Offrì un pranzo ora è imputato

Offrì un pranzo ora è imputato Il sindaco di Rocca Canavese Offrì un pranzo ora è imputato Di "compera di voti" - Si difende: "Era un riunione fra amici per discutere il programma E' cominciato ieri mattina davanti al pretore di Cirlè, Di Palma, il processo per «compera di voti elettorali» contro l'attuale sindaco di Rocca Canavese, Giovanni Lajolo, 33 anni, subentrato al sindaco eletto il 15 giugno dell'anno scorso Giovanni Vignardi, deceduto all'indzdo dd quest'anno. Stando al capo d'imputazione il Lajolo che è difeso dall'avvocato Andrels, ha violato l'art. 86 della legge elettorale del 1960, che puniscile «chiunque per ottenere a proprio vantaggio un voto... promette qualunque utilità ad uno o più elettori, anche quando l'utilità promessa sia stata dissimulata sotto il titolo di indennità pecuniaria o di pagamento di cibi e bevande...». E' quanto secondo l'accusa sarebbe accaduto il 7 giugno del 1975. La sezione della de di Rocca Canavese, dì cui responsabile è il Lajolo, offrì un pranzo al ristorante del Turismo ad una sessantina di persone. Per il p.m., offrendo il pranzo, in realtà il Lajolo cercava voti. L'imputato si difende affermando che aveva invitato un gruppo di amici per illustrare il programma elettorale della lista n. 2, quella degli indipendenti dd centro (che poi ottenne dodici consiglieri su quindici). La denuncia è stata fatta dal responsabile della lista n. 1, Guglielmo Peroglio, della sezione pei del comune. Il processo è stato rinviato all'8 luglio per la discussione e la sentenza. + La corte d'assise (presidente Barbaro, p.m. Marciante, cane. Ferlito) ha condannato a 4 anni di reclusione il manovale Bartolomeo Gdndro, 68 anni, nato e abitante a Rivarossa, via S. Grato 10. Il p.m. aveva chiesto 5 anni e sei mesi. Gdndro, il 6 ottobre 1974, sparò un colpo di fucile alla sorella Emilda, colpendola al volto e ferendola gravemente. La donna guarì dopo lunghe cure, ma gli rimasero su una guancia i segni provocati dalla rosa di palldnd. I' sangudnoso episodio fu l'epilogo d'una lunga serie di contrasti tra i due anziani fratelli (lui scapolo, lei nubile), che vivevano vicini in due rustiche casette. L'dmputato, difeso dagli avvocati De Marchi e Mittone, ha detto ad gdudici: «Da anni, tra me e mia sorella, i litigi erano frequenti. Ci contendevamo anche la proprietà d'un pezzetto di terreno. Quel giorno, poi, mi aveva ammazzato anche un gatto. Ad ogni modo non volevo ucciderla, ma soltanto farle paura. Il colpo partì all'improvviso perché il grilletto era molto morbido». ir Può continuare a vendere dolci e articoli regalo anche se la licenza non prevede alcune «voci» merceologiche: glielo consente un diritto acquisito col tempo «conforme all'uso locale». Così ha stabilito il pretore di Perosa Argentina dottor Pivetti dando ragione a Pietro Marino maestro di sci al Sestriere e qui gestore con la moglie Maria Luisa Magrini di una pasticceria. Il Marino è stato più volte contravvenuto dall'ammindstrazione comunale per aver messo in vendita articoli che per il «ddscdplinare» merceologico non avrebbe potuto vendere. In altre parole il Marino, per il comune, doveva commerciare dolciumi e non articoli regalo. L'ultima contravvenzione è fdnlta in pretura. «Sono più di trent'anni che abito al Sestriere — ha detto il maestro di sci originario di Caserta — e ho sempre venduto cggetti regalo come mi autorizzava la vecchia licenza». La tesi dell'imputato, sostenuta dal difensore avvocato Costanzo, è stata accolta dal pretore il quale ha assolto il Marino.

Luoghi citati: Caserta, Perosa Argentina, Rivarossa, Rocca Canavese, Sestriere