramente, se non il nome del «killer», quello del mandante della spietata esecuzione. Però non parla. Quando ha visto l'Imperlo cadere a terra è fuggita dimenticando persino la borsetta. Con lei, gli altri due commensali della vittima e tutti i clienti del locale si sono dileguati. Ieri il professor Purini ha compiuto l'autopsia sul cadavere dell'Imperio: è stato colpito da 5 proiettili nel viso e due nel braccio sinistro. La squadra mobile ha alcuni nomi di personaggi del mondo della prostituzione che in questi ultimi tempi hanno avuto contrasti con l'assassinato. Fra essi ci potrebbe essere il mandante dell'esecuzione: alla base ci sarebbe il «controllo» su una ragazza, forse la stessa Antonietta Antonacci. Proprio giovedì scorso, due giorni prima del delitto, l'Imperio era stato denunciato per lo sfruttamento della donna. Per quanto riguarda la sparatoria di via Santa Giulia, restano valide le due ipotesi che si erano fatte subito dopo il fatto. Il Pistrorio e l'Ardizzone possono essersi affrontati fra loro o essere vittime di un terzo «killer» che li ha attirati in un agguato ed è fuggito. Il Pistrorio, in un momento di lucidità prima di entrare in coma, si è limitato ad indicare il suo nome (era senza documanti) su un foglio, ma non ha aggiunto altro. La polizia ritiene che essi si trovassero a Torino forse per sfuggire ad una vendetta. Un amico di entrambi è stato infatti freddato nei giorni scorsi a Catania con un colpo alla testa. Perché Pistrorio e Ardizzone si trovavano a Torino? Così facendo contravvenivano al provvedimento di residenza obbligata: ci doveva quindi essere un motivo valido per fuggire dalla Sicilia. Quale? Sull'omicidio di «Mustafà» non s: sono fatti sostanziali passi avanti. L'autopsia ha accertato che l'algerino era già stato ferito in precedenza da un colpo di pistola al fianco. Sembra si sia fatto curare da un'amica compiacen- mo sapeva quindi benissimo che qualcuno voleva eliminarlo. Sembra che avesse tentato di lasciare Torino, ma i suoi assassini non gliene hanno dato il tempo. ★ ★ Una ragazza di 21 anni, Anna Clerico, è stata arrestata ieri in una pensione di via Carlo Alberto dai carabinieri del Nucleo investigativo. Dalle indagini che gli uomini del col. Schettino e del cap. Lotti svolgono per venire a capo del rapimento di Carla Ovazza, è venuto fuori il suo nome e si è delineato il ruolo che essa ha avuto nella losca faccenda. Il giudice istruttore Maddalena ha spiccato mandato di cattura. Anna Clerico, nota negli ambienti della Torino notturna, è legata da stretta amicizia a uno dei personaggi del caso Ovazza: Silvano Palazzi. Quell'amicizia l'ha portata a dargli una mano nel furto di una delle Bmw usate dalla banda dei rapitori, reato per il quale oltre al Palazzi è finito alle «Nuove», qualche settimana la, anche Gianfranco Conta. La Clerico deve inoltre rispondere, con il Palazzi, della sottrazione di un'altra Bmw, le cui ruote in lega leggera furono poi montate sull'auto di un altro personaggio della vicenda: Ettore Careni ni. * Mentre comprava dei «jeans» in un negozio di piazza Castello, una ragazza ha riconosciuto fra gli altri clienti l'uomo che il 31 gennaio l'aveva rapinata e seviziata. Antonietta Elia, 21 anni, di Settimo, non ha avuto un attimo di esitazione. Appena è stata certa che l'Individuo era lo stesso che l'aveva assalita nella boutique di via Palazzo di Città in cui fa la commessa, ha dato l'allarme. Due vigili urbani hanno bloccato il giovane: Cosimo Vuccisano, 19 anni, via delle Querele 3. I carabinieri del Nucleo investigativo, lo hanno arrestato. Il Vuccisano entrò nella boutique verso le 19,30. La Elia era sola. Fingendo di essere armato, la costrinse a passare nel retro e la seviziò. Quindi prese dalla sua borsetta il portafogli con 16 mila lire e i documenti. Alla Podgora ha confessato dicendo: « Avevo bevuto ». Antonietta Antonacci col fidanzato Franco Imperio - Anna Clerico, arrestata

Luoghi citati: Catania, Sicilia, Torino