Fassio inchiesta a Roma

Fassio inchiesta a Roma Fassio inchiesta a Roma Genova, 17 maggio. (g. b.) Il sostituto procuratore Marvulli è intenzionato a esaminare in profondità ogni aspetto della vicenda relativa ai fallimento della «Villain e Fassio». Ha già interrogato due volte in carcere Franca Tomellinl Fassio, ma intende chiarire ancora diversi punti sul quali le risposte dell'ex-ammlnistratore delegato della società armatoriale, dichiarata fallita con un passivo di oltre 50 miliardi, non l'hanno convinto. Due soprattutto gli argomenti che Marvulli vuole evidenziare: il famoso lodo arbitrale tra i fratelli Fassio circa la divisione dell'eredità paterna e l'operazione di vendita all'Egam di un terzo del pacchetto azionarlo della società. Sulla base della stima fatta dagli arbitri della «Villain e Fassio», la quota di eredità spettante al fratello Giorgio risultò di circa dodici miliardi, e per realizzare questa cifra Alberto e Franca Fassio decisero di vendere il 33 per cento del pacchetto azionario della «Villain e Fassio». Ma — è questa la prima domanda del magistrato — la stima fu esatta? E poi, secondo interrogativo, come s' sviluppò l'operazione con l'Egam? Vi furono «padrini politici» o intermediari che la portarono a conclusione? Franca Fassio nei precedenti interrogatori in carcere ha sempre sostenuto che tutte queste operazioni si svolsero alla luce del sole, senza fini nascosti da parte di alcuno; ma Marvulli non è parso molto convinto di queste spiegazioni. Di qui la decisione di interrogare di nuovo la signora Fassio e di recarsi poi a Roma per ascoltare i responsabili dell'Egam, primo fra tutti Einaudi.

Luoghi citati: Genova, Roma