Aiutarono Ambrosio, negano di avere ricevuto del denaro

Aiutarono Ambrosio, negano di avere ricevuto del denaro In carcere gli ex collaboratori di Viola Aiutarono Ambrosio, negano di avere ricevuto del denaro L'ex segretario del sostituto procuratore e il direttore di sezione della cancelleria del tribunale sono stati arrestati sotto l'accusa di corruzione aggravata e favoreggiamento personale (Dal nostro corrispondente) Milano, 11 maggio. L'ex brigadiere dei carabinieri Carmine Cimmino, di 30 anni, già segretario del sostituto procuratore della Repubblica dottor Guido Viola, ed Antonio Illuminati, direttore di sezione della cancelleria del tribunale dei minorenni, arrestati per corruzione aggravata e favoreggiamento personale nei confronti del neo miliardario Franco Ambrosio, al quale avevano trasmesso documenti riservati che lo riguardavano, sono stati interrogati a lungo oggi nel carcere di San Vittore dal magistrato che ha spiccato i 2 mandati di cattura. Carmine Cimmino era stato trasferito nella notte da Caserta dove da qualche mese ha trovato un'occupazione presso una grande banca, e rinchiuso nel carcere di San Vittore. Non si sa cosa abbia risposto l'ex brigadiere alle domande degli inquirenti, ma a quanto è dato di sapere non avrebbe tentato di scagionarsi: lo stesso atteggiamento avrebbe tenuto Antonio Illuminati. Quest'ultimo avrebbe ammesso di essere stato avvicinato dall'avvocato Germando Rosa nel febbraio scorso, pochi giorni prima dell'emissione del mandato di cattura per truffa nei confronti dello Stato e falso in atto pubblico spiccato contro Franco Ambrosio, che per ottenere l'autorizzazione ad esercire un servizio aereo aveva presentato un certificato penale dal quale risultava incensurato nonostante avesse subito condanne per truffa ed emissione di assegni a vuoto. Il legale aveva chiesto al direttore di sezione della cancelleria del tribunale dei minorenni di interessarsi presso suoi colleghi per sapere qualcosa della pratica. Antonio Illuminati si era rivolto a Carmine Cimmino, allora segretario del dottor Viola che conduceva l'inchiesta e del quale godeva la massima fiducia (il magistrato, fra l'altro, era stato suo testimone di nozze), convicendolo a trasmettergli informazioni che riguardavano la posizione del neo-miliardario. L'ex brigadiere, dopo qualche giorno, gli aveva consegnato alcune fotocopie riguardanti i rapporti confidenziali fatti al dottor Viola dai carabinieri del nucleo investigativo. Questi documenti, trasmessi poi all'avvocato Rosh, e da lui passati a Franco Ambrosio, sono stati trovati la scorsa settimana nello studio dell'avvocato Giovanni Bovio, (allora difensore del miliardario), perquisito nel quadro dell'inchiesta per la truffa relativa ai danni di guerra della «Caproni». I difensori di Carmine Cimmino ed Antonio Illuminati hanno già chiesto la libertà provvisoria per i loro assistiti, sostenendo che Franco Ambrosio non avrebbe sborsato una sola lira per questo «favore»: la stessa affermazione del resto era stata fatta dagli interessati, anche se è poco credibile. Prove in senso contrario tuttavia non sarebbero state trovate. L'inquietante interrogativo che si pone oggi è quello di sapere se con la stessa disinvoltura, altri dipendenti dell'amministrazione giudiziaria hanno favorito la fuga anche di pericolosi banditi avvertendoli dello sviluppo delle indagini nei loro confronti: sono innumerevoli, infatti, i casi di improvvisa sparizione di gente che stava per essere colpita da mandati di cattura. E' un lungo elenco che riguarda criminali comuni, esponenti mafiosi, personalità della politica e della finanza, la cui fuga è certamente legata alle preziose informazioni ottenute al palazzo di giustizia, g. m.

Luoghi citati: Caserta, Milano