In Piemonte 1767 studenti confessano di usare la droga di Claudio Cerasuolo

In Piemonte 1767 studenti confessano di usare la droga Allarmante indagine della Regione sulla droga nelle scuole In Piemonte 1767 studenti confessano di usare la droga I dati desunti da un questionario riempito dagli stessi allievi, ma si presume che i tossicomani siano quasi il doppio - La più alta percentuale (7,8 %) di studenti che hanno ammesso di fare uso di stupefacenti è all'Istituto Balbis; seguono gli allievi dei licei classici, scientifici e artistici - Troppo facile trovare droga «Non è possibile quantificare in modo preciso la diffusione dell'uso di sostanze stupefacenti fra gli studenti torinesi. 1 tossicomani, invece, si possono considerare 2500-3000». Con queste parole si apre l'inchiesta della Regione Piemonte sulla diffusione della droga nelle scuole. Al primo posto nella graduatoria dei consumi di droga c'è il «Liceo Artistico», dove la maggioranza degli studenti (il 65,69 per cento) ha ammesso che si fa uso di droga. Trentatré studenti dello stesso liceo hanno confessato di averla provata personalmente. Il numero totale dei giovani «drogati» in tutte le scuole medie superiori piemontesi, o meglio, di quelli che nel questionario loro inviato dalla Regione, hanno ammesso di esserlo, è di 1767, pari all'I,82 per cento. E' il dato più drammatico in un quadro non certo «rassicurante». Pur nella difficoltà di quantificare il fenomeno della diffusione delle sostanze stupefacenti, l'indagine promossa dalla Regione Piemonte ha raggiunto dei risultati concreti, riuscendo a tracciare una mappa generale dell'uso e dello smercio di droga nelle scuole, a Torino e nelle città di provincia. Proprio in questi giorni cinquantunmila copie di un giornale redatto dalla Regione con le conclusioni dell'indagine sono state distribuite ai 136 mila 660 studenti che hanno partecipato all'inchiesta. A loro, mesi fa, era stato consegnato un questionario: 97 mila 56 studenti, pari al 71,02 per cento, hanno risposto: un dato significativo, confermato dal modesto numero di schede bianche o di rifiuto, 4078, il 4,62 per cento. Le domande più importanti del questionario erano: «Ti risulta che venga consumato un qualche tipo di droga nella tua scuola? ». « L'hai mai usata personalmente?», «Secondo te, nella tua scuola la usano in molti o soltanto alcuni?», «Sai dove viene smerciata, al di fuori dell'ambiente scolastico?». 13.105 ragazzi (il 14,53 per cento), hanno risposto «sì» alla prima domanda; 68.592 giovani (il 70,67 per cento) ha risposto «no»; 8940 allievi (il 9,20 per cento) hanno dichiarato di ritenere che si consumi droga in ambienti frequentati al di fuori della scuola e li hanno anche indicati. Soltanto l'I,82 per cento, 1767 giovani, ha confessato di essersi «drogato». Dall'esame delle schede risulta che il numero dei consumatori abituali è ancora inferiore: sono 557, di cui 372 maschi e 185 femmine. La prova che la droga è una forte lusinga per i giovani la si trova nel numero dei consumatori occasionali: 1210, di cui 754 maschi e 456 femmine. Alla domanda: «La usano in molti o soltanto alcuni?» le risposte hanno fornito un altro utile parametro. «Se in una scuola — si legge nell'inchiesta della Regione — una grande percentuale di giovani sa che si consuma droga e indica che tale consumo è stato fatto da una pluralità di giovani e se nella stessa scuola un notevole numero di studenti confessa di averla provata, è presumibile che in quella scuola il fenomeno droga abbia una certa dimensione ». Dall'analisi comparata di que¬ sti parametri si e ricavata una classifica sulla diffusione della droga nelle varie scuole: al primo posto, come abbiamo già indicato, il «Liceo Artistico», al secondo un altro famoso liceo cittadino, il «D'Azeglio»; al terzo e quarto posto il «Il Liceo Artistico» e l'istituto professionale «Balbis». Proprio in quest'ultimo si registra il più alto numero di «confessioni»: 14 studenti su 179, il 7,8 per cento, hanno ammesso di usare la droga. Al «Liceo Artistico» 33 studenti su 931, il 3,5 per cento hanno confessato di usare la droga. Alte percentuali di «confessione» si registrano soprattut¬ to nei licei classici e scientifici e non soltanto a Torino e in provincia ma anche in scuole di altre città della regione. Dove è smerciata la droga? La risposta a questa domanda la si è avuta non soltanto dalle informazioni fornite dal questionario ma da quelle raccolte da uffici, enti, istituzioni, dalla questura, dalla magistratura e da una commissione di giornalisti. Quest'ultima, in una sua indagine, è arrivata alla conclusione che il numero dei consumatori e degli spacciatori di droga nell'arco di 7 anni, dal 1969 al 1975. si è sestuplicata. A Torino la droga la trovi al¬ l'angolo delle strade, nei bar, dancing e locali del centro: via Po, corso Matteotti, piazza Castello, corso Vittorio, via Parini. piazza Statuto, via XX Settembre, via Accademia Albertina, Gran Madre, via Volta, zona collina-Pino. Nei bar e locali delle «barriere»: Borgo Vittoria, Madonna di Campagna, via Fréjus, via Gaidano, largo Orbassano, via Passo Buole e via Genova. Nelle piazze e nei parchi e agli angoli dei quartieri: parco Rignon, Palasport, via Gorizia angolo corso Orbassano. Nelle scuole, al liceo «D'Azeglio», al «Liceo Artistico», all'«Itis Avogadro», al «Cavour». In provincia di Torino, nei bar e locali vari: a Nichelino, Sant'Ambrogio di Susa, S. Pietro Vallcmina, Rivoli, Cuorgnè, Avigliana, Pinerolo (due locali), Torre Pellice, S. Antonino, Leinì, Ivrea. Nelle scuole della provincia viene segnalato l'istituto «Cena» di Ivrea. Trovare la droga non è certo difficile e per gli emarginati, per chi non ha ancora trovato un suo ruolo, nella famiglia come nella scuola, può sembrare una forma di evasione. Per molti purtroppo «la prima volta» può essere l'inizio di una strada senza ritorno. Claudio Cerasuolo

Persone citate: Avogadro, Balbis, D'azeglio