Le ultime votazioni

Le ultime votazioni Le ultime votazioni // gesto di amicizia delle nazioni dell'America latina che ha impedito ana soluzione per cai avremmo perso anche Tripoli l e , i e e i (Dal nostro corrispondente) Washington, 18 maggio. La bocciatura, da parte del'assemblea generale delle N. U„ della mozione presentata dalla commissione politica sulla base dell'accordo di compromesso Sforza-Bevin, ha provocato oggi alle N. U. la precisa sensazione che il problema delle Colonie italiane è per ora del tutto insolubile. Questo sentimento è stato manifestato chiaramente questa sera, quando la proposta di rinviare la questione alta prossima sessione regolare dell'assemblea delle N. U., fis sata per settembre, è stata approvata con cinquanta voti favorevoli e sei astenuti. Il fatto che nessuno abbia insistito per una qualsiasi so luzione — come risulta dalla mancanza di voti negativi — ha dimostrato che il dissidio sulla sorte delle Colonie è per ora troppo profondo per poter sperare di risolverlo, a meno che non intervengano fatti nuovi. Dissidio profondo L'assemblea si era riunita per la seduta finale alle quin dici e venti (ora locale). Il delegato cubano Gustavo Gutierrez, parlando a nome del proprio paese, nonché dell'Uruguay e della Costarica, ha presentato una mozione in base alla quale l'intera questione avrebbe dovuto essere deferita alla « piccola assemblea» delle N. U. con opportune istruzioni di approfondire la effettiva volontà delle popolazioni indigene per mezzo di una sottocommissione di inchiesta, con relativa relazione alla prossima assemblea delle Nazioni Unite. Questa proposta non è stata accolta dall'Assemblea gènerale. Il delegato britannico sir Alexander Cadogan ha cominciato con Vopporvisì, facendo presente che lo svolgimento dei lavori della sottocommissione proposta "da Gutierrez potrebbero essere «.imbarazzanti» per la Gran Bretagna, alla quale spetta il compifo di conservare l'ordine nelle colonie. Il rappresentante britannico ha fatto presente che i dibattiti sulla questione coloniale, essendo ogni giorno illustrati dalla stampa mondiale, potrebbero provocare reazioni da parte degli indigeni. Naturalmente il delegato britannico non ha mancato .di esprimere la delusione del proprio Governo per la mancata approvazione del compromesso Sforza-Bevin. Il delegato polacco Jan Drohojowski si è schierato questa volta dalla parte di Cadogan. ed ha presentato ufficialmente la proposta di rinviare tutta la questione alla prossima assemblea di settembre. Dello stesso parere si sono dimostrati il delegato egiziano Fawzi Bey, che ha sostenuto la necessità di non abbandonarsi a soluzioni « affrettate » ed il russo Jacob Mdlik non s'è lasciata sfuggire l'occasio ne per affermare che « i piani espansionistici degli Stati Uniti e della Gran Bretagna hanno ricevuto un fiero colpo e che le Potenze coloniali sono in arretrato di un secolo rispetto ai tempi moderni, che sono cambiati ». La mozione presentata da Gutierrez è stata respinta con 27 voti sfavorevoli, ventuno in -favore e undici astensioni. Si è quindi proceduto alla votazione per alzata di mano della proposta polacca di rimandare la questione a set tembre. Tutte le mani si sono alzate, con un mal celato sospiro di sollievo da parte di quei delegati che si opponevano al compromesso Per altri quattro mesi, dunque, non si parlerà più, al VQsdmdcsszsntdeizncclrzsIcrspaLpatd n i a o e VU.N.O. delle colonie italiane. Qualche osservatore — ormai scaltrito dagli infiniti giochi dietro le quinte — ha commentato la fine della sessione delle N. U., proclamata ufficialmente alle 18,17 di questa sera, facendo presente che solo una definitiva chiarìfica- ione della situazione internazionale potrà portare ad una soluzione del problema coloniale italiano, che, per quanto di ben altra natura, dipende in fondo anche dalla mguer- •a fredda ». Il fallimento Occorre ora ricordare quanto è avvenuto la scorsa notte e la votazione che ha deciso il fallimento dell'accordo Sforza-Bevin. L'Assemblea, dopo le riunioni diurne, era stata di nuovo convocata per le ore SI locali corrispondente alle 3 ora italiana. Ancora dovevano parlare sette delegati. Poi ebbe inizio la votazione che doveva costituire un'autentica sorpresa. Il progetto Sforza-Bevin raccomandato all'assemblea generale sia dal sottocomitato dei sedici, sia dalla commissione politica, è stato oggetto di votazione prima nei suoi singoli articoli e poi nel suo insieme. La parte più discussa del compromesso era quella relativa all'assegnazione della Tripolitania in amministrazione fiduciaria all'Italia per 10 anni. Sembrava che nelle conversazioni di corridoio si fosse raggiunta la sicurezza che era stato adunato un numero di adesioni sufficienti per ottene •e la maggioranza dei due ferii. Invece all'atto della votazione è avvenuto il colpo di scena in seguito alla posizione assunta all'ultimo momento dall'India e da Haiti che nella votazione in seno alla Commissione politica si erano astenuti e in assemblea hanno invece votato « no ». Il loro gesto ha reso vano il voto favorevole dell'Australia che in precedenza si era astenuta, come pure l'astensione dell'Etiopia e del Siam, che prima avevano votato contro. La clausola è stata così respinta per un solo voto: essendo necessaria la maggioranza dei due terzi, e cioè Si voti favorevoli) s'è invece avuto il seguente risultato: SS si, 17 no, 8 astenuti: L'esito della votazione ha precipitato l'Assemblea in un confuso dibattito nel corso del quale il delegato argentino Arce ha annunziato che in se guito al rifiuto dell'Assemblea di accettare la clausola favorevole all'Italia per la Tripo litania egli avrebbe votato contro l'intera risoluzione riguardante il futuro delle ex colonie italiane. Contemporaneamente Arce ha chiesto alle altre delegazioni dell'America Latina di votare contro la risoluzione e ciò iti conformità all'accordo di opporsi ad essa qualora una parte della risoluzione stessa fosse stata respinta. L'appello di Arce ha trovato le delegazioni dell'America Latina unite e concordi ed il complesso dell'accordo è stato bocciato con la seguente votazione: 37 no; 17 si; 7 astenuti. Edoardo Depuri Hcqpsma