Carceri

CarceriCarceri Una civiltà non si giudica dai discorsi dei governanti bensì dallo stato delle prigioni, degli ospedali, delle scuole A una viva, e talora morbosa, sensibilità politica fa riscontro nel nostro Paese una troppo diffusa Insensibilità sociale. Le zuffe ideologiche, le risse faziose, sono spettacolo quotidiano; l'opera di critica e dì riforma di certi sistemi e istituti rimane lenta, saltuaria, affidata a un numero esiguo di persone In confronto di quelle che, specie nelle nazioni anglosassoni, assiduamente se ne preoccupano. In' parlamento, tutti son pronti a beccarsi e a starnazzare sulle «grandi» questioni, le quali non di rado sono poi vuote di contenuto pratico; però il lavorìo legislativo, la discussione paziente e metodica di problemi specifici, anche urgenti e importanti, trovano i banchi deserti, o sono rinviati alle calende greche, fra la soddisfazione generale. Maggioranza ed opposizione, si trovano qui perfettamente d'accordo. Leggendo il grosso fascicolo che fi ponte di inarco ha dedicato alle carceri, a documentazione e sussidio della campagna intrapresa dall'on, Calamandrei per un miglioramento del regime penitenziario, c'è da rabbrividire : pubblicazioni di questo genere, In Inghilterra susciterebbero Inchieste e discussioni senza fine. Da noi, sta mettendosi ora all'opera un Comitato parlamentare la cui costituzione ha trovato incredibili quanto innegabili resistenze, e poiché ne fanno parte deputati e senatori che sperimentarono le galere fasciste, si spera che vada a fondo, e riesca a risultati proficui. e' bello intanto che proprio le vittime del fascismo siano state le prime a voler migliorare le sorti del loro compagni di sventura, anche se questi erano, o sono, detenuti « comuni » e non « politici ». Ma le condizioni igieniche (o meglio antigieniche) dei locali di detenzione, la mediocrità, per usar espressioni eufemistiche, de! personale addetto, la medievalità di molti regolamenti, la scarsità del vitto, il frequente ricorso a sistemi di repressione e delazione di cui solo ogni tanto affiora occasionalmente qualche episodio, e su cui scende quasi sempre subito quel silenzio ch'è indizio di cattiva coscienza, erano tale scandalo da non poter trascurare oltre le proteste. Purtroppo, anche in questo campo lo sciagurato fenomeno Italiano della superpopolazione determina la situazione (e in j tanto si sequestrano, applican , I do le leggi fasciste, le pubblica-1 i zioni scientifiche per la limita- zione volontaria delle nasciteli La capacità di ricoveio dei de* I tenuti, prima delle distruzioni'crronqèPeclsb«eIcgs , 1dalle manifestazioni spettaco lari, dal pomposi monumenti, bensi dallo stato delle sue car ceri, dei suol ospedali, delle sue 'scuole. Acj. causate dalla guerra, era superiore all'attuale di un terzo. I ricoverati, allora, erano 50.000; oggi, il ministro guardasigilli ne annovera 80.000. Si capisce quindi, dato che lo spazio non è un'opinione, cosa succede. Per gli affetti da tubercolosi, esiste un solo sanatorio: capacità, un terzo del fabbisogno; l'altro 66 % degli ammalati, aspetta che si faccian posti liberi, e contagia il prossimo. Le « traduzioni » durano del mesi e i bacilli della t.b.c. viaggiano. I sifilitici con manifestazioni cutanee, se ne stanno tra i «comuni»; 1 minorenni, sono Ingabbiati a Cagliari, in locali dove « non è possibile far più di tre passi ». A queste condizioni che chiameremo «urbanistiche», corrisponde uno spirito « di gelida crudeltà burocratica » voluto dal fascismo, e che ad esso sopravvive. Il problema della vita carceraria è stato Impostato da noi anziché con criteri pedngogicl, tendenti a riconquistare alla collettività gli scarti sociali, e a risanar gli uomini, con una mentalità di espiazione, senza prospettive all'orizzonte. La macchina burocratica afferra l'individuo, lo com prime, e finisce per annientarlo fisicamente e moralmente. Il suo compito si riduce a garantire, attraverso una vigile custodia, 11 corpo sociale contro una recidiva. Ora, si ha un bell'avere scarsa fede nella natii ra umana, ma bisogna pure concederle una possibilità, lasciarle aperta la porta della riabilitazione: give them a chance, date loro un'occasione, dicon gl'inglesi. Tanto più eh» sono passati i tempi in cui si credeva all'individuo « costituzionalmente » delinquente, e analisi più approfondite delle cause della trasgressione, sovente conducono a un quadro assai complesso delle responsabilità. Nelle nazioni all'avanguardia delle realizzazioni sociali si è decisamente optato per 11 carcere-scuola, cercando di sopprimere il carcere-gabbia; per il ricupero del materiale umano, anziché per il suo abbandono. E l'Italia deve mettersi - ed è molto in ritardo - risolutamente per questa via: si veda, nel Ponte, il capitolo sulle prigioni belghe. Noi slamo ancora al «cimitero del vivi» che Filippo Turati denunciava sino dal 1904, aggravato dalla legislazione fascista. Ricordiamoci che una civiltà non si giudica dai discorsi dei suoi governanti,

Persone citate: Calamandrei, Filippo Turati

Luoghi citati: Cagliari, Inchieste, Inghilterra, Italia