I tedeschi devono esser liberi di scegliere le loro istituzioni di Domenico Bartoli

I tedeschi devono esser liberi di scegliere le loro istituzioni LE CONTROPROPOSTE OCCIDENTALI A VISCINSKI I tedeschi devono esser liberi di scegliere le loro istituzioni (Dal nostro corrispondente) Parigi, 25 maggio. 11 tono comincia a salire, alla conferenza di Parigi. Sia-mo sempre lontani da certe famose invettive, ma, polemi-ca a parte, 1 opposizione delle due tesi rimane radicale. Og-gi presiedeva Viscinski e, do-po aver chiesto se nessuno degli altri tre ministri avesse qualcosa da dire, ha preso lui la parola per primo. Il mini stro sovietico ha cercato di dimostrare infondate le cri ti che degli occidentali alle sueproposte di ieri. Queste prò- poste, come si ricorderà, con- sistevano in un ritorno al si- sterna di controllo quadripar-tito deciso a Potsdam e nelaun consiglio formazione di centrale tedesco con funzióni economiche e amministrative. (C'è poi la domanda, ancora più importante, di una partecipazione russa al controllo della Ruhr, ma su ciò Viscinski ha insistito meno, come spesso avviene quando si tratta di una cosa sostanziale). Gli americani francesi non vogliono tornare all'ap-plicazione degli accordi diPotsdam, che pure hanno una forma obbligatoria e solenne, « Perchè siamo qui, se Potsdam non è più valida? Su quale base ci riuniamo ? » ha esclamato Viscinski; ed ha aggiunto che il consiglio di controllo dei 4 comandanti in capo nessuno può abolirlo. Gli ha risposto subito il segretario di Stato Dean Ache- son; ha detto che bisognava ormai porre i problemi nei . termini reali. Quale politica | dovevano delineare per il con1 giglio centrale tedesco i quat |tro alleati investiti, sempre , secondo la proposta russa, del \ supremo potere in Germania? | Nessun accordo su ciò. nes;sun progresso sarebbe possi- bile. Il delegato degli "Stati Uniti è passato poi ai problemi economici, sui quali Viscinski aveva tanto insistito ieri. Che cosa è accaduto nella Germania occidentale? Le 'condizioni di vita erano disa strose, la produzione nulla, le industrie basi ferme o addi rittura distrutte. Ora tutto 1 queato è cambiato; U livello ;dl vita è 8alit0) la produzione | e aaaai aumentata, e cosi via. Per raggiungere risultati cosi positivi è stato necessario uno sforzo notevole, un contributo di centinaia e centinaia di migliaia di dollari da parte degli Stati Uniti e dell'Inghilterra: « Sono cose che si possono leggere su tutti i giornali ». Che cosa succede : invece nella Germania orien|tale? Non si hanno informaizioni ufficiali: i russi non in i tendono darne. Nonostante j questa scarsità di notizie, Acheson ha potuto affermare che l'U.R.S.S. ha requisito a proprio beneficio le industrie tedesche della sua zona nella proporzione di un terzo della capacità produttiva complessiva; questa proporzione è molto più alta in certe industrie fondamentali, nelle qua- li raggiunge il 70-80 0 addirittura il cento pe? cento. Come è possibile giungere a una unione deBe quattro zone quando i russi nella loro zona controllano; direttamente una parte cosi ielevata della struttura produttiva e prendono riparazioni delle quali non si conosce nemmeno l'ammontare? I tedeschi hanno bi. sogno delle proprie risorse per se .stessi, peir^-rassicurare al paese un livellò" di vita decente e permettere il libero sviluppo delle istituzioni democratiche. L'unità tedesca, in se stessa, è un grande vantaggio; ma non si sa se la zona sovietica rappresenti una voce attiva o passiva. Secondo gli Stati Uniti bisognerebbe perciò compiere un progresso in due sensi: sospendere il prelevamento delle riparazioni nella Germania orientale e definire la questione dei beni sovietici in quella zona. Sono questioni che i quattro ministri degli esteri possono discutere e decidere ma che sfugglr<-'-'iero alla competenza del ' .isiglio centrale tedesco. Schuman e Bevin hanno aggiunto poche informazioni a quelle del loro collega americano. Il ministro francese ha detto che per giungere alla unità politica occorre limitare a pochi casi il potere di fatto delle quattro potenze occupanti e lasciare un largo margine di autonomia ai governanti tedeschi. Bevin ha insistito per parte sua sullo stesso tema: i tedeschi siano lasciati liberi di scegliere le proprie istituzioni politiche ed economiche; in altre parole se volete l'unità estendete il regime democratico tf.l Bonn alla vostra zona. Impressioni che abbiamo raccolto dalle conferenze stampa tenute subito dopo la seduta da tutte e quattro le delegazioni: i francesi sottolineano il tono cortese e moderato della discussione; americani e inglesi si tengono su di una linea di fredda oggettività, esponendo i dibattiti, senza prendere posizione con commenti o allusioni. I russi si limitano a leggere le sole \I^SaSàmì'al^SS5u& eVu ; dendo qualunque domanda dei ; Giornalisti j6 — Il prezzo che l'America ha nomici) è alto: attratta di ri ^ vedere tutta la struttura dei zona sovietica. Il prezzo che Schuman e Bein hanno cominciato ad avanzare per un accordo politico non è meno alto: si tratta di spezzare il potere assoluto del P. C nella Germania .orientale. E difficile che Viscinski possa accettare queste controproposte che gli occidentali hanno per ora appena posto, ma l'effetto in Germania sarà certamente positivo per i tre occidentali. Domenico Bartoli

Persone citate: Acheson, Bein, Bevin, Dean Ache, Schuman