Amore con la bestia l'incubo di un mito
Amore con la bestia l'incubo di un mito PRIME VISIONI SULLO SCHERMO Amore con la bestia l'incubo di un mito La bestia di Valerian Borowczyk, con Sirpa Lone, Lisbeth Hummel, Guj Trepan. Una produzione francese a colori. Cinema Reposi. (s. r.) Che cosa c'è di meglio di un vecchio castello per ambientare gli incubi erotici di Borowczyk? Porte chiuse gelosamente a chiave, vecchie stampe di rapporti bestiali, la figlia del padrone di casa stretta al cameriere negro, il nobile padrone di casa che vuol dare in sposa al figlio ambiguo una bella ragazza piena di soldi. Il problema è di sapere chi è questo figlio e se sono vere le leggende che corrono sul castello. Non raccontano che secoli prima ima castellana ebbe rapporti con una bestia enorme e sensuale, e che la uccise e s'uccise? La brava ereditiera, mentre s'aspetta lo zio cardinale, fa un sogno che ripete puntualmente la leggenda e il figlio ambiguo del padrone di casa viene trovato a terra esanime. Spogliato, si vede subito che ha la coda. La ragazza piena di soldi fugge. Valerian Borowczyk è un autore vero, insegue le sue ossessioni con grande raffinatezza e precisione, ma è anche un autore equivoco, in bilico tra il surrealismo e la cattiva letteratura, tra la stampa libertina e la merce di consumo. Chi voglia fare dei confronti trova ancora in sala pubblica (al Ritz) i Racconti immorali, abbondantemente tagliati e stupidamente manipolati, ma che contengono forse il meglio del cineasta (per esempio, il racconto della bambina devota e perversa). Come in ogni erotista intellettuale c'è sempre in Borowczyk la necessità di sconsacrare qualcosa e insieme il pudore e il peso dei propri miti e delle proprie fittizie fedi. Spesso adopera preti e vescovi, spesso scarica l'erotismo su oggetti e riti. E' un monomaniaco di talento, dal quale i consumatori del porno possono imparare che dietro la merce ci sono tante implicazioni culturali.
Persone citate: Borowczyk, Guj Trepan, Lisbeth Hummel, Sirpa Lone, Valerian Borowczyk
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