Nasce a sinistra lo 'spazio libero' nell'area del psi
Nasce a sinistra lo 'spazio libero' nell'area del psi Per chi fa cultura e politica Nasce a sinistra lo 'spazio libero' nell'area del psi Roma, 22 maggio. Nasce (anzi: dichiara di voler nascere) annunciato da alcune personalità del mondo culturale italiano, uno «spazio libero socialista». Dei promotori, assenti giustificati, quando viene dato l'annuncio alla stampa, Michelangelo Antonioni (regista cinematografico) e Antonio Ghirelli (gior. nalista). Gli altri parlano e spiegano. «L'esigenza — dice Lina Wertmtiller (regista cinematografica) — è quella di creare uno spazio al di fuori della struttura dei partiti, uno spazio per tutte le istanze che non si riconoscono nei partiti costituiti né vogliono subire quella logica. Uno spazio inteso come forza creativa, stimolante, critica». «Nell'area socialista — dice Damiano Damiani (regista cinematografico) — perché vediamo nel psi l'unico partito che riconosce la "autonomia della cultura"». «Il problema — dice la Wertmiiller — è di invitare chi si sente partecipe di questo tipo di pensiero a mettersi insieme per far vivere questo spazio, senza entrare nella logica partitica». «In linea di massima — dice Nicola Caracciolo — ci si può rifare ai gruppi che agirono in Francia dopo l'Algeria, e che hanno avuto una funzione traente nei confronti dei partiti di sinistra. E ci si può rifare anche al Politecnico. Chi fa cultura fa politica. Ma non vogliamo dare deleghe a nessuno». Lina Wertmiiller: «Ci limitiamo a ipotizzare che questa cosa sia urgente e importante, e vogliamo che altri ci aiutino, e riteniamo che bisogna mettersi insieme per pensare come fare qualcosa». Renato Squillante (ex magistrato, ora alla Consob): «E' uno spazio che vogliamo aperto a qualsiasi categorìa. Abbiamo già avuto qualche contatto, anche alcuni magistrati hanno dato una loro adesione di massima». Wertmiiller: «Con sociologi, col mondo dell'università, le femministe non ancora aderenti a un partito. Per fare qualcosa. Pasolini faceva interventi straordinari, ma isolati. Questo non basta più». — Perché ora, a un mese dalle elezioni? Perchè non prima, o dopo? Wertmiiller: «Tutti sanno che io sono socialista, e gli altri amici. Ma questa non è una macchinetta elettorale. Cercare questo spazio proprio ora è un rischio, lo sappiamo, ma lo dobbiamo correre, sennò si finisce sempre nella stessa logica». Damiani: «Attenzione, però: non voglio si creda che questo "spazio socialista" vada inteso come antitesi a uno "spazio comunista". Alla buona fede delle asserzioni del pei sull'autonomia della cultura io ci credo». Caracciolo: «Solo il psi in questi anni è quello che più ha saputo creare contatti con gruppi spontanei». — Ma perché ora? Perché non durante il «trentennio» democristiano? «Forse perché — dice Damiani — finora il nostro, contro l'oscurantismo de, era un gioco abbastanza facile. Ora un'emergenza della sinistra può portare anche a un conformismo dì sinistra, che noi vogliamo prevenire». «Ora poi — dice Caracciolo — si va verso elezioni di importanza fondamentale, verso grandi cambiamenti. E' logico che in una simile situazione si sia sensibilizzati». «Sarà molto interessante — dice Enrico Cernia (chimico) — verificare l'esistenza di questo spazio che noi cerchiamo. E lo potremo fare già vedendo se arrivano consensi. Poi sarà interessante vedere quale tipo di interpretazione verrà dato per questo nostro tentativo. Si parlerà di qualunquismo? Di anarchia?». f. m.
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