Torbide giornate a Molinella per aggressioni a liberi lavoratori

Torbide giornate a Molinella per aggressioni a liberi lavoratori Torbide giornate a Molinella per aggressioni a liberi lavoratori Migliaia di estremisti attaccano i contadini nei campi - intervento di notevoli forze di polizia da Bologna - Una donna uccisa e numerosi feriti Bologna, 17 maggio. Giornata funesta ieri per Molinella: la difficile situazione sindacale che si è venuta creando in questo comune ha dato luogo a gravi, disordini. Lavoratori hanno aggredito a percosso altri lavoratori; la polizia ha dovuto intervenire e una donna è rimasta uccisa. Piano preordinato Le nuove organizzazioni operaie autonome che la corrente del P.S.L.I. ha costituito uscendo dalla Camera del lavoro, si sono subito preoccupate di avviare al lavoro i propri aderenti e hanno raggiunto un accordo con gli agricoltori della zona per l'assorbimento di circa duemila braccianti. Ma quando questi braccianti hanno iniziato l'opera loro nei campi, si. sono visti oggetto di energiche azioni di disturbo da parte degli aderenti ai sindacati estremisti. Durante la notte a partire dalle tre, migliaia di braccianti e di mondine hanno cominciato ad affluire verso il Molineilese dai paesi vicini e alle sette si trovavano ieri mattina in prossimità dei poderi in cui avrebbero dovuto iniziare la loro fatica i lavoratori socialdemocratici. Questi hanno tentato di iniziarla: ma subito contro ogni'squadra di dieci-quindici operai, sono piombati tre-quattrocento degli altri, e in parecchi luoghi sono volate botte. Nella tenuta S.A.F.I.A. una quindicina di operai che avevano appena cominciato a falciare, venivano duramente percossi da varie centinaia di estremisti con pugni, bastonate, sassate. Diversi degli aggrediti dovevano poi farsi medicare all'ospedale: particolarmente grave il diciottenne Angelo Marani, colpito alla tempia. Identiche manifestazioni si svolgevano più o meno contemporaneamente nella tenuta Rovera, dove il trentatreenne Egidio Chiatti veniva colpito in malo modo alla testa; un'altra diecina di operai rimanevano contusi e. riportavano escoriazioni di varia entità nella tenuta Neri a Selva Malvezzi dove gli estremisti non contenti di avere percosso i loro avversari tentavano addirittura di farli finire netl'Idice rovesciando la barca che II trasportava all'altra riva; nelle tenute Principe e Nuova di proprietà dei Beni Rustici; nella tenuto Cosarossa e altrove. I carabinieri della tenenza di Molinella accorrevano con solJedtrtà^nV'^nèT'Tprmi'^osIfrVK cui venivano segnalati gli incidenti, ma non potendo da soli fare fronte alla situazione chiedevano rinforzi i quali giùngevano da Bologna verso le 9,30. Successivamente oltre a una compagnia del battaglione carabinieri e un reparto di autoblindo, giungeva anche il nucleo della Celere. Dovunque trovasse gruppi di dimostranti la polizia agiva per disperderli ricorrendo anche a cariche piuttosto energiche. Per lo più i dimostranti fuggivano per i campi abbandonando ai margini della strada le biciclette (diverse diecine delle quali sono rimaste fracassate), ma tornavano a riunirsi appena gli agenti se ne erano andati. Apposite staffette ciclo-montate tenevano Informati i vari gruppi circa il movimento del* la polizia, suggerendo avanzate o ritirate a seconda dei casi Una carioa massiccia Nella tenuta Principe a Marmorta di Molinella, la carica dei carabinieri è stata particolarmente massiccia. Alcuni dimostranti sono rimasti contusi. L'autista del capitano comandante la tenenza di Molinella, il militare Giuseppe Baccelli, è stato ferito di striscio a una coscia da un colpo di arma da fuoco. Anche una lavoratrice delle organizzazioni autonome, la sessantaduenne Adele Toschi, è stata ferita da un colpo di arma da fuoco all'avambraccio destro e ha dovuto essere trasportata all'istituto Rizzoli di Bologna. Ma l'incidente più grave in cui una dimostrante ha trovato la morte è avvenuto a tre chilometri oltre il centro di Marmorta, nella tenuta Nuova e più precisamente lungo la stradetta che dal ponte Stupinc porta ai casolari della tenuta, Su questa stradetta si trovava un centinaio di operai della Cadmerà del Lavoro in maggior parte mondine, venuti da Argenta. Altri operai si trovavano invece di qua dal fiume. Quando arrivarono i carabinieri gli operai al di qua del fiume fuggirono abbandonando le biciclette mentre quelli di là, separati dal fiume, rimasero quasi tutti a vedere. I militi scesero dagli autocarri e dalle autoblindo e una parte dt essi, al comando del capitano, si avviò sulle bteielette lasciate dai dimostranti verso la sponda opposta del fiume passando su uno stretto ponticello di legno che In via provvisoria è stato costruito un po' giù di strada. Precedeva un carabiniere in motocicletta il quale, a quanto ci è stato riferito dalle autorità di polizia, giunto a metà del ponticello senti echeggiare dalla parte opposta un colpo di arma da fuoco. Chi ha sparato? Successivamente, durante la carica compiuta per allontanare i dimostranti, l carabinieri trovavano una donna ferita la quale era già stata adagiata dalle compagne sull' argine, Braccianti da noi avvicinati sul posto, i quali avrebbero assistito alla scena, ci hanno dichiarato che raffiche di mitra nell'atto stesso in cui gridavano al dimostranti: «Andate via », sarebbero partite dal carabiniere in motocicletta e da altri militi. Un proiettile aureo be disgraziatamente raggiunto la donna. Secondo i carabinieri, che tuttavia si sono astenu¬ ti dal dare notizie di carattere ufficiale, la donna potrebbe essere stata colpita invece da uno dei compagni che proba-, burnente aveva mirato a un carabiniere. 'làfàon~nortTasportutu, all'aspe, date vi giungeva cadavere. Essa si chiama Maria Margotti fu Giuseppe di 34 anni. .Abitava a Mulino di Filo nel comune d> Argenta; vedova, lascia due bambine una di dodici e l'altra di tredici anni. Poiché il proiettile che l'ha uccisa è fuoruscito, dalla necroscopia non è stato possibile stabilire il calibro dell'arma da cui è partito Il colpo. Nel pomeriggio la situazione è venuta via via calmandosi. Fra le 13 e le 14, in seguito all'imposizione di alcuni gruppi di dimostranti, quasi tutti gli esercenti di Molinella abbassavano le saracinesche. Il bilancio della giornata poteva cosi chiudersi su una donna uccisa, ventotto persone ferite o contuse, quattordici delle quali medicate in ospedale e due trattenute In osservazione, una cinquantina di dimostranti fermati, ma rilasciati dopo gli interrogatori entro la serata. Alle 18, dopo che erano comparsi per le vie della cittadina manifesti listati a lutto celebranti il sacrificio di Maria Margotti, " martire del lavoro ", e dopo che al balcone della Casa del popolo erano state esposte le bandiere abbrunate, veniva tenuto dalla Camera del Lavoro un comizio allo stadio comunale, presenti alcune migliaia di persone. La Camera del Lavoro di Bologna ha emesso un ordine del giorno di vibrata protesta, proclamando lo sciopero generale dalle 5 alle 12 di mercoledì. I lavoratori delle correnti sindacali repubblicana, del P.S.L.I. e dei Liberi lavoratori hanno deliberato di non partecipare allo sciopero. Anche a Molinella l'astensione del braccianti dal lavoro non sarà completa perchè domattina gli aderenti atte organizzazioni autonome intendono ripresentarsi al lavoro. niiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Adele Toschi, Angelo Marani, Egidio Chiatti, Giuseppe Baccelli, Maria Margotti, Mulino, Rovera, Selva Malvezzi