Einaudi e De Gasperi al Quirinale esaminano la situazione del Paese

Einaudi e De Gasperi al Quirinale esaminano la situazione del Paese Einaudi e De Gasperi al Quirinale esaminano la situazione del Paese Saragat al Viminale - Dal discorso di Sceiba all'appello dell'ex-re ai sardi • E' necessario accelerare l'attuazione della riforma fondiaria Roma, 5 aprile. Giunti nel mese anniversario delle elezioni quale bilancio si può fare dei risultati che ha ottenuto l'azione del Governo? Si sono provati a farlo stamattina De Gasperi e Saragat in una lunga conversazione al Viminale. De Gasperi tornava da una udienza in Quirinale dove, dopo il giuramento del sen. Bertone, nuovo ministro del Commerci" Estero, e dopo la firma dei decreti di nomina dei tre nuovi Sottosegretari — Giavi, Colitto e Venduti — il presidente Einaudi lo aveva intrattenuto sul medesimo argomento: cioè sul panorama della nostra situazione all'Interno e nei confronti dell'estero. Per quello che si sa sul giro di orizzonte cosi compiuto sono da prendere in considerazione tre punti base, e cioè gli obiettivi che il Governo si proponeva di raggiungere in politica interna, politica estera e politica sociale. In politica interna si tendeva, naturalmente, a consolidare la democrazia politica. Ci si è riusciti? Secondo l'apprezzamento di De Gasperi e di Saragat indubbiamente si. Anche il discorso di Sceiba viene interpretato negli ambienti governativi — a parte ogni valutazione di particolari e di espressioni oratorie — come una precisa reazione contro manifestazioni o tendenze o sistemi antidemocratici praticati o minacciati dagli avversari dell'attuale forma democràtica. Si sottolinea, comunque, che il Governo non intende ricorrere a leggi eccezionali, delle quali non riconosce la necessità, invocate da taluni circoli di destra, e non si pensa affatto, per usare una frase espressiva, « a prendere i comunisti di petto ». Questo sarebbe l'apprezzamento dell'on. Saragat, che avrebbe fatto valere la convenienza di un atteggiamento fermo si, ma equilibrato e sereno. L'editoriale dell'Umanità di stamattina aveva espressioni molto vivaci contro Sceiba, ma Saragat ha poi smentito ai giornalisti che il Presidente del Consiglio gliene abbia fatto cenno nel corso della conversazione, osservando che De Gasperi non avrebbe avuto motivo di preoccuparsi oltremodo delle dichiarazioni di un giornale che ha il gusto di « fare dispetto» ai rappresentanti del proprio partito nel Governo. Chiusa la parentesi scherzosa, sempre In tema di politica icrrc a interna c'è ancora da ricordare che il' Governo non si disinteresserà dell'intervento dell'exre nella campagna elettorale che si svolge in Sardegna. Si tratta, come è noto, di un messaggio inviato da Umberto di Savoia, il cui testo .non è ancora stato reso noto, ma del quale stasera si conoscono le linee fondamentali. Esso è, in sostanza, un duplice documento: il primo è indirizzato ai deputati e senatori monarchici, ma dedicato in genere a tutti i monarchici italiani. Vi si parla di indipendenza del partito, c'è un invito agli italiani a mantenersi uniti ed a concorrere nello sforzo comune di ricostruzione; vi è detto che l'ente regione è un pericolo per l'unità e l'indipendenza d'Italia; non vi si dice nulla del Patto Atlantico, ma sembra che vi sia implicita la considerazione che esso costituisce una tappa verso il consolidamento della pace. In questo senso il messaggio dell'exre costituisce, insomma, una documentata approvazione della linea politica seguita fino ad ora dal partito nazionale monarchico. Poi c'è, come si è detto, un secondo documento di carattere occasionale, che non è altro se non l'invito rivolto agli elettori monarchici sardi a votare compatti per il partito nazionale monarchico benché il pensiero dell'ex-re sia sfavorevole all'ente regione. Come si vede, l'importanza del documento è notevole sia perchè è la prima volta che l'ex-re opera un diretto intervento nella politica interna italiana, sia perchè da questo intervento si possono avere conseguenze notevoli. Nelle speranze dell'on. Covelli, segretario del partito nazionale monarchico, che ha fatto questa sera alcune dichiarazioni, gli elettori monarchici dovrebbero risolversi a votare per i candidati del partito monarchico anziché, come hanno fatto fino ad ora, per quei candidati di fede monarchica che tuttavia militano negli altri partiti. In questo modo, infine, si pone termine a una polemica che ha avuto un lungo sviluppo negli ambienti monarchici italiani, in alcuni dei quali finora si affermava che il partito monarchico non poteva arrogarsi di go dere la fiducia dell'ex-sovrano: le sovrane patenti sono invece in questo modo, da oggi, inec ceplbili. Ma a parte questo aspetto della questione e per tornare [ cai motivi di preoccupazione del ilgoverno, c'è da notare che evi-,tdentemente non si può rima-1 nere indifferenti dì fronte a questo intervento diretto di Umberto in una competizione elettorale. In secondo luogo, anche nella loro qualità di uomini- di partito, gli esponenti democratici cristiani della maggioranza governativa si prospetteranno il pericolo di una perdita di voti a vantaggio delle liste monarchiche. Per tutte queste considerazioni le elezioni in Sardegna, le prime di una notevole importanza politica dopo quelle del 18 aprile, si presentano di grande interesse, proprio in conseguenza di questo elemento nuovo che viene ad inserirvisi, e pertanto sono attese come un'in- dicativa esperienza della de-imocrazia repubblicana Il secondo tema che De Gasperi e Saragat hanno stamane esaminato era, come si è detto, la politica estera, e precisamente: l'obbiettivo di garantire la sicurezza del Paese si può dire raggiunto? Dopo quanto si è detto e si è scrìtto a proposito del Patto Atlantico è ovvio immaginare quale sia la risposta dei due esponenti governativi; l'Italia ha fatto un grande passo avendo scongiurato l'immediatezza del pericolo esterno. Terzo argomento: la politica sociale. Su questo punto le opinioni di De Gasperi e Saragat sono state assolutamente concordi: è necessario ac- celerare quanto più possibile le progettate riforme, innanzìtutto per l'attuazione della ri forma fondiaria, e.he deve al più presto integrare la legge nuova sui contratti agrari. De Gasperi è fermamente deciso a procedere in tal senso con il massimo impegno e al pari di Saragat è profondamente convinto dell'assoluta necessità di questa politica. Nel medesimo senso, prospettandosi ora la necessita, di superare la crisi intervenuta nei rapporti Tra C.G.I.L. e Confindustria, il governo^ non vedrebbe con piacere un irrigidimento pregiudiziale dell'una delle due parti, convinto che ad un accordo e a una ripresa delle trattative si possa giungere. L'esecutivo della C.GJ.L., i^ome è stato annunciato, si riunirà domani e prenderà probabilmente in esame il problema oltre a pronunciarsi sul tema del discorso di Sceiba. Oggi se n'è occupato l'esecutivo del P.S.I., che ha affermato che ogni azione che dovesse essere diretta contro 11 P.C.I sarà intesa diretta anche a colpire i socialisti secondo lo spirito del vigente patto di unità d'azione. Anche la commissione degli esteri si è riunita a Montecitorio e l'on. Montagnana ha proposto, senza successo, che la commissione protestasse contro il governo per non avere avuto notizie particolari sul Patto Atlantico e l'unione doganale. v. g.

Luoghi citati: Italia, Roma, Sardegna