Ma cos 'è questa partecipazione ?
Ma cos 'è questa partecipazione ? Dibattito all'Unione Industriale Ma cos 'è questa partecipazione ? "La via della adesione dei lavoratori ai processi decisionali dell'impresa è quella giusta" Il tema della partecipazione nella impresa e nella società è attuale. I dirigenti Fiat lo hanno discusso l'altra sera in un incontro all'Unione Industriale, « perché non vogliono essere assenti — ha detto nell'introduzione il loro presidente ing. Fulcheri — da questo grande dibattito ». Il dott. Edoardo Bagliano, direttore Fiat e consigliere del Comitato economico e sociale della Comunità europea, ha poi affrontato l'argomento affermando che « la via della partecipazione dei lavoratori ai processi decisionali è quella giusta ». Gli studi dell'apposita commissione comunitaria indicano l'esigenza di una normativa comune delle società per azioni di tutti i Paesi membri. La proposta finale per la partecipazione « si ispira al modello dualistico tedesco ». L'Impresa è diventata ormai un momento importante ed essenziale nella vita della società, « in quanto essa contiene il valore uomo. Il punto centrale è proprio questo: riconoscere che l'impresa è una associazione di uomini, innanzitutto ». La partecipazione comporta l'esigenza di definire le aree possibili di intervento. I lavoratori non intendono cogestire tutto. « Il rischio appartiene all'impresa ». Determinante « l'apporto dell'intelligenza organizzativa che la classe dirigente esprime dentro e fuori azienda ». Il dottor Cesare Annlbaldl si è domandato: « La partecipazione, che ha respiro europeo, come si presenta in Italia? ». Fino a qualche mese addietro era un tema morto. Il movimento dei lavoratori affermava che non l'avrebbe mai accettata. Ora c'è qualche sintomo diverso. Perché? La crisi economica e sociale ha fatto maturare la convinzione che nessuna forza può risolverla da sola. Per vivere l'Industria ha bisogno del consenso. I sindacati hanno ela¬ borato la teoria della « partecipazione conflittuale », che significa influire con la lotta sulle scelte dell'impresa. Però i risultati sono molto parziali e sta emergendo l'osigenza di « creare organi stabili di partecipazione ». Una strada è stata tentata per prima dalla Fiat: quella delle verifiche. E' Insufficiente, ma può rappresentare un inizio. Ha poi parlato il prof. Giorgio Bernini, ordinario di diritto commerciale all'Università di Bologna. Ha detto che la partecipazione del lavoratori nell'impresa può essere di tre tipi: 1° Partecipazione finanziaria, attraverso la proprietà azionaria. 2° Creazione di comitati, rappresentanze aziendali, consigli di impresa di varia natura (condizionamenti dall'esterno che non toccano le strutture azlendali). 3° Partecipazione attraverso cambiamenti strutturali e normativi, consistente in una presenza di rappresentanti di lavoratori negli organi sociali decisionali di controllo. Alle relazioni è seguito un interessante dibattito, che ha messo a fuoco aspetti teorici ed operativi della partecipazione. a. g.
Persone citate: Edoardo Bagliano, Fulcheri, Giorgio Bernini
Luoghi citati: Italia
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