Ampliare l'acquedotto

Ampliare l'acquedotto L'EPIDEMIA DI TIFO NEL BIELLESE Ampliare l'acquedotto I ricoverati all'ospedale sono 65 - Altri casi in città - Un solo malato è grave La nomina di una commissione per risolvere il problema dell'acqua potabile (Dal neutro inviato (pedate) Bhelia, ti aprile. Il primo segno dell'Interesse e della preoccupazione generale per 1 numerosi casi di tifo verificatisi in questi giorni nei Blellese. ci si è offerto sulla llttorlnfc stessa che ci portava ieri verso la « Manchester Italiana ». Una conversazione che avevamo appena cominciata con un giovane medico, è diventata ben presto generale per l'Intervento di tutti 1 viaggiatori, tlnch.". nella vettura non si è sentito parlar d'altro che di bacilli, ipodermoclisi, bllivaccinl e sieri. A Biella, poi, 1 negozi di verdura hanno fatto pochi affari e, nei ristoranti, si è assistito allo strano caso di clienti solitamente esigenti che intimavano perentoriamente al camerieri di guardarsi bene dal mettere nella pastasciutta la benché minima particella di burro. Bandite Inoltre l'acqua normale e la frutta cruda, a tutto vantaggio della • minerale » e delle prugne cotte, ieri regine incontrastate di ogni dessert. Pur senza eccessivi allarmismi, 1 blellesl prendono dunque le loro precauzioni. E con ragione, polche, se non sarebbe giustificato parlare di una vera e propria epidemia, è innegabile che 11 numero dei casi di Ufo e soprattutto 11 permanere delle loro cause, non può non destare giustificate apprensioni. Le prime manifestazioni del male si verificarono verso la line di marzo, quando un gruppo di operale delle industrie Cavlgloll e Filature di Trivero dovette esser trasportato all'ospedale d'urgenza, In preda a dolori di ventre terribili e a febbre alta. La diagnosi dei sanitari fu Immediata ed esatta: tifo. Essa divenne definitiva dopo 1 vari esani! c l'ufficio comunale d'igiene cominciò a registrate 1 primi nominativi di questi ammalati. Un nuovo focolaio d'infezione però si era intanto manifestato al « Convitto BUllese », sei allievi del quale dovettero anch'essi venir ricoverati all'ospedale: Identici sintomi, identica diagnosi. Da allora, l'elenco non ha fatto che allungarsi: nove casi sono stati registrati martedì; quattro, mercoledì; due, Ieri. Non tutti sono di Biella citta: diversi, dei paesi vicini, soprattutto di Candelo. Secondo l'ufficio d'igiene, 1 colpiti sarebbero 24 di Biella e 17 dei Comuni vicini. Ma all'ospedale, pur in mancanza ancora di analisi e quindi di diagnosi definitive per tutti, si dlohlara che 1 ricoverati affetti da tifo sono sicu¬ ramente 66. A questi bisogna Inoltre aggiungere 1 malati rimasti nelle loro abitazioni e che vengono calcolati sulla ventina. Tenendo conto anche del periodo particolarmente lungo d'Incubazione del tifo, si può quindi ritenere che 1 colpiti siano circa un centinaio. Da quando si sono rivelati 1 primi casi, l'attività degli enti di controllo sanitari è stata incessante. Il medico comunale passa una notte In hianco dopo l'altra-, quello provinciale viene tutti 1 giorni da Vercelli. Migliaia di buste di billvaccino vengono distribuite ogni mattina; dlsinfezlo■nl tempestive sono effettuate caso per caso. L'ufficio d'igiene ha provveduto all'affissione di un manifesto indicante le principali misure profilattiche Fortunatamente, su 65 ricoverati all'ospedale, non e da registrare nessun decesso; un unico caso, anzi, appare grave. Merito senza dubbio anclue del sanitari che si stanno prodigando e che fanno Impiego di tipi moderni di vaccino. Per misura prudenziale è stato chiesto (se ne è interessato Il Ministro Pella) l'invio Immediato di uno speciale farmaco americano, l'« Aureomicina ». L'uomo sta quindi facendo tutto quanto può per ovviare al male. Ma non altrettanto si può dire che abbia fatto per prevenirlo. Non c'è stato bisogno di un lungo studio per rendersi conto che il tifo è stato contratto da chi ha bevuto acqua di pozzo o destinata ad altri usi, in mancanza d'ani uà potabile. Mancanza, si noti, non circoscritta all'attuale periodo di siccità, ma per Biella cronica ormai da anni. Nelle case l'acqua viene erogata per qualche ora al giorno e certe volte manca addirittura. Come reazione al propagarsi del tifo, si è accusato l'Industria di sottrarre acqua alla cittadinanza. Chiamati in causa, gli industriali hanno precisato che l'acquedotto ha da tempo annullate o ridotte al minimo le erogazioni ai loro stabilimenti. Per conto suo, la società dell'acquedotto ha addossato la colpa al proprietari che le hanno negato la concessione di acqua dalla tonte di Rio Cavallo In valle d'Oropa. Di tale fonte è stata anche chiesta, in Consiglio comunale a Biella, l'esproprio temporaneo d'autorità. Ma si è fatto giustamente osservare che una fonte come quella di Rio Cavallo potrebbe fornire al massimo il modesto quantitativo di quattro litri al secondo. Il problema va Inquadrato più ampiamente ed esige una immediata radicale soluzione. Negli ultimi venti anni, Biella ha continuato a svilupparsi : sono sorte nuove fabbriche; sono aumentati gli abitanti. L'acquedotto, già modesto al momento uolla sua costruzione, non basta più: occorre ampliarlo, non già attingendo In prestito a questa o quella polla, ma secondo un progetto organico e definitivo Sembra che l'attuale epidemia abbia finalmente indotto 1 diversi gruppi blellesl a superare le loro divergenze di vedute. Si è deciso Infatti di costituire una commissione tecnica composta da professori del Politecnico di Torino e di Milano, da un ingegnere dell'acquedotto di Torino e da un tecnico blellese. Entri dunque in funzione questa commissione ed agisca con rapidità: un centinaio di persone sta lottando contro la febbre e contro atroci dolori; qualcuna, contro la morte. GIOVANNI GIOVANNINI

Persone citate: Pella