La salma di Mazzola provvisoriamente tumulata

La salma di Mazzola provvisoriamente tumulata In margine al disastro di Superga La salma di Mazzola provvisoriamente tumulata C'è una dolorosa questione in margine alla tragedia di Superga: una questione, ripetiamo, dolorosa e delicata: che, però, è ormai di dominio pubblico. Ci riferiamo a quel grave complesso di contrasti che è venuto accendendosi sulla salma del calciatore Valentino Mazzola. E' nota la posizione del capitano dei granata rispetto alle signore Emilia Rinaldi, sua prima moglie, e Giuseppina Cutrone, sposata a Vienna dieci giorni prima della catastrofe, in seguito al divorzio in Romania (.matrimonio e divorzio non riconosciuti in Italia). Ora, appena appresa la notizia della catastrofe, la Rinaldi si precipitava a Torino da Cassano d'Adda, ove ha dimora, e chiedeva al sindaco della nostra città il permesso per poter trasportare la salma di Valentino al paese nativo. Ma intanto era giunta a Torino anche la mamma del calciatore la quale, schierandosi decisamente con colei che chiameremo la seconda moglie — e cioè Giuseppina Cutrone — si opponeva a tale richiesta, esprimendo invece il desiderio che il figlio fosse definitivamente tumulato a Torino. Resosi conto della complessità della vicenda, il Sindaco avvertiva il Prefetto: e il Prefetto revocava il permesso di traslazione della salma ed emetteva un decreto per cui la salma "stessa, provvisoriamente, rimanesse a Torino, in attesa di una soluzione — soluzione che non può venire altro che dall' autorità giudiziaria. Comunque l'aspetto più spinoso della vicenda resta la contesa per la salma. Già domenica se ne avevano avute spiacevoli avvisaglie, su cui è meglio sorvolare: ieri mattina poi v'è stato, al cimitero — spiace dirlo — una specie di tafferuglio. Numerosi sportivi di Gassano d'Adda, visto che la salma del capitano granata non arrivava, si portavano nella nostra città, con quattro macchine e un torpedone: e recatisi al Cimitero generale, chiedevano senz'altro di poter prelevare la bara e trasferirla al paese natale. Ne sorgevano odiose contestazioni, purtroppo animate e, in certo momento, animatissime: fortunatamente interveniva a buon punto un funzionario di polizia, il dottor Santoro, commissario della P. S. Vanchiglla, sotto la cui giurisdizione si trova il Camposanto. Il funzionario, con tatto ed energia, riusciva a placare gli animi, in modo che i cassanesi ripartivano, senza ulteriori incicidenti. L'episodio ha avuto però una conseguenza: da ieri po meriggio un sottufficiale di P. S. e dieci agenti in divisa, vigilano perennemente la toni' ba di Valentino Mazzola. C'è da augurarsi che la questione venga al più presto definita e che attorno alia salma del calciatore si componga quel silenzio che è dovuto ai morti Anche per soffocare la curiosità malsana e le voci di certa gente che si compiace di propalare per vere sciocche fantasie. Oggetto particolare di tali voci è stato il testamento (c'è, non c'è, è sparito, è stato aperto, non è stato aperto eco ecc.). Il testamento è stato aperto. Non ne conosciamo con assoluta certezza il contenuto: raclumtèrcanp risulta però che il Mazzola avrebbe lasciato i suoi averi, al completo, ai suoi figlioli e alla Giuseppina Cutrone. Ma c'è un fatto nuovo che complica maggiormente la già complicata vicenda: la signora Cutrone è in istato interessante. Altra ridda di voci esiste sulle assicurazioni: si è parlato di cifre addirittura astronomiche. Siamo in grado di precisare che tutti i passeggeri che volavano sugli apparecchi della società, cui apparteneva anche il tragico G. 212, erano assicurati per quattro milioni. Intanto ieri sera alle 19 e 30 le salme dei due giocatori italofrancesi Bongiorni e Grava sono partite dalla nostra città per raggiungere i rispettivi paesi natii, in Francia. lilllilliiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiitiiiiim

Luoghi citati: Camposanto, Francia, Italia, Romania, Torino, Vienna