Gli "squadristi,, del M.S.I. all'assalto della loro sede

Gli "squadristi,, del M.S.I. all'assalto della loro sede Gli "squadristi,, del M.S.I. all'assalto della loro sede La "spedizione,, e l'ultimatum di 200 "ribelli,, alla centraldi Roma - Le denunce della polizia per i fatti dell'Universit Roma, 17 maggio. Solo oggi si è venuti a conoscenza di certi episodi accaduti nei giorni scorsi, che confermano le nostre affermazioni sulla situazione interna del M.S.I., dove molte correnti si trovano In serio contrasto; affermazioni da noi fatte all'epoca della misteriosa morte del Billi. In proposito si apprende, fra l'altro, che il giudice istruttore, cui è stata rimessa la pratica in esame, sarebbe tutt'altro che convinto della tesi del suicidio del giovane missino, sostenuta, com'è noto, dalla polizia. Alcuni giorni or sono, verso le 16 circa, duecento « avanguardisti » neofascisti, divisi in tre gruppi, si sono presentati contemporaneamente alla sede centrale del M. S. I., in via del Corso, ad una dipendenza giornalistica del movimento, in via Bocca di Leone, e alla sede del giornale « La Bussola », in via Principessa Clotilde, bloccando gli uffici e facendo prigionieri gli impiegati e gli iscritti al M.S.I. che si trovavano nei locali. Ai dirigenti centrali i « ribelli » presentavano un ultimatum, che si può riassumere in tre punti: 1) dimissioni della rappresentanza parlamentare del M.S.I. ; 2) consegna degli uffici, dei giornali, delle organizzazioni in genere, al neo costituito « comitato di agitazione » ; 3 ) ordine tassativo agli industriali, commercianti e altri finanziatori del M.S.I. di non avere altri rapporti se non col suddetto «; comitato » e di attuare immediatamente la socializzazione delle loro aziende private. La vicenda s'è fatta tesa data l'eccitabilità degli invasori, ma dopo lunghe discussioni durate alcune ore, verso le 21, la situazione tornava normale nelle tre sedi missine avendo i capi del movimento assicurato che le richieste dei giovani « avanguardisti » sarebbero state esaminate con serietà e rapidità. Invece in questi giorni nessuna deliberazione è stata adottata dai dirigenti del movimento sociale e la tensione all'interno del partito si va accentuando, tanto da non escludere il ripetersi di nuovi iicmglgtdnspPlsrlfqdadtepdmldnpsngSdcvfmreptsaèlpsddmlvpcspsn incidenti. I giovani accusano i capi di tenere una politica conservatrice invece di dare* al movimento un sempre più largo spirito di' carattere sociale. Le indagini della polizia sulla « spedizione punitiva » degli studenti del M.S.I. condotta con netto carattere squadrista venerdì e sabato scorso nella Città Universitaria sono state concluse questa sera e la pratica è stata trasmessa alla Procura della Repubblica. Nella mattinata di domenica la squadra politica della questura aveva tradotto a San Vitale, trattenendoli in stato di fermo, una ventina di giovani, quasi tutti missini, prelevati di buon'ora dalle rispettive abitazioni. Trattenuti in guardina, stasera tardi sono stati tutti rilasciati, benché dieci di essi siano stati denunciati a piede libero come responsabili degli' incidenti. Sette dei fermati avevano da ieri iniziato lo sciopero della fame. La maggioranza degli stu denti feriti ha pure sporto denuncia alla Procura della Repubblica contro i neo-squadristi, e i querelanti hanno già nominato un numeroso collegio di avvocati. Sempre in relazione al M. S. I., l'on. Cappi, segretario della D. C, ha oggi dichiarato che chiunque pensasse di fa vorire o anche tollerare in funzione anticomunista i movi menti neo-fascisti, si trove rebbe fuori della democrazia e della legge, che vieta e colpirà qualsiasi risorgere aperto o mascherato del fascismo. « La Resistenza — ha affermato il deputato D. C. — è un movimento di grande rilievo storico e morale che non può e non deve subire proces si o giudizi in blocco, quando da esso affiori qualche episodio sporadico di delinquenza manifestatosi in esso ».

Persone citate: Cappi, D. C.

Luoghi citati: Roma, San Vitale