La Camera fissa le basi per la legge sugli affitti

La Camera fissa le basi per la legge sugli affitti La Camera fissa le basi per la legge sugli affitti Blocco fino al 31 dicembre 1951; eventuale proroga di un solo anno • Aumenti dal 1° gennaio 1949 per le case d'abitazione: dal 30 al 100%; per i negozi: dal 100 al 150% - Ancora un incidente per l'on. Caronia Roma, 20 giugno. Dopo l'energico richiamo' del presidente, on. Gronchi, al termine della seduta dell'altra mattina, la Camera appariva oggi affollata in tutti i suoi settori, e perciò fin dal primo momento non ha avuto consistenza la minaccia di una quinta vana verifica del numero legale per procedere a scrutinio segreto sulla proposta di convalida della deliberazione di decadenza dal mandato del deputato del m.s.i. on. Filosa, avanzata nella seduta notturna di venerdì dall'on. Corbino (p.l.i.). «Le firme erano autentiche» La votazione a scrutinio segreto è poi avvenuta non in base alla proposta del deputato liberale, che l'aveva ritirata, ma su un'altra dell'on. Consiglio (mon.). Il risultato non è stato propizio al deputato missino, che ha ricevuto 158 voti favorevoli e 215 contrari. Egli perciò viene a decadere dalla carica di deputato per avere svolto in passato attività fascista e al suo posto viene proclamato l'on. Luigi Palmieri, del m.s.i., della medesima circoscrizione di Catanzaro. All'inizio dèlia seduta l'on. Caronia ha chiesto la parola dopo la lettura del processo verbale della precedente riunione per fare alcune dichiarazioni in merito al responso della commissione d'inchiesta sull'incresciosa faccenda delle firme non autorizzate poste in calce a una richiesta di rigetto del progetto di legge Segni sulla riforma dei patti agrari. CARONIA (d. c) — Sono dolente di non essere stato presente alla lettura dalle conclusioni della commissione, che non posso accettare. Nel mio opeVato non c'è stato nè dolo nè leggerezza, perchè le firme raccolte tra l vari deputati erano autentiche. Voci da sinistra — Dimissioni! Dimissioni! GRONCHI (presidente) — Non posso consentire che sì apra una discussione sul responso della commissione, tanto più che l'on. Caronia ha avuto agio di esporre le sue considerazioni durante l'indagine della commissione stessa LONGHENA (p.s:l.i.), deca, no di Montecitorio e capo della commissione di indagine: — Sono dolente che si sia permesso all'on. Caronia di parlare. Non accetterò più di presiedere alcuna commissione d'inchiesta, GRONCHI — Non accetto censure al mio modo di procedere. La Camera deve darmi atto che ho interrotto l'on. Caronia appunto per impedire che si aprisse la discussione sul responso della commissione. L'assemblea, dopo questa vivace parentesi e dopo che le palline bianche e nere avevano deciso sulla sorte del deputato Filosa, ha ripreso in esame una vecchia e appassionante questione, la legge sugli affitti. Ecco una sintesi della legge come era due mesi fa e come viene presentata oggi: per U blocco dei contratti vi erano tre progetti, uno governativo, che proponeva la proroga del blocco fino al 31 dicembre '55, uno della maggioranza, che fissava il termine al 30 aprile 1950 e uno della minoranza che proponeva la data del 30 aprile 1956. Adesso governo e maggioranza sono d'accordo sulla data del 31 dicembre '51, salva restando la possibilità di una ulteriore proroga Oggi si è discusso proprio sulla proroga, e 11 primo comma dell'articolo relativo è stato approvato dopo che erano stati respinti tre emendamenti dell'opposizione (LA ROCCA, com., TARGETTI, p.s.i., e PAOLTJCCI, dem. di sinistra), che dalla data del 31 dicembre 1956 era discesa al 1953 e quindi al 31 dicembre 1952. Su questo punto essenziale della proroga, la Camera ha fatto, quindi, un passo avanti. Per i negozi A giorni sarà discussa la materia del regime degli affitti, per i quali governo, maggioranza e minoranza due mesi fa erano fermi su queste posizioni: proposte di aumento del governo (da ripetersi ogni anno fino alla data de) 31 dicembre 1955): 30 % per gli inquilini disagiati, 50 % per gli altri casi, 100 % per le case di lusso. La maggioranza per i tre casi proponeva il 30 %. il 50 % e il 100 % (ma fino al 30 aprile del 1950), la minoranza infine (ed è ferma anche oggi su queste posizioni) proponeva fino al 30 aprile del 1956 un unico aumento nella seguente misura: dal 10 al 30 % per le case di tipo popolare, dal 10 al 50 % per le abitazioni civili, fino al 100 % per le abitazioni di lusso. Ora', governo e maggioranza, si sono accor dati su questo aumento: 30 % per i disagiati, 50.% per gli altri casi, 100 % per le abita' zioni di lusso. Gli aumenti decorreranno, se la Camera li approverà, dal 1° gennaio di quest'anno, e assorbiranno naturalmente quell'aumento del 30 % già in atto. Gli aumenti stessi nell'eguale misura saranno ripetuti sul complesso maggiorato dal primo aumento, per altre due volte: la prima il 1° luglio del 1950 e la seconda il 1° luglio 1951. Per i negozi siamo a questo punto: prima di Pasqua il governo proponeva il blocco dei contratti eguale a quello per le abitazioni e per l'aumento dei fitti, ma metteva la stessa proporzione indicata per le case di abitazione. La maggioranza pro- ?oneva aumenti dal 100 - al 50 per cento, più un aumento suppletivo che andava dal 10 al 50 per cento per i negozi di lusso (fino al 30 aprile del 1950). La minoranza proponeva (e propone) l'aumento una sola volta fino al 1956 nella misura del 30% per i piccoli commercianti e fino al 60% per tutti gli altri, con una maggiorazione che poteva andare fino al 15"/r> per i locali di lusso (è da notare come la minoranza tenia a favorire particolarmente i negozi di lusso). In seguito■.! all'intervenuto accordo tra maggioranza e governo l'aumento per i negozi sarà presentato alla approvazione della Camera nella misura dal 100 al 150 per cento a decorrere dal 1° gennaio di quest'anno (con l'assorbimento dell'aumento in atto), e con altri due aumenti della medesima entità al l.o luglio 1950 e al l.o luglio dell anno successivo sul canone complessivo che ne risulterà. Su queste basi è impostata la lotta a Montecitorio. Il 25 luglio p. v. la Camera sospenderà i propri lavori per le ferie estive che si j protraicanno fino al 7-8 settembre. Anche il Senato farà probabilmente altrettanto.

Luoghi citati: Catanzaro, Longhena, Roma