Il fermo di un altro cassiere

Il fermo di un altro cassiere Il fermo di un altro cassiere L'inchiesta sul groviglio d'affari della Marano - Molta reticenza da parte dei danneggiati a presentare denuncia - Si presume di salvare dal naufragio una cinquantina di milioni . Come abbiamo rilevato, nella nostra edizione di ieri mattina, l'Inchiesta della « Mobile » per lo « scandalo . Marano » prosegue a ritmo serrato ed è ben lontano 11 momento In cui 1 funzionari potranno mettere, nella faccenda, la parola fine. Finalmente — a distanza di qualche giorno — si può uscire, almeno in parte, dal riserbo da cui lo scandalo era avvolto. Come 1 lettori del resto avranno già capito — anche in seguito alle precise voci che erano subito circolate — l due cassieri arrestati, ricami e il Paletto, erano due dipendenti della Cassa di Risparmio di via XX hettembre. Ora il lato curioso della vicenda è 11 fatto che solo la Cassa di Risparmio abbia sporto denuncia circostanziata alla Squadra Mobile: denuncia che, com'è notb, è servita a smascherare tutto li castello della Marano. Altre denuncio non sono pervenute alla «Mobile »: segnalazioni, proteste,' telefonate, esposti, si: accorrere di legali, si: ma denuncie, no. La cosa è curiosa ma non difficile a spiegarsi. SI sa ormai che oltre alla Cassa di Risparmio, quattro istituti cittadini sono stati presi di mira: ma evidentemente le direzioni di tali Istituti hanno trovato preferibile rassegnarsi alla perdita del denaro che riconoscere di essere state giocate dalla Marano. Si sa che 1 privati, cui la donna Ila chiesto (e ottenuto) fior di centinaia di biglietti àa mille, sono parecchi: ma anche qui ci sono ragioni di silenzio: anzlttutto 11 timore di pubblicità: In secondo luogo — Importante — 11 particolare che a molti di costoro la Marano aveva rilasciato In pegno oro e gioielli. Ora, sporgendo denuncia, queste persone perderebbero i pegni che finirebbero, di legge, In Questura, sotto sequestro. DI qui la convenienza a starsene nell'ombra: ma di qui, anche, una difficoltà notevole per la polizia la quale, se raccoglie le confessioni della donna, fatica poi a controllare le confessioni stesse. Il dott. Allitto, capo della • Mobile», e 11 suo instancabile collabo¬ ratore, commissario Mauger), si preoccupano, oltre che di redigere un elenco di • truffati », anche di stabilire come e quanto possa essere recuperato dell'Immenso capitale circolato nelle mani della Marano. Diversi milioni — forse sessanta, forse settanta — sono finiti, come abbiamo detto, sul tappeto verde di Montecarlo, Altri sono stati perduti in speculazioni fallite. Altri — sono molti — sono stati investiti in alloggi e negozi: negli ultimi giorni, nell'imminenza del « crac » la Marano si sbarazzo di quattro alloggi e di un negozio, vendendoli a poco prez zo. Tali vendite però — date le condizioni in cui sono state effettuate — devono considerarsi Irregolari e la polizia sta indagando anche In questo campo, per chia¬ iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiii i e i saa e ieoi o i: nan z e teo a¬ rire le diverse situazioni venutesi e 'creare: le soluzioni — certo spinose — toccheranno alla magistratura. In sostanza, calcolavano 1 funzionari, si spera di poter recuperare, dall'Immane naufragio, alcuni relitti, consistenti In tó-so milioni, parte In liquido e parte in gioielli. Ma resta sempre un grande punto interrogativo: di quanto consta, esattamente, la somma che la Marano ha Investito nelle forme più disparate? Rosa Marano, dopo 11 tremendo collasso del primo giorno e il mutismo del giorni seguenti, ha riconquistato un certo equilibrio e risponde con calma ed esattezza alle domande dei funzionari. SI adonta vivamente quando sente parlare di « truffa » e seguita a sostenere che, se il suo arresto fos- se stato ritardato di 48 ore, essa avrebbe avuto modo di turare le falle più grosse e di far procedere la nave sino in porto. Rosa Marano si difende osservando che la sua attività (intensissima, quasi incredibile, normalmente dalle 8 r 1 mattano alle 23, con brevi intervalli per i pasti) non era affatto improntata ad alcuna idea di dolo. « Il mio desiderio era quello di costruire, di guadagnare, di sollevarmi in alto, sempre più In alto. D'accordo, mi sono avvalsa spesso di assegni a vuoto, ma non era assolutamente mia intenzione truffare, rovinare gli altri: avrei restituito tutto, sino all'ultimo centesimo ». La Mobile, intanto, sta ricercali do coloro che con la Marano abbiano avuto rapporti non occasionali, ma estesi nel tempo. L'attenzione dei funzionari si è cosi fissata sii un terzo cassiere: questa volta però non si tratta di un collega dell'Icardl e del Paletto bensì di un dipendente dell'Istituto San Paolo. Il cassiere è stato Invitato In Questura: e, all'invito del funzionari, egli è stato sollecito a presentarsi negli uffici del la « Mobile ». II cassiere, interrogato-a lungo Ieri sera, non era -Stato ancora rilasciato: non si può parlare di « fermo » vero e proprio, benché ce ne sia l'appaienza: 11 cassiere è stato soltanto « trattenuto », a pronta disposizione del funzionari. Oggi probabll mente egli sarà messo a confronto con la Marano: ma si ritiene — salvo colpi di scena — che 11 cassiere, ove abbia favorito 1 di segni della donna, l'abbia fatto In buona fede (come, In buona fede, hanno abboccato tante altre persone)...Ma non è questo «invi to » lo Questura del cassiere di San Paolo la sola notizia che ha nies so a rumore l'ambiente bancario Viva impressione — e 1 più disparati commenti — ha suscitato la sparizione di un dirigente di un minore istituto di credito cittadino: egli si è allontanato dal suo posto subito dopo l'arresto della Marano. «iliiiiiimiiiiiimmiiHiiiiimiiii

Persone citate: Marano, Mauger, Rosa Marano

Luoghi citati: Montecarlo, San Paolo