Entusiasmo dei triestini di Antonio Antonucci

Entusiasmo dei triestini Entusiasmo dei triestini L'affo di fede nella Madrepatria nei commenti dei vari giornali - La Une dell' " Unione italo-slava,, (Dal nostro inviato special?) Trieste, 14 giugno. Trieste ha salutato con alte manifestazioni di entusiasmo L riaultato delle eiezionii non gia percj,è l0 temesse diver- j so, ma per la clamorosa riaf fermazione di italianità etnica ie politica, insieme con la vo lontà di vivere nel seno della madre patria come figli diletti, non già come italiani all'estero. Scorriamo 1 giornali. La Voce Libera, socialista e repubblicana, dà notizia dsd risultati elettorali con il seguente titolo: « Prova di maturità politica e civile offerta al mondo. Trieste ha scelto Italia e democrazia»; il Giornale di Trieste, indipendente, scrive: «Trieste ha votato per l'Italia. I risultati delle elezioni seppelliscono definitivamente ogni assurda speculazione sul carattere etnico della città»; il Messaggero Veneto, scarsamente soddisfatto per i suoi protetti in campo oberale, si limita a constatare che « il voto di Trieste è stato un atto di fede»; il Corriere di Trieste, legato a Belgrado, gongola su nove colonne: «- Frantumato il monopolio delle vecchie caste, le likte an tirevisioniste entrano al Co niune ». E' una fanfara che fa pensare alla presa di una nuova Bastiglia, mentre la verità è assai più modesta. Il Fronte dell'indipendenza ha meiso insieme 11.514 voti con quattro seggi, il Blocco triestino ne ha racimolato 4826 con un solo seggio, il Movimento repubblicano indipendentista non ottiene nemmeno un seggio, ma registra 2298 voti: totale 5 seggi al Comune e 17.360 persone le quali si dichiarano soddisfatte dell'attuale stato di cose e desiderano che il Territorio Libero rimanga come é. Non è gran che. La composizione di questo gruppo elettorale è stata già esaminata. Si ricordano i pareri sull'apporto dell'attuale personale addetto al G.M.A., polizia compresa, che da un ritorno di Trieste all'Italia vede minacciata la propria situazione economica. Ma è oggetto di meraviglia che questa situa zinne economico, non venga discussa alle sue basi. Il deficit del Territorio Libero triestino nel secondo semestre del 1948 fu di dieci miliardi. Qualcuno li ha pagati, ma un Territorio libero costretto dall'indipendenza ad amministrarsi con le proprie risorse dovrebbe finire per accorgersi che settemila agenti dell'ordine pubblico sono un po' troppi per il suo esiguo spazio vitale. Il Lavoratore, organo comunista, è contento. Esso registra 1 risultati del partito, assicurando che essi costituiscono una « sicura garanzia di future vittorie ». La sua | accusa di brogli non può one- stamente venire presa in esa me, poiché le elezioni si sono svolte con la massima regolarità. Se l'anagrafe triestina ha continuato a tenere in vita dei morti nei suoi registri, torna a suo onore che non li abbia fatti votare, trattenendo in ufficio i relativi certificati. Non si registra una lacrima e neppure un fiore sulla tomba dell'U.A.I.S. (Unione antifascista italo - slovena). Quattro anni fa era onnipotente. Non si muoveva foglia che dietro il suo slogan: * Morti al fascismo, libertà ai popoli ». Era gara di schiene piegate nei suoi confronti e di allineamenti frettolosi dietro le : u bandiere: oggi ha raccolto 39V1 voti. E una parte della polìtica interna- zionale sul destino di Trieste si ispirava all'U.A.I.S. come ad una luce di giustizia e di forza. Così passano le glorie politiche della terra quando gli alberi sono composti di sole fronde. Antonio Antonucci