L'ex produttore Malenotti è rapito mentre cena solo nel suo cascinale

L'ex produttore Malenotti è rapito mentre cena solo nel suo cascinale In una tenuta isolata fra le colline di Volterra L'ex produttore Malenotti è rapito mentre cena solo nel suo cascinale Ha 63 anni - Ritiratosi dall'attività cinematografica, cura il podere - La sua famiglia, a Roma, ha già ricevuto una telefonata dei banditi - Il sequestro è stato scoperto soltanto ieri mattina per caso da un muratore (Dal nostro corrispondente) Pisa, 3 maggio. Il dott. Pietro Maleno Malenotti, 63 anni, fino a qualche anno fa produttore cinematografico, è stato rapito ieri sera mentre cenava. Stamane una telefonata ai figli ha annunciato il rapimento e chiesto il riscatto. E' successo nei pressi di Micciano, una frazione del comune di Pomarance (Pisa), fra le colline del Volterrano, dove il produttore aveva acquistato due anni fa una tenuta di venticinque ettari denominata «Il Lago». Malenotti si era praticamente ritirato a vivere da solo nella tenuta in mezzo agli ulivi e ai boschi, e aveva restaurato il cascinale, trasformandolo in una dimora ampia e confortevole. Nel tardo pomeriggio di ieri, Malenotti era stato visto in paese al bar e aveva scambiato quattro chiacchiere con Marilide Nori, la donna che accudiva saltuariamente alle faccende domestiche nella sua abitazione; poi si era diretto verso casa, in una zona isolata e impervia circondata da un bosco. Stamane alle 7, il muratore Lido Sozzi, 48 anni, arrivando alla tenuta (era stato chiamato per eseguire dei lavori al garage), ha notato che la porta d'ingresso del cascinale aveva i vetri rotti; l'auto del Malenotti non era in garage e il proprietario non rispondeva alle chiamate. Allarmato, il muratore è corso ad avvertire i carabinieri, che sono giunti poco dopo (Micciano dista una ventina di chilometri da Pomarance). Entrati in casa, i militi hanno notato subito la tavola apparecchiata per una persona e le tracce di una cena consumata a metà: Malenotti aveva mangiato la minestra e parte del secondo (pesce); la frutta non risultava toccata. Sia al piano terreno (un salone molto confortevole signorilmente arredato e altri locali), sia nelle camere al piano superiore, tutto appariva in ordine, a parte qualche cassetto aperto. In garage, dove Malenotti teneva la sua auto, (una Ford Capri 1700 color bronzo dorato, targata Roma, intestata alla moglie Fernanda Faggion) c'erano per terra le cose che di solito stanno dentro il baule: il cric, la borsa degli attrezzi, le catene. Si è perciò pensato che il Malenotti (di corporatura piuttosto esile) sia stato costretto a viaggiare, almeno per un certo tratto di strada, nel baule della propria vettura. Mentre i carabinieri avviavano le ricerche, a Roma, nella casa dove abitano i figli del produttore, una telefonata anonima annunciava, alle 10, il rapimento. «Abbiamo rapito vostro padre nei pressi di Firenze Certosa. Preparate il denaro». Il figlio Roberto avvertiva i carabinieri della capitale e le indagini si facevano subito serrate. I rapitori hanno agito indisturbati perche la casa di Malenotti è completamente isolata e assai distante dal paese. Per entrare hanno rotto il vetro della porta d'ingresso (probabilmente il produttore si era chiuso a chiave dall'interno), sorprendendo il pa¬ drone di casa a cena. Lo hanno costretto a salire sull'auto e se ne sono andati. Ad un giornalista la sua domestica ha detto che « il dottore è una persona che non fa male ad una mosca. Non ha nemici, almeno qui; tutti gli vogilono bene. Se qualcuno l'ha rapito è certamente di fuori. Negli ultimi tempi — ha proseguito — si parlava spesso di rapimenti, di sequestri, ma lui non era preoccupato: è un uomo che viveva della sua pensione, come i suoi figli del loro lavoro. Certo, però, chi l'ha rapito ha organizzato tutto a puntino. Probabilmente l'hanno seguito od aspettato quando rientrava. Certo avevano pensato a questo già da tanto tempo, altrimenti mi sarei accorta di qualcosa ». La «Capri» del Malenotti è stata trovata oggi alle 14,30 da una pattuglia della polizia stradale sull'Autostrada del Sole tra i caselli di Firenze Certosa e Firenze Sud, sulla corsia di emergenza, in direzione di Roma. Nel baule una corda arrotolata; a bordo un panno azzurro e numerose carte geografiche; mancavano un cuscino e una coperta, il serbatoio della benzina era vuoto. La vettura doveva essere stata abbandonata da parecchie ore. Piero Maleno Malenotti era stato a Roma nel giorno di Pasqua, che aveva trascorso con la famiglia; poi era rientrato nella tenuta di Micciano, dove abitava ormai stabilmente da quasi due anni, anche se aveva mantenuto la residenza a Roma. Giovanni Nardi Roma. Pietro Malenotti con la Lollo in una foto d'archivio