L'ospedale infantile tornerebbe a funzionare se si riorganizzassero tutti i servizi dispersi

L'ospedale infantile tornerebbe a funzionare se si riorganizzassero tutti i servizi dispersi L'ospedale infantile tornerebbe a funzionare se si riorganizzassero tutti i servizi dispersi I sindacati: "E' vero che manca il personale, ma è anche diviso tra un numero eccessivo di sezioni, dettato da una logica clientelare" - Il problema del centro cardiochirurgico va risolto dalla Regione Una disastrosa carenza di personale ha costretto la direzione sanitaria dell'ospedale infantile Regina Margherita a ridurre, in taluni casi a sospendere, l'attività di alcuni reparti. SI tratta, in una situazione di emergenza, di un semplice tampone per evitare il collasso di un ente avviato alla paralisi. I delegati sindacali hanno espresso 11 loro dissenso convocando, subito dopo, un'assemblea generale. Dna commissione ristretta di dipendenti, eletta nel suo interno, ha avuto l'incarico di studiare una soluzione alternativa che non compromettesse la funzionalità dei servizi. « Non pensiamo — afferma 11 dott. Leone — di risolvere tutti i problemi con un documento. Bisogna però definire le colpe passate e mettere a punto un piano organico e concreto per il futuro ». Un primo intervento, indispensabile per reperire personale, è « unificare i servizi con assistenza simile ». La degenza media giornaliera dello scorso anno è stata di 457 bambini, ripartiti in 18 reparti. In realtà, « considerando le sezioni aggregate e riconosciute come tali ovvero esistenti di fatto, si ricava che esistono almeno 25 centri diversi, spesso con organico separato ». Accade inoltre che « forme patologiche affini sono ricoverate in centri diversi e lontani». « Non siamo stati mossi da volontà punitive » sottolineano i sindacalisti. Il proliferare dei servizi e delie divisioni specialistiche, secondo loro, è stato dettato « da una logica di tipo clien¬ telare, non da effettive esigenze degli abitanti ». « Una delle disfunzioni — sostiene Leone — più importanti è l'ambigua convivenza tra ospedale e università, con una non chiara divisione di posti letto, competenze e via dicendo. Sia ben chiaro, non intendiamo toccare i centri universitari e le etichette esistenti, al massimo vorremmo chiarire che cosa "esattamente qualificano"». L'aggregazione dei vari centri permetterebbe il ricupero di una ventina di infermiere professionali e generiche da ripartirsi tra i reparti ora « scoperti »: rianimazione, dove si fanno i turni di 16 ore, chirurgia e isolamento. Non è Invece possibile, sostengono 1 sindacati, discutere e risolvere a breve scadenza il problema della cardiochirurgia. <t Bisogna che sia la Regione a pronunciarsi in merito ». Il nuovo centro richiede infatti finanziamenti assai elevati e un costo di gestione superiore al miliardo per 3-400 Interventi annui. La creazione del centro solleva poi un duplice ordine di problemi: una richiesta elevata di personale specializzato « a carattere interdisciplinare » vale a dire ingegneri e fisici, e « il dubbio che l'ospedale, così com'è strutturato, non sia in grado di sopportare l'onere di un reparto di cordtochirurgia di tali dimensioni ». Rimane da definire il ruolo del Regina Margherita nell'ambito della programmazione regionale. Sarà un ospedale specializzato o coprirà un servizio di zona? Dovrà essere collegato con 11 vi¬ cino Sant'Anna o rimanere isolato? Verrà arricchito di alcuni servizi che ora mancano (otorino, oculistica, odontostomatologia)? Un ultimo Interrogativo, ma forse è 11 più importante, se si vuole che la riforma sanitaria possa veramente incidere sulla qualità delle prestazioni erogate: dove e quando vorranno istituite le scuole per creare personale paramedico specializzato in grado, almeno, di coprire le piante organiche? « Al di là di tali quesiti — dice 11 dott. Fungi — bisogna in primo luogo uscire dalla paralisi che ci minaccia, perché, non bisogna dimenticarlo, intorno al nostro ospedale gravita la popolazione infantile di tutto il Piemonte. Abbiamo una grave responsabilità ». Oggi stesso, 1 delegati sindacali discuteranno la piattaforma con il consiglio di amministrazione, che ha avuto alcuni giorni di tempo per esami- n*1*- C. no.

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