Klippan, e se Karov se ne va?

Klippan, e se Karov se ne va? L'avvenire della pallavolo torinese legato al bulgaro Klippan, e se Karov se ne va? E' difficile che rinnovi il contratto - In alternativa si punta su Svoboda - Alla base della sconfitta nello spareggio la mancanza di esperienza - Gli azzurri in Giappone Aldo Bellagambl, ex capitano degli azzurri di pallavolo ed oggi tralner della nazionale femminile, a Milano prima dello spareggio ricordava il precedente vertice meneghino di dieci anni fa per l'assegnazione dello scudetto fra la sua Ruini Firenze e la Virtus Bologna di Oddo Federzoni. Diceva Bellagambl: «Quella volta Nannini militava nella mia Ruini, una squadra dei vigili del fuoco, giocò così male che perdemmo nettamente ed i vigili che vennero a tifare per noi lo accusarono addirittura di essersi venduto la partita. Evidentemente conoscevano poco Andrea e meno ancora gli scherzi che può fare ad un giocatore una partita di tale importanza». Puntualmente tutto si è verificato. Questa volta Nannini quando è stato mandato in campo da Leone si è battuto abbastanza bene nonostante fosse preoccupato per le condizioni di salute del padre, ma la stessa dimostrazione di impotenza che esula dalla preparazione specifica aveva attanagliato molti atleti della Klippan, la stessa di sette giorni prima a Modena e del martedì successivo con la Paoletti Catania. Cosi Lanfranco appariva stranito, cosi Pelissero non riusciva a battersi con la dovuta concentrazione, cosi Borgna incappava nella sua prima giornata completamente negativa dopo tre stagioni all'insegna della massima regolarità. Stress nervoso, stress da inesperienza a slmili impegnativi confronti. Sono I guai di un campionato sempre più fallimentare sul plano del gioco, che andrebbe scremato sulla falsariga dei tornei professionistici americani di basket o del volley cecoslovacco dove fra le squadre più forti gli scontri non si limitano alla semplice andata e ritorno. Solo così potrebbe migliorare la qualità del gioco e gli atleti non verrebbero più presi dai morsi di uno stress nervoso più che atletico. La differenza fra Panini Modena e Klippan Torino è soprattutto una differenza di maturità psichica degli atleti In campo. Nel sestetto base dei modenesi oltre al polacco Skorek, plurititolato, figurano cinque titolari della nazionale italiana cui la Klippan può contrapporre solo Karov ed II giovane Lanfranco oltre all'esperto Nannini. Pilota e Forlani vantano solo sporadiche presenze in maglia azzurra e mai sono siati chiamati in campo in momenti decisivi. Logico che dopo un campionato di eccellenza, i giocatori delia Klippan abbiano pagato nel retourmatch di Modena e nello spareggio proprio questa carenza di esperienza in impegni di altissimo livello almeno emozionale se non tecnico^ Poi il gioco. Molti hanno visto nella Panini una nuova via della pallavolo moderna. Ebbene non slamo di questo avviso. Sul piano puramente del gioco le due squadre si differenziano solo nella diversa impostazione dei due palleggiatori, il sublime Karov ed il giovane ed estroso Dall'Olio che solo la rigida disciplina di Skorek ha, però, portato ad elevati livelli. Per II resto, la Panini può van¬ tare schlaccìatori senz'altro più potenti di quelli torinesi, in grado cioè di passare di potenza anche con alzate regolari, senza finta del palleggiatore. Gli schlaccìatori della Klippan, Invece, meno dotati atleticamente, devono essere smarcati dal regista Karov per avere poi buone possibilità di sorprendere il 'muro- avversario. E quando per nervosismo la ricezione delle battute avversarle fa arrivare a Karov palloni difficilmente giocablli è subito crisi. Incominciano allora a non non avere più nemmeno molto valore I 'muri- torinesi che, fatta eccezione per il bulgaro, sono senz'altro più forti di quelli modenesi. Tutto qui il divario anche se tecnici Improvvisati hanno visto nei modenesi non si sa bene quali alchimie tecnico-tattiche. Ora è il momento delle riflessioni. Per la Panini c'è il problema dì trovare qualche valida pedina di rincalzo oltre Morandi, ormai troppo spesso ignorato, e Cappi. Il vivaio In passato più che prolifico sembra essersi inaridito e la neo promozione del Sassuolo di Paolino Guidetti impedirà di pescare sul vivai altrui. Per la Klippan tutto è legato a Karov. SI cerca ancora una volta di fare II miracolo per riaverlo In Italia. Ma l'impresa è disperata. In seconda alternativa si punta su Svoboda, cecoslovacco di 37 anni, molto esperto ma dotato dì minore classe pura rispetto al bulgaro. Poi c'è da risolvere Il problema Pìlotti con l'Alessandria. Quindi un necessario ricambio in panchina con la promozione del giovani leoni di Silvano Prandi con la speranza che Magnetto si riveli subito 'martellodi micidiale potenza prontamente imitato da Dametto, Bergese, Quirici e con Rebaudengo che si spera diventi il primo palleggiatore • made in Torino'. Intanto la Nazionale inizia la preparazione olimpica con un programma non certo tipico. Parte domani per il Giappone dove gio¬ cherà otto tremende partite contro giapponesi, polacchi, sovietici e cubani. Il fior fior della pallavolo mondiale. Esperienza, d'accordo, ma c'è il rischio che si arrivi alla nausea prima di Iniziare il ciclo anche se per la seconda fase, dieci giorni dì relax a San Martino di Castrozza, Franco Anderlini ha promesso di dichiarare 'Off limitS' Il gioco della pallavolo. Partono I dodici che hanno conquistato il passaporto per Montreal a Roma battendo la Bulgaria; hanno il magone nel cuore per la morte del vicepresidente federale Aurelio Beccar!, avvenuta a Trieste quasi contemporaneamente alla grande festa milanese dello scudetto. E' una perdita grave per il volley nazionale che vedeva In lui. Il possibile alter-ego del presidente Giannozzi ormai saturo da un ventennio di carica tanto che quest'anno ha trovato modo dì scomodarsi per una gara di campionato solo per lo spareggio milanese. Rino Cacioppo