La Camera inizia il dibattito sulla riforma dei contratti agrari

La Camera inizia il dibattito sulla riforma dei contratti agrari La Camera inizia il dibattito sulla riforma dei contratti agrari Lo scandalo sulla vendita del cacciatorpediniere "Freccia,, - Un'inchiesta Roma, 17 maggio. La Camera ha affrontato oggi l'esame del progetto di legge per la riforma dei contratti agrari, che costituisce il primo capitolo della riforma agraria. Il secondo atto sarà costituito dalla riforma fon-1 diaria, di cui sono stati re- ; centemente enunciati i prin- J cipi basilari. | II progetto di legge giunge i all'assemblea dopo un lungo esame avvenuto in seno alla | commissione dell'agricoltura,1che ha dedicato allo studio dei trentasei articoli cinquanta, nove sedute. Sono stati di .scussi complessivamente 316 tri ritirati. Due relazioni, una di maggioranza, degli onorevoli aominedò e Germani (d.c), l'altra della minoranza, degli on.li Grifoni (p.c.i.) e Sansone (p.s.i.) hanno coronato il lungo lavoro. Le due relazioni Nella relazione di maggioranza si pone in rilievo il significato del progetto e 1 riflessi che esso potrà avere sulla situazione della nostra agricoltura, e si osserva come la revisione dei patti agrari e la ridistribuzione delle terre, e cioè la riforma fondiaria, non siano che due aspetti di una stessa realtà, perchè già in una nuova regolamentazione dei patti si possono trovare le premesse di una futura riforma. I caposaldi del progetto di legge Segni si basano sul principio della giusta causa per la disdetta, sul diritto di prelazione dei mezzadri, affittuari o coloni nel caso di vendita del fondo da parte del proprietario, sull'obbligo per la proprietà di concorrere ai miglioramenti agrari di pubblico interesse e sulla nuova ripartizione del prodotto e degli utili tra proprietario e mezzadro. La minoranza in sede di commissione aveva proposto l'inserimento di norme relative all'enfiteusi e al problema del salariato fisso, ma la maggioranza ha deciso di rinviar Tei al più vasto capitolo della riforma fondiaria. Tuttavia 1 relatori di minoranza ribadiscono questi loro punti di vista nell'esposizione che accompagna il progetto di legge ed insistono inoltre su una posizione di critica di natura puramente ideologica, accusando genericamente il governo di « conservatorismo ». Tre sono stati oggi gli oratori: il primo, l'on. Gatto (d. c.) ha detto che la legge Segni è un nuovo passo verso la attuazione di quella concezione sociale della proprietà di cui da tempo si avvertono i sintomi; secondo l'on. Zanfagnini (P.S.L.L) il quale ha sostenuto che la nuova disciplina dei contratti agrari non è che un aspettò della riforma fondiaria e perciò i due capitoli dovrebbero essere abbinati e discussi nel quadro generale del problema. Terzo oratore è stato l'on. Rivera, (d.c), che si è dichiarato decisamente contrario al progetto. La legge Segni — egli ha detto — non otterrà gli scopi che si è prefissa. Essa svuota completamente il principio della proprietà pur considerandolo formalmente. La discussione » A questo punto il seguito della discussione è stato rinviato a domani. Non è da escludere che il dibattito ri servi qualche sorpresa e prò prio l'on. Rivera si dice abbia intenzione di presentare una proposta di sospensiva assie me ad un'altra dell'on. Corbino (P.L.I.) Prima di iniziare l'esame della legge Segni la Camera aveva rapidamente esaminato un altro provvedimento che autorizzava il Ministero del Tesoro a concedere ad istituti di credito di diritto pubblico e ad enti esercenti il credito mobiliare la garanzia sussidiaria dello Stato entro i limiti del 70 % delle perdite su bìte da imprese industriali danneggiate da alluvioni, fra-iline, cicloni od altri dannosi ìzeventi atmosferici e terrestri tofino ad un ammontare com- cplessivo di un miliardo di lire. L'assemblea ha approvato in linea di massima il principio 1 della garanzia sussidiaria, ma ; ha invitato il Ministro del "re J soro a indicare la copertura | della spesa, a norma dell'ar- i ticolo 81 della Costituzione, L'approvazione definitiva del | provvedimento subirà quindi 1"" 6 a un ritardo. Il vile prezzo di un caccia Una vicenda le cui conseguenze non sono per ora prevedibili, ma che riveste carattere di gravità, è venuta oggi in luce in Senato, nel corso della discussione su un'interrogazione del sen. Terracini, circa l'avvenuta vendita da parte della amministrazione della Marina alla ditta A. Parodi Fabris, di Genova, del relitto del cacciatorpediniere Freccia. Al chiarimento dell'on. Meda, sottosegretario per la Difesa, che rassegnazione venne fatta alla suddetta ditta come maggiore offerente nella gara, con la cifra di centomila lire, che costituiva in quell'epoca (febbraio 1947) un buon affare, data la scarsa richiesta di rottami ferrosi e loI1nFpdsf.cacdsdlm—alincrdsstlersldd li loro conseguente basso prezzo, l'interrogante ha ribattu to che gli risultava invece che detti materiali erano al lora particolarmente ricercati. Inoltre nel mese di agosto 1947 il relitto del Freccia venne ceduto dalla ditta Parodi Fabris ad altro richiedente per la somma di 65 milioni; due mesi dopo stava per essere riceduto ad un terzo offerente per 200 milioni di lire. Il sen. Terracini sottolinea .che analoghi contratti sono avvenuti per i relitti di altri cinque cacciatorpediniere. Laditta genovese venne ammes-sa alla gara, benché in precedenza-fosse stata radiata dall'elenco delle ditte a ciò ammesse. Tutto ciò è accaduto — afferma il sen. Terracini — ad opera di una signora « che lia molte introduzioni al ministero dell'Interno »; e conclude richiedendo perciò una rigorosa inchiesta da parte del Governo. Il sottosegretario Meda assicura l'interrogante che una severa indagine verrà condotta su questo affare, specie per le informazioni da lui formte, e asserisce che l'inchiesta verrà condotta fino in fondo. In conclusione di seduta è stato approvato il disegno di legge che concede alla Valle d'Aosta esenzioni fiscali per determinate merci. iiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiii

Luoghi citati: Genova, Roma, Valle D'aosta