Icavalieri di Eisenstein

Icavalieri di Eisenstein Aleksandr Nevskij,, stasera sul video Icavalieri di Eisenstein (u. bz.) Dopo aver mandalo in onda uno dei film più rappresentativi e suggestivi della produzione sovietica contemporanea, « Andrei Roublev », la tv ci offre stasera la visione di uno dei « clas- sici » della cinematografìa sovietica degli Anni 30, Aleksandr Nevskij di Sergei Eisenstein. E' quasi superfluo ricordare che Eisenstein (Riga, Lettonia, 1898 Mosca, 1948) è tra i massimi autori che la storia del cinema ricordi. E' sua la pellicola forse più famosa del mondo, « La corazzata Potèmkin », del 1926, preceduta da « Sciopero » (1925) e seguita da « Ottobre» (1927). Aleksandr Nevskij è di circa dieci anni dopo. Il periodo eroico della rivoluzione bolscevica è lontano. Siamo in pieno stalinismo e Eisenstein ha passato le sue: nel frattempo ha firmato « La linea generale» (1929) su una situazione agricola che ormai non corrisponde più alla realtà; non ha portato a termine l'imponente lavoro (1951-1952) di « Que viva Mexico! »; e s'è visto inesorabilmente bocciato dalla censura (pare da Stalin in persona) « Il prato di Bezin » (1956) di cui va addirittura persa l'unica copia. A questo punto egli realizza il Nevskij che uscirà, con grande successo e con l'approvazione compiaciuta di Stalin, nel 1958. E' la rievocazione epica, lirica e popolare di una pagina di gloria nazionale attorno al 1240, quando il valoroso principe Aleksandr riuscì a sconfiggere e a ricacciare i terribili Cavalieri teutoni della Croce che miravano ad invadere la Russia. Il film, che è stato definito anche « cine-opera » per l'importanza della splendida musica scritta appositamente da Prokofiev, è un capolavoro di perfezione formale, e culmina nella sequenza della battaglia sul Iago gelato che è una delle cose più belle e sconvolgenti che abbia dato il cinema. Le discussioni si sono sempre accese sul tono, sul contenuto, sul significalo del film che molti hanno visto come l'esaltazione di Stalin, baluardo contro l'invasione nazista che nel '58 era nell'aria. Citiamo una fonte non sospetta, Vittorio Strada, il quale ha scritto che negli ultimi film « la guerra di classe diventa guerra nazionale, il collettivismo si sottomette all'affermazione illimitata di un individuo. Un nuovo principio paterno-autoritario s'instaura inflessibilmente, ed Eisenstein ne riconosce la legittimità storica in nome dell'unità... insidiata dalle forze teuionico-hitleriane ». Ma, aggiunge Strada, « anche a questo nuovo "padre" Eisenstein da ultimo si ribella »: allusione alla seconda parte di «Ivan il terribile» (proiettata solo dopo la morte di Stalin) dove « il tema dell'autocrazia si trasforma nel dramma della solitudine, il tema del potere trapassa nella tragedia della degenerazione ». scuole medie superiori di sua competenza un ciclo di concerti sulla musica folk e sulla canzone di protesta, in collaborazione con insegnanti e studenti, come contributo allo studio delle tradizioni popolari. Oggi alle 10,30 spettacolo di Caterina Bueno al liceo Porporati di Plnerolo; alle 15 Carmelita Gadaleta e il suo gruppo all'istituto tecnico Buniva di Pinerolo. Alle 15 all'istituto tecnico di Avigliana, recital di Raffaella De Vita. Concerto Bellugi - Oggi alle 17 all'Auditorium di via Rossini, anteprima del concerto diretto da Piero Bellugi, violinista Viktor Tretiakov, maestro del coro Arturo Sacchetti. Musiche di Berio. Prokofiev, Borodin. Saggio al Conservatorio - Stasera alle 21, V Saggio, classi di pianoforte e violoncello (proff. Domenico Canina e Renzo Brancaleon; allievi: Giulio Arplnati, Bruno Mosso. Antonio Gambula, Carlo Bertola). Concerto « Don Orione ». Il coro dell'Accademia Stefano Tempia terrà stasera alle 21,15 in corso Principe Oddone 24, un concerto polifonico vocale diretto da Virgilio Bellone. Majakovskij al Gobetti - Da stasera alle 21 sino al 27 maggio, repliche de « Il bagno ■ presentato dal > Gruppo » del Teatro Stabile. Regia di Mario Missiroli. Goethe Institut - Stasera alle 20, piazza S. Carlo 206, proiezione del film « Tschetan, il ragazzo indiano » (1972) di Hark Bohm, didascalie italiane.

Luoghi citati: Avigliana, Lettonia, Mosca, Pinerolo, Riga, Russia