Non era "zona sismica,, di Bruno Ghibaudi

Non era "zona sismica,, Non era "zona sismica,, Nell'elenco dei comuni interessati da attività sismica, redatto dal ministero dei Lavori Pubblici, figurano soltanto Tolmezzo, Venzone, Spilimbergo, Pontebba e pochi altri. Quelli maggiormente colpiti dal sismo non compaiono. La stessa Tolmezzo viene classificata di seconda categoria sismica. Perché? «E' una zona in cui non avvengono terremoti degni di questo nome dal 1511», ci ha risposto l'ingegner Roberto Rivelli, presidente della prima sezione del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, quella che si occupa di edilizia antisismica. «Ci sono relazioni di famosi geofisici che lo confermano. La commissione ministeriale per l'aggiornamento dell'elenco, da me coordinata, teneva d'occhio la zona piti a Nord di quella colpita. Semmai c'era da osservare Tramonti di Sot to e Tramonti di Sopra. Nessuno aveva mai pensato di in eludere paesi come Gemona». Ribattiamo che dal 1896 al 1963, secondo le notizie ap parse nei giorni scorsi, la Carnia sarebbe stata interessata da ben 27 terremoti e che più forti avrebbero distrutto Cividale nel 1898, Paularo nel 1949 e prodotto danni gravissimi a Tolmezzo nel 1959, «Non mi risulta», è la risposta. «Lo conferma il catalogo dei sismi, memorizzato nel computer del ministero dei Lavori Pubblici e destinato al servizio sismico nazionale», Ricordiamo ancora che sulla carta sismica del Cnen la zona colpita viene classificata con una sismicità pari al nono grado della scala Mercalli, «La zona classificata dal Cnen è più a Nord, precisa l'ing. Rivelli. La giudichiamo una zo na dì tendenza sismica ma non al punto da essere classi flcata tale». La commissione per l'aggiornamento dell'elenco si è occupata delle zone attualmente terremotate? «Prima si è aspettato che la nuova legge sulla costruzione delle zone sismiche venisse approvata, il che è avvenuto il 2 febbraio 1974, quindi la commissione si è messa in moto, ha fatto degli studi e quindi delle proposte». Ci sembra però di capire che, per quanto riguarda il Friuli, l'elenco è però rimasto fermo all'edizione 1962. «C'è stato solo qualche piccolo ritocco per proposte di cancellazione di piccoli comuni». E' vero che molti amministratori locali brigano per far ab bassare le indicazioni di si smicità dei loro territori, per favorire gli insediamenti industriali, il flusso turistico e contenere le spese nella co struzione degli edifici? «Pro poste dì quel genere ne arri vano, ma il consiglio superio re dei Lavori Pubblici le respinge». Dopo quanto è accaduto, anche l'elenco dei comuni in relazione alla loro sismicità dovrà essere rivisto. «Abbiamo già affidato ad una com missione di esperti il compito di effettuare rilevamenti in loco e di valutare la si tuazione — continua l'ing. Rivelli. — Proprio oggi abbiamo preso accordi con l'Aero nautica militare per rilievi aerofotogrammeiricì della zona; con opportuni accorgimenti speriamo di rendere visibile il punto in cui la terra si è corrugata ». L'ingegner Rivelli è stato il coordinatore del comitato di esperti che ha preparato la nostra più recente legge sulle norme per le conoscenze antisismiche. « Le norme tecniche, elaborate dai nostri migliori esperti, ci sono invidiate anche dai Paesi europei — continua. La legge a cui si fa cenno è la n. 64 del 2 febbraio 1974, quella che spesso viene indicata con il numero 1586, che le è stato attribuito quando è stata presentata alla Camera. Di essa si sono occupate le commissioni, ohe l'hanno approvata all'unanimità. Gli esperti la definiscono un'ottima legge, agile e moderna. I geologi avanzano invece qualche riserva, sostenendo che l'aspetto geologico non risulta adeguatamente considerato. Chi non osserva le norme tecniche va però incontro a pene piuttosto esigue: un'ammenda da 200 mila lire a 10 milioni. Costa molto costruire in ossequio alla legge? « Nelle zone sismiche di prima categoria bisogna calcolare un 15-20 per cento in più; in quelle dì seconda un 8-10 per cento in più ». E la rete di rilevamenti sismici, di cui tanto si parla da anni? « La nostra rete prevede 90 stazioni, distribuite su tutto il territorio nazionale. In una sessantina di esse stiamo montando accelerometri molto sofisticati, acquistati negli Stati Uniti. Accanto alla nostra rete ci sono però anche quelle allestite, con mezzi maggiori e procedure più agili, dall'Enel e dal Cnen. Abbiamo già progettato di fondere tutto in un'unica rete, che per le sue caratteristiche tutti ci invidieranno ». Bruno Ghibaudi

Persone citate: Cividale, Mercalli, Rivelli, Roberto Rivelli