Il piano degli occidentali per l'unita germanica di Domenico Bartoli

Il piano degli occidentali per l'unita germanica MOSSE FONDAMENTALI ifLIA CONFERENZA DI PARIGI Il piano degli occidentali per l'unita germanica Bevin ha presentato il progetto anche a nomf degli Stati Uniti e della Francia - Viscinski si consulterà con Mosca - I delegati anglo - franco!americani diffidano di accordi puramente economici (Dal nostro corrispondente) Parlgi, 28 maggio. Bevin ha rotto il suo silenzio per presentare le controproposte occidentali al piano sovietico sull'unità tedesca. Il testo delia comunicazione fatta dal ministro britannico anche a nome degli Stati Uniti e della Francia, occupa circa due pagine dattiloscritte. Riassumerò le parti essenziali del documento. Questo non fa un riferimento diretto alla proposta russa di martedì, ma polemizza praticamente con essa fin dall'inizio, quando dice: « Si propongono le seguenti decisioni per stabilire un governo federale in Germania». (I russi avevano proposto molto meno di un governo federale, come sapete). La legge fondamentale di Bonn, continua la nota dei tre, è stata approvata dalla grandissima maggioranza dei rappresentanti eletti della Germania occidentale: l'unità dovrà essere stabilita in modo da permettere agli Stati tedeschi della zona orientale di aderire alla legge di Bonn. Per lasciar compiere democraticamente questa adesione, bisognerà garantire le libertà fondamentali nella zona orientale, impedendo fra l'altro ogni interferenza poliziesca nella vita politica: i quattro governi dovranno prendere, d'accordo fra loro, tutte le decisioni necessarie all'applicazione di quei princìpi di libertà. Statuto e alleanze Si dovrà fissare, contemporaneamente, un nuovo statuto di occupazione, valido per tutta la Germania, che metta fine al governo militare e permetta al governo federale e ai governi statali tedeschi di esercitare tutti i poteri, tranne quelli riservati agli alleati, specialmente in materia di sicurezza e di impegni internazionali della Germania. In ogni caso i poteri riservati agli alleati non dovranno im- pedire allo Stato federale tedesco di associarsi con altre Nazioni europee e non europee, escluso sempre ogni accordo militare (si allude al piano Marshall e all'Unione Europea, ma si esclude il Patto atlantico). Gli alleati potranno limitare o proibire certe industrie e decidere la consegna di certe attrezzature industriali come riparazioni (le riparazioni dalla produzione corrente sono invece escluse). Qualunque acquisto di imprese industì-iali tedesche avvenuto dopo la guerra da parte di potenze straniere non è valido, a meno che non sia approvato dai quattro alleati. (Questo annullerebbe le confische compiute dai russi nella loro zona, che ammontano ad un terzo della capacità di produzione della regione). Il controllo quadripartito verrà esercitato da un'altra commissione che, salvo casi speciali da concordare mima, deciderà con un voto ai maggioranza. Bevin, presentando il documento, ha dichiarato che esso si fonda sull'art. 3° dell'accordo di Potsdam. Ha aggiunto che si tratta di una base di discussioni ed ha cercato di rassicurare la Russia: €Non vogliamo organizzare la- Germania contro l'U.R.S.S. », ha detto. Acheson ha insistito sullo stesso tema: «.Non abbiamo secondi fini ». Schuman, per parte sua, ha indicato che i tre non mettono sui tappeto un « modus vivendi », ma una soluzione d'insieme, per ristabilire l'unità della Germania e gli organi di controllo. Viscinski, infine, non si è impegnato. E' stato cortese, breve e garbatamente critico. « Nel 1947 — ha dichiarato — l'U.R.3.8. proponeva la ricostruzione economica della Germania: perchè la questione è sollevata solo oraT Ma meglio tardi che mai». Pur tenendosi molto nel vago, il ministro russo ha pressione unilaterì ' piuto della ha iute to comp to che aveva l'im-iuna decisione!Po-; un fatto comie ai. danni Bevin lo « Non è un fatè una proposta, una baso ; di trattative ». Zio scambio m parole, avvenuto naturalnìAte attraverso l'interprete, etstato molto cordiale e franào. In ogni caso,- il rappresentante sovietico non poteva prendere nettamente posizione sprima di avere interpellato MI proprio governo, cosa che fard durante le vacanze di fine settimana. Le tesi contrastanti Questa %la cronaca della giornata. Le proposte occidentali sono assai diverse, assai radicalmente in contrasto con quelle russe, I tre vogliono un vero governo tedesco sottoposto ad un; potere di controllo molto blando, nel quale, inoltre, gli alleati dovranno decidere a maggioranza. I russi invece vogliono un organo centrale tedesco economico e amministrativo strettamente sottoposto ad un consiglio di controllo, nel quale ogni potenza disponga del veto. Gli occidentali vogliono estendere la loro influenza economica, politica, culturale fino nella zona sovietica, spezzando il potere dei-partito comunista e distruggendo il dominio economico sovietico. I russi, na finalmente, non possono accettare tutto ciò. € E' una base di trattative », dice Bevin, ma questa base rimane troppo lontana da quella proposta da Viscinski perchè un accordo sia possibile senza un cedimento di una delle due parti. Se un accordo così vasto e ambizioso risulterà impossibile, si passerà allo studio di un t modus vivendi». Qui l'intesa è meno difficile e i russi, probabilmente, la desiderano: se la desiderino gli inglesi e gli americani non so. I russi desiderano .l'intesa, per quanto ai può capire, per ragioni economiche. Il toro piano quinquennale non deve andare perfettamente, perchè Voznesenski, capo della commissione del piano, è stato sostituito; e infatti non si parla più, come l'altr'anno, di terminarlo in quattro anni. E' certo in ogni caso che la situazione economica di tutti i Paesi vassalli, e anche la situazione politica, è diffìcile, come dimostrano i processi, le epurazioni interminabili, le difficoltà nella vita quotidiana. Cosi un accordo, anche di portata limitata, è desiderato dai russi per allentare la tensione con gli Stati Uniti, che alimenta la inquietudine dei vassalli, e per migliorare la situazione economica sia in patria che nei Paesi satelliti. Tutta la politica russa, dal famoso telegramma di Stalin a Kingsbury Smith allo sblocco di Berlino, dalla sostituzione di Molotov ad oggi, non ha altra spiegazione sensata al di fuori di questa. Gli aiuti americani Più dubbio è l'interesse o desiderio inglese e americano a un € modus vivendi ». 72 pericolo, per esempio, di un accordo economico che permetta di aumentare il traffico fra le due parti della Germania è evidente: gli aiuti che gli americani, e in minore misura gli inglesi, mandano alla Germania occidentale, potrebbero essere abilmente « pompati » nella zona sovietica, e di là in Russia. Ed è inoltre chiaro che se l'U.R.S.3. vuole la distensione per consolidare la sua zona e addormentare le inquietudini e le opposizioni, 11111m h1111m 11 111 ii 11 Ulti mi Ulti im 11 im mi ii iu ii Iti 11 grli Stati Uniti possono perse-1 fruire un disegno esattamente opposto. Tutte queste cose, devono essere tenute bene'alla mente per. capire la schermaglia, spesso assai sofistica, del Palaie Rose. Adesso la palla è tornata al piede di Viscinski. Tocca a lui giocare; giocherà certamente bene, ma non si illude, scaltro com'è, di fare goal. Domenico Bartoli