Sinistra rivoluzionaria quale spazio elettorale? di Fabrizio Carbone

Sinistra rivoluzionaria quale spazio elettorale? I gruppi che stanno oltre i comunisti Sinistra rivoluzionaria quale spazio elettorale? Roma, 5 maggio. Fra due giorni sapremo se Pdup-Manifesto, Avanguardia operaia e Lotta continua, i tre maggiori gruppi della sinistra extraparlamentare, presenteranno un «cartello» unitario per le elezioni politiche del 20 giugno. Venerdì 7 maggio si riunirà infatti il comitato centrale del Pdup-Manifesto (il partito costituito da lina fetta dell'ex psiup e dai dissidenti comunisti, usciti dal pei sei anni fa) per decidere la nuova proposta di Adriano Sofri, leader di Lotta continua, di «aggregazione» agli altri due movimenti per un «fronte unito della sinistra rivoluzionaria» con la presentazione di una lista unica in 32 circoscrizioni nazionali. Sofri aveva rilanciato il 26 aprile scorso una piattaforma nuova, in alternativa alla decisione della segreteria congiunta del pdup e Avanguardia operaia che proponeva un'associazione soltanto parziale di «Lotta continua» alla lista di «Democrazia proletaria». I movimenti della sinistra del pei vogliono quindi entrare in Parlamento, dopo la bruciante esperienza delle elezioni politiche del '72 quando il psiup buttò a mare 600 mila voti e non riuscì ad ottenere in nessuna città il «quorum» di schede per l'automatica ammissione a Montecitorio di un suo rappresentante (e di altri con il conteggio dei «resti»). In quell'occasione «Il Manifesto» presentò una propria lista con in testa la candidatura di Pietro Valpre da, l'anarchico allora in prigione perché accusato della strage di piazza Fontana. Alle elezioni del "72 il Movimento politico dei lavoratori di Li vio Labor (ora nel psi) si can didò autonomamente. «Mani festo» e Mpl presero quattrocentomila voti, disperdendoli da Nord a Sud. Un milione di schede che costituirono una sconfitta. Oggi le tre forze a sinistra del pei sono certe che un errore storico di quella portata non ci sarà più. Pdup e Avangurdia operaia, alle regionali del '75, verificarono la loro capacità ottenendo un risultato più che soddisfacente. In base ai voti di allora possono contare su due piazze sicure: Milano e la Calabria'.' E con un seggio assicurato non ci sarà naufragio di voti. Lotta continua, che alle regionali del '75 dette indicazione ai suoi militanti di votare pei, non può basarsi su calcoli matematici. Sofri però punta su Napoli e sulle decine di migliaia di «disoccupati organizzati» della fascia industriale partenopea. Qual è lo spazio elettorale della «sinistra rivoluzionaria»? Gli ottimisti arrivano al 3 per cento del totale dei voti, i pessimisti parlano del 2 per cento. Una forza superiore al partito liberale e inferiore ai repubblicani. Si arriverà allora al cartello «unitario» per fare blocco compatto e assicurarsi una presenza parla¬ mentare dopo il 20 giugno? A due giorni dalla riunione del comitato centrale del pdup regna la massima incertezza. «Siamo al 50 per cento», dicono al partito di Pintor, Castellina, Miniati e Foa. Nella segreteria nazionale di «Ao» le proporzioni sono più favorevoli alla proposta del «cartello». Da settimane, intanto, il dibattito sull'opportunità o me. no di un «listone» unico si va sviluppando sui quotidiani dei tre gruppi. Ma mentre «Lotta continua» dedica da giorni un'intera pagina agli appelli pro-unità che vengono da organismi di base del pdup e di Avanguardia operaia, «Il Quotidiano dei lavoratori» si sbilancia di meno e «Il Manifesto» si mantiene ancor più cauto. Questo perché è proprio il gruppo di Pintor (il più vicino al pei) a non volere l'accordo con «Lotta continua». Si è arrivati anche agli scontri verbali, di estrema durezza. Giorni fa «Radio Città Futura» (una delle emittenti «libere» di Roma, organizzata da pdup e Ao) ospitò, proprio sul tema del cartello unico per le elezioni, Adriano Sofri che rispondeva agli ascoltatori. Pin. tor si attaccò al telefono e investì, in diretta radio, il leader di Lotta continua di insulti. Sofri rifiutò lo scontro e rispose dignitosamente. Da un'ipotesi di accordo si potrebbe arrivare invece ad una rottura a ripetizione. La situazione attuale è complessa: Pdup-Manifesto sono alleati con Avanguardia operaia, che però in più di un'oc, casione (dopo le amministrative del 15 giugno) si è schierata con Lotta continua. «Le» ha lanciato la proposta unitaria chi dice «strumentalmente», chi «strategicamente». I contrari, per posizioni ideologiche, dicono che l'organizzazione di Sofri non ha forza, da sola, di ottenere il «quorum» necessario per un deputato sicuro in Parlamento. Per questo Lotta continua, pur di presentare un cartello unitario, è disposta a patti e a cedere su molte posizioni. Dall'altra parte la piattaforma di Le ha trovato sostenitori nei comitati di fabbrica e di zona, nel mondo dello spettacolo e tra gli intellettuali. A Milano è stata presentata una mozione per l'unità delle «sinistre rivoluzionarie» firmata, tra gli altri, da Dario Fo, Franca Rame, Camilla Cederna. Tinto Brass, Pio Baldelli, Bianca Guidetti Serra, Lazagna, Renato Solmi, Morando Morandini. L'impressione è che la «base» della sinistra extraparlamentare sia in maggioranza per il «cartello», mentre ai vertici del pdup le opposizioni siano forti. Il rischio della frantumazione esiste: tra pdup e Manifesto, nella stessa Avanguardia operaia. Quali sono le preoccupazioni di chi è contro «Lotta continua»? Il riferimento al pei è evidente. Nel pdup si teme di perdere voti, a favore del pei, da parte di quei militanti che non hanno alcuna intenzione di mischiarsi con le frange dell'estrema sinistra. Per contro, negli altri movimenti si guarda con timore alla presentazione di più liste a sinistra del pei. Questo motivo farebbe confluire sul pei i voti di coloro che temono una dispersione. Fabrizio Carbone Roma. Una dimostrazione nella capitale

Luoghi citati: Milano, Napoli, Roma