Ventiquattr'ore di raccoglimento

Ventiquattr'ore di raccoglimento DOMENICA EliKZIOJfl IN TAL D'AOSTA Ventiquattr'ore di raccoglimento Cauto ottimismo su un successo della D. C. - Union Valdòtaine (Dal nostro inviato speciale) Aosta, 21 aprile. La propaganda elettorale in Val d'Aosta è agli ultimi colpi, alle ultime corse e agli ultimi discorsi. Con domani i comizi cesseranno per lascia-j re agli elettori ventiquattro' ore di raccoglimento prima di passare alle urne. E' dubbio che i valdostani ne abbiano bisogno e che cioè persistano incertezze da risolvere con una meditazione in extremis. Diamo infatti uno sguardo al mondo elettorale: esso si compone di 30.296 maschi e di 30.609 femmine. Queste ultime, per la loro natura sono portate a decisioni magari suscettibili di improvvisi capricci, ma di solito fissate in anticipo, e più si esce dalle mura cittadine per inoltrarci nelle campagne e nelle valli, più la decisione è di antica data. Restano gli uomini ed anche qui il numero dei dubbiosi non fa certamente massa. Chi vota su direttive di partito sa già la sua via; segna una lista ed ha finito; chi vota di testa propria, ha già studiato alla perfezione di quali uomini fare grappolo, con quella meticolosità peculiare della montagna. Tutto ciò spiega anche una certa atmosfera di freddezza apparente intorno! all'avvenimento elettorale. Quest'oggi la on. Joice Lussu ha parlalo sulla piazza principale di Aosta dove ha raccolto si e no duecento persone. E' che il grosso non ha più bisogno di guide. Ciò premesso, non rimarrebbe che passare ai preventivi, ma con una certa prudenza. Se tutti ormai hanno fissato la loro strada, non per questo la sbandierano. Anzi, ne tacciono o se ne parlano e per distrarre chi ascolta. Qualche punto è certo. Dei 60.878 elettori iscritti, il 18 aprile votarono in 48 mila con le seguenti proporzioni arrotondate: Democrazia Cristiana 28 mila. Blocco delle sinistre 14 mila, due piccole j ' liste 6 mila. Si prevede un'af-fluenza alle urne leggermente inferiore, ma ammettendola eguale, la D.C. non può calcolare sullo stesso numero di voti. Essa allora era alleata, come oggi, all'Union Valdòtaine, ma intorno ad essa si cristallizzarono dei voti estranei che questa volta non risponderanno che in parte all'appello. Dove andranno? CI sono altre tre liste: la « Bandiera d'Italia ». il « Raggruppamento regionale » e il «Socialismo progressivo ». Il socialismo progressivo perderà anch'esso buona parte di quei 14 mila voti raccolti dal blocco delle sinistre, perchè anch'essi furono suggeriti da simpatie occasionali. I seimila di quelle due piccole liste, più diciamo cosi i «profughi» delle liste maggiori, andranno al Raggruppamento regionale, indubbiamente composto da uomini eccellenti e tali da tentare una scelta a carattere amministrativo. Alla « Bandiera d'Italia » non possiamo porgere che parole di simpatia per il programma generoso, intelllgentp e aperto: ma essa parte in •* handicap», con la fama di essere antiautonomista o scarsamente autonomista, mentre il gioco di que- ! ste elezioni è a chi fa l'auto nemistà di più Diciamo qunlche cosn sulla frattura o sull'atmosfera di ostilità interna nella lista principale. Per antipatiR all' rjuinv Valdòtaine e soprattutto ad alcuni nomi di essa, il giovane sacerdote don Vallarne lanciò i giorni scorsi un invito che fece quasi scartare le liste e preferire uomini singoli. Sarebbe ora un grave errore sopravalutare le possibili conseguenze pratiche dell'eco larghissima che tenne dietro all'invito. SuIIp quattro parrocchie della città dì Aosta, soltanto quella di S. Giovanni è con don Vallainc; quelle di S. Orso e Santa Croce gli sono nettamente ostili; quella di Santo Stefano jè metà e metà Sugli ottanta¬ quattro parroci dell'intera Valle, forse da sette a dieci sarebbero con don Vallarne, ma non sappiamo fino a qual punto essi resisteranno nel loro atteggiamento di fronda dopo che il vescovo di Aosta ha parlato loro, con paternità è vero, ma anche come pastore che ricorda i sensi della disciplina religiosa. A questa disciplina richiama inoltre una circolare diffusa in gran quantità e firmata da Luigi Peccoz, presidente della Giunta diocesana dell'Azione cattolica. Essa precisa che « nessuno è autorizzato a parlare sulla stampa set timanale o quotidiana, a nomedell'Azione cattolica della Dio-c»si » e che le direttive elettorali rimangono quelle del 18 aprile. Quindi elezioni di liste integrali. Tutto ciò ben pesato, gli amanti di pronostici si dividono in due gruppi: c'è chi dà laDemocrazia Cristiana - Union Vnìdótaine come prima assolu-im con 20, 22. 24 consiglieri sui35 da eleggere; chi le dà invece una vittoria relativa con 15 =eggi soltanto. Seguirebbe il Raggruppamento con un minimo di 8 seggi e un massimo di 12; al Socialismo progressivo, salvo sorprese, toccherebbero da 5 a 8 seggi. La Bandiera d'Ttnlia è quotata per 3. 2, 1 e anche nulla, sempre salvo complicazioni. E' intanto da rilevare che la Democrazia Cristiana - Union Valdòtaine, all'inizio della campagna elettorale era certa ^li ottenere il massimo possibile e cioè 28 seggi. Massimo che neppure i più accesi estremisti osano più di sognare. a> a.

Persone citate: Joice Lussu, Luigi Peccoz, Vallainc

Luoghi citati: Aosta, Italia, Val D'aosta