L.a storia della valigia con 30 milioni di cocaina

L.a storia della valigia con 30 milioni di cocaina L.a storia della valigia con 30 milioni di cocaina L'indiscrezione dì un facchino di Ciampino fa scappare i compiici di New York Roma, 28 giugno. Sabato mattina alle 10,40 (ora riportata esatta nel verbale) gli ispettori di dogana all'aeroporto di Ciampino visitavano i bagagli dei viaggiatori in procinto di imbarcarsi sull'aereo postale per New York. Il primo, mentre stava esaminando una valigia di finto coccodrillo ne rilevò l'eccessivo peto e osservando meglio notò che appariva poco profonda all'interno rispetto al margine esterno. Cosi venne scoperto un doppio fondo nel bagaglio del suddito americano Vincent Trupia: sfondata una divisione di compensato vennero in luce alcune bustine di .carta pesante bianca e nell'interno di esse vennero trovati complessivamente chilogrammi 7,400 di cocaina purissima. Il viaggiatore veniva subito Invitato in un ufflcio della dogana e perquisito: attorno al corpo gli venne trovata una doppia fascia di tessuto impermeabile contenente ancora chilogrammi 1,600 della droga. Allora 1 due funzionari do ganali rinchiusero il Trupia in una stanza appartata dagli uffici di finanza e continuarono a controllare gli altri bagagli. Nessuno pensò a informare la polizia; se non gli uffici centrali almeno quelli dell'aeroporto. Passarono delle ore e l'uomo restava sempre sequestrato mentre 1 due ufficiali di dogana stendevano un dettagliato verbale. Per ca'o un alto ufficiale della finanza venne a conoscenza del fatto e Informò immediatamente e in via privata e confidenziale l! direttore dell'Interpol per l'Italia dottor Giuseppe Dosi. Questi si in filò in una macchina eli* lo "l subito a Ciamcino; ma strada faIcendo apri un giornale della sera e lesse che nove chili di cocaina erano stati sequestrati al suddito americano Vincent Trupia in procinto di partire con l'aereo per New York. Erano le 16 e l'alto funzionario non condivise gli elogi fatti ai ritrovatoli della merce di contrabbando, valutata a trenta milioni di lire. Un grosso colpo venne mancato cosi dalla nostra polizia per l'indipcrezlone di un facchino presente per caso all'importante scoperta. L'arrestato di Ciampino ammise di avere acquistato In Italia la droga che stava per contrabbandare negli Stati Uniti; fe ce anche il nome di un complice in attesa all'aerodromo di New York. Ma un'agenzia americana, venuta a conoscenza del fatto in seguito alla pubblicazione del gior. naie romano, ritrasmise la notizia oltre Oceano e mise cosi in allarmo il campo nemico polche 1 giornali diedero grande pubblicità al fatto. La squadra del «Narcotic Office» dipendente dal Segretariato del Tesoro di Washington, non trovò più nessuno all'aeroporto e pi persero in tale modo le fila di un'importante pista nella lotta che le trentatre pol.zie del mondo collegate nell'Interpol stanno conducendo contro i traf tiranti di stupefacentiVincent Trupia non ha dato molte soddisfazioni negli interrogatori: ha ammesso di essere un contrabbandiere di droghe, non ha rivelato nessun nome di complici se non quello in attesa all'arrivo. Ha confermato di avere comperato in Italia la cocaina, ma non risponde quando gli si chiede dove; si sa che è stato per tre giorni a Milano — In gita di piacere, dice — dove sembra che abbia prenotato il poeto sull'ae¬ reo poetale-, quindi deve averlo fatto dopo l'acquisto della droga. Perciò si ritiene che le indagini si debbano spostare nel nord e che la merce provenga da oltre frontiera, quasi certamente dal l'Austria. La polizia è intanto alla ricerca di un individuo che sabato mattina andò a prendere il Trupia all'albergo Torino e lo accom pugnò a Ciampino dove però si eclissò non appena visto pizzicato il compare. Negli Stati Uniti hanno scoperto che il passaporto di Trupia è in regola ma ebe i dati si riferiscono a un suo omonimo, ammesso che il suo nome corrisponda a quello da lui denunciato.

Persone citate: Giuseppe Dosi, Trupia, Vincent Trupia