Una sentenza della Corle d'Appello ha dato un padre al piccolo Gian Paolo

Una sentenza della Corle d'Appello ha dato un padre al piccolo Gian Paolo Una sentenza della Corle d'Appello ha dato un padre al piccolo Gian Paolo Voluminoso carteggio d'amore tra un professore e una signorina - La prova del sangue Una romantica e dolente vicenda amorosa ha avuto il suo epilogo dopo quasi otto anni alla nostra Corte d'Appello!'! fatti ebbero inìzio.nel 1940 nella nostra città dove il dott. prof. P. C. conobbe per il tramite d'un suo parente una signorina di buona famiglia siciliana, tale Franca Omodei, residente a Firenze, Tra i due giovani s'intrecciò una affettuosa relazione che nel 1641 si fece ardente per poi evanire, da parte dell'innamorato, qualche mese dopo. Che cosa era successo? In un nuovo soggiorno della signorina a Torino era successo, come si dice, l'irreparabile. Un irreparabile che la Omodei chiese al professore di riparare al più presto col matrimonio. Il professore si dichiarò desolato. Scrive¬ va all'innamorata: «Tu capisci che io non pos6o dare assolutamente un dolore a mia madre a costo di qualsiasi cosa perchè essa ne morrebbe ». In altre lettere si dichiarava quasi incredulo della incipiente maternità che la ragazza gli annunziava implorando disperata di accelerare le giuste nozze. Egli cercava di consolarla scrivendole: « Aspetto ancora tue notizie. Domani ti scriverò e ti darò dei consigli ». La lettera fu spedita ed erano quattro facciate di consigli di carattere medico per una certa interruzione che gli valse, alla resa dei conti, anche una imputazione di istigazione a pratiche illecite dalle quali venne però prosciolto in. istruttoria, un giudica- to che nella sentenza, della Corte d'Appello trova aperta deplorazione. Quando (1 professore recisamente ripetè la Sua ripulsa alle nozze riparatrici affermando che la maledizione di Dio perseguirebbe due sposi per tutta la vita, la Omodei mandò ' un'ultima diffida all'ex-innamorato avvertendolo che se non intendeva sposarla doveva almeno riconoscere il figlio, altrimenti l'avrebbe chiamato In giudizio per ottenere una dichiarazione di paternità naturale. La vicenda passò nelle mani degli avvocati sul finire del 1941. Si oppose il professore a aueste richieste addossando alia donna, cui aveva scritto in passato tante ardenti lettere di stima, e d'amore, l'accusa di esistenza Irregolare dal '40 al '41 e accennando a viaggi compiuti dalla Franca in quel tempo a Torno, Genova, Padova, Cortina d'Ampezzo e Claviere allo scopo di incontrarsi con uomini con cui era in relazione. Queste accuse troveranno poi tutt'altro ohe accoglimento presso i giudici della Corte d'Appello. In (giudizio il professore tentò — osserva, la sentenza — vari mezzi; a ce melare in linea di serietà, dalla prova del sangue. Poteva essere una gran prova |n favore del convenuto e il collegio stimò prudente non negargliela. Invece la prova falli, avendo il consulente d'ufficio prof. Romanese accertato che « tra il sangue del figlio naturale e quello del padre sussiste compatibilità e che e pertanto possibile che il professore sia il padre del minore Gia,n Paolo». Compulsate, esaminate, tutte le circv.tanze di accusa, soprattutto l'abbondante epistolario indirizzato a Franca Omodei dal prof. P. C, la Corte d'Appello (Presidente Peretti Grlva, P. G. Pressione, Relatore Alvazzi Delfrate) nella sua sentenza ampiamente motivata, dichiara che il professore P. 0. è il padre naturale del minore Gian Paolo Omodei, nato il 17 dicembre 1941 a Firenze e già riconosciuto dalla madre. Ordina pertanto all'ufficio di Stato Civile di Firenze di annotare, a richiesta della parte interessata e con rispetto alle forme di legge, la dichiarazione giudiziale di filiazione natura> rispetto a suo padre e condanna questi a pagare le spese di due gradi del giudizio; oltre quelle di consulenza tecnica di trasferfarento ai fini della consulenza stessa. La sentenza consta di 96 pagine. La Omodei era rappresentata dall'art. Giovanni BertoHnl e il prof. P. O. dall'avv. Dovere Una commissione di risparmiatori azionari parte questa mattina per Roma per conferire con 11 Ministro Vanonl circa il mantenimento della nomlnativltà del titoli azionari. Mlilllllllillllllilllllllllllllllllllllinillllllllllllllll STATO CIVILE Crimeni Liliana di Giuseppe, a. 1, Inf. R«(. Margherita.. Bergamaschi Virginia fu Luigi, a. 54. Cottolengo; Giarota Olimpia tu. pègregori, a. 51, Molinette; Faccenda Bartolomeo fu Bartolomeo, a. 79, idem Lorenzi Tommaso fu Giovanni, a. 46, Idem; Botta Ernesto fu Ferdinando, ai 52. 8. Giovanni; Zucca Giusoppe fu Giovanni, a. 64, Mollnetto; Vittonetto Maria ved. Milano, a. 51, Idem; «lord» Pietro fu Pietro, a. 81, Cottolengo; Audino Angelo hi Francesco, a. 83, v. Luoento 12 bis; Vacchina Palmiro hi Secondo, a. 41, o. Peschiera 809; Cerniti Francesco fu Evasi.), a. 62, v. Monterosa 46; Elia Giorgio In Pietro, a. 6*. v. Reaumont 19; Vreve» rag. Beniamino hi Car-asino, a. 71, v. C. Balbo 89; Pecoolto Giovanna fu l'ielio. a. 37, v. Monterosa 1; Tortora Maria ved. Gala, a. 65, v. Stresa 40; Zarrl Carolina ved. Luppl, a. 70. v. Antinori 7; Mohnaro Rosanna di Umberto, g. 1, v. l'erma 72; Pomeri* Antonio hi Giovanni, a. 7», v. Dlgione 2«; Gallino Giulia ved. Susbenso, a. 88, v. 6. Donato 87; Leonardi Leonardo fu Antonio, 66. c. Rosselli 87: Ferrari- Ercolina fu Qtov., a. 58, v. 8. Secondo 66; Loml Luigi fu Pietro, a. 85. v. E. Gioachino 87; Bertana Maria m. Biglia, a. 74. v. Ren. Martorelli 89; Cavagnino Antonia m. Oua•ohino. a. 84, v. Ellero 20; Tonda Piatto tu Maggiore, a. 89, S. Luigi; Carigli" Cesare fu Francesco, a. 72, Haurizlano: Gardone Cattorina fu Matteo, a. 52. Cottolengo: Guillaume Adelaide hi bUvettro a. 54. Cottolengo; Poaltello Giorgio d Luigi, ra 4. Ini. Rag. Margherita; Plu vie Salvatore di Luigi, a. 32, S. Giovali ni: Mlletto Emilio fa Natale, a. 50, M<dlcltia Legale. Morti 82 . Nati 84.