L'Albania denuncia un complotto a favore dell'Urss

L'Albania denuncia un complotto a favore dell'Urss Hoxha estromette due ministri L'Albania denuncia un complotto a favore dell'Urss Vienna, 30 aprile. Alcuni membri del partito comunista . albanese hanno tentato di sabotare la tradizionale amicizia tra Tirana e Pechino per portare il Paese nell'orbita sovietica. Smascherati, i colpevoli sono stati espulsi dal partito. Lo ha rivelato il presidente e primo segretario del pc albanese Enver Hoxha, parlando alle maestranze cinesi ed albanesi del complesso metallurgico che sta sorgendo a Elbasan, grazie al contributo ed agli aiuti cinesi. Hoxha ha contemporaneamente annunciato di aver estromesso dal governo due ministri colpevoli di non aver rispettato le direttive del partito: si tratta del ministro dell'Agricoltura, Piro Dodbiba e del titolare della pubblica istruzione, Thoma Deljana. Al loro posto, e per la prima volta nella storia dell'Albania, sono state chiamate due donne, Themi Thomai e Tefta Carni. Nel denunciare il complotto anti-cinese, Hoxha non ha fatto nomi né date. «Il partito ha scoperto e smascherato — ha detto rivolto agli operai — nemici e revisionisti che volevano sabotare l'edificazione del socialismo e disintegrare le fondamenta della nostra madrepatria. Tra ì loro obiettivi c'era anche quello di sabotare i rapporti di amicizia che ci legano ai fratelli cinesi, al partito comunista di Mao, e legare il Paese al carro dei revisionisti sovietici». Non è chiaro se i due ministri silurati fossero in qualche modo implicati nel complotto filo-sovietico. Il fatto però che Hoxha abbia parlato di jravi errori da essi commessi, fa ritenere probabile ad alcuni osservatori occidentali questa supposizione. Nel suo discorso il primo segretario del pc albanese ha parlato anche della lotta di classe scatenatasi in Cina tra il gruppo dell'ex vice Primo ministro Teng Hsiao-ping e quello che si riconosce nel presidente Mao, e più ancora nella moglie Chiang Ching. Non ci sono però elementi per collegare la sconfitta subita dai filo-sovietici albanesi a quella dei simpatizzanti e collaboratori di Teng Hsiaoping a Pechino. «I nemici che lavorano contro il socialismo, contro il partito comunista cinese, e contro il partito operaio albanese, contro la nostra infallibile amicizia, non possono tener testa ad una forza che si ispira al marxismo - leninismo, ad una forza che schiaccia tutti i cospiratori revisionisti, ovunque essi siano» ha concluso il «leader» albanese, definendo «infami calunnie» le voci circolate sia in Occidente sia nei Paesi socialisti secondo le quali vi sarebbe un «raffreddamento» dei rapporti bilaterali tra Pechino e Tirana. Secondo voci che si sono diffuse negli ultimi mesi in Occidente la Cina aveva intenzione di procedere a forti tagli nei crediti concessi per la costruzione del complesso siderurgico ad Elbasan. Il fatto che Hoxha abbia parlato agli operai di questo cantiere viene interpretato dagli osservatori come una possibile smentita indiretta di tali voci. (Ap)