Le nazionali d'Italia e di Spagna si affrontano oggi a Madrid

Le nazionali d'Italia e di Spagna si affrontano oggi a Madrid Le nazionali d'Italia e di Spagna si affrontano oggi a Madrid Il fattore campo è per i rossi, la maggior esperienza per gli azzurri (Dal nostro inviato speciale) ^Madrid, 26 marzo. Arrivati a Madrid, dopo di a> ver attraversato metà d'Europa in automobile incontrando ogni tipo di strada ed ogni qualità di temperatura, la prima domanda ohe ci siamo sentiti rivolgere è stata se sapessimo qualcosa della formazione spagnola. Vien da sorridere, perchè per quanto uno schieramento sia stato annunciato, esso non ha mai alcunché di definitivo prima che le squadre scendano in campo. Anche a Madrid, dove abbiamo parlato con i dirigenti e gli amici spagnoli, la situazione è uguale. A parte ogni piano prestabilito., vi è da ritenere che le reticenze dei responsabili italiani, nel dare notizie impegnative al riguardo, abbiano ingenerato nel Commissario tecnico spagnolo dubbi e sospetti di cambiamenti e di sostiti!nani dell'ultima ora, aumentando di conseguenza la cura con cui gli spagnoli conservano il segreto del loro schieramento. Certo chr, chi si trova leggermente in vantaggio sotto questo aspetto è la Spagna, perchè giuoca in casa, perchè ha un maggior num ero di itomi ni a disposizione e perchè già ha pn tuto domenica scorsa contro il Portogallo mettere in campo giuocatori che nessuno si attendeva. Ogni variazione rapp"* senterebbe una carta che il Commissario tecnico spagnolo giocherebbe, e riguarderebbe puramente il comportamento e il rendimento individuale d<?i .singoli elementi. Essa sarebhf. però collegata sempre a un rischio. Per parecchie ragioni noi siamo portati a ritenere che la Spagna finirà per mettere in campo la stessa squadra rhe 'ia giocato domenica a Lisbona contro il Portogallo e che si è portata tutt'aitro che male, e cioè: Eizaguirre; Riera, Lozar no; Gonzalvo, Aparicio, Puchades; Epi, SilvanZarra, Hernandez, Gainza. Per chi intende guardare all'incontro sotto il solo suo punto di vista tecnico, bisogna dire però che parecchie altre circostanze militano pure a nostro favore. Innanzi tutto quella del tipo di giuoco. Ambedue le squadre praticano il « sistema ». La differenza fra gli azzurri e gli spagnoli sta però in questo- che, mentre i primi hanno una anzianità in materia che può essere fissata in quattro anni circa, i secondi non si sono convertiti al verbo nuovo che da un paio di anni approssimativamente. Latini come noi, i nostri avversari, è logico che una lingua tecnica nuova la parlino con minor disinvoltura di chi in essa ha maggior pratica. Abbiamo incontrato qui il segretario della Federazione inglese, sir Rotis. Egli è della stessa idea nostra, che cioè molto dipenderà, in quanto a gioco e risultato, dal modo in cui gli iberici dimostreranno sul campo di avere assimilato t princ.pi e le finezze del «sistema ». A"oi siamo d'opinione che, al di là di un certo limite, i nostri avversari non possono essere andati in questo loro adattamento ad un tipo di giuoco che non era loro solito ,n un passato ancora recente. Un altro elemento in favore degli azzurri riguarda l'abitudine agli incontri internazionali. Non ne hanno dovizia nemmeno i giocatori nostri, di questa abitudine, a dire il vero, con le difficoltà che il dopo guerra ha creato, ma, almeno fra gli azzurri c'è tutto un nucleo di uomini che ha preso parte ad una diecina di gare in difesa dei colori del suo Paese. Anche qui i titoli che possono accampare gli spagnoli sono del cinquanta per cento più bassi di quelli dei nostri. Infine, il valore singolo degli individui. Noi non riteniamo che fra gli uomini che metterà in campo la Spagna ve ne sia qualcuno che possegga la levatura tecnica individuale di un nostro Mazzola, di un Ballarin, di un Carapellese. Sull'altro piatto della bilancia pesa iti/ine il coefficente ambiente e il forte desiderio di rivincita su un passato che il calcio spagnolo non ha dimenticato. In conclusione la nostra opinione è che fra i coefficienti che militano a fa¬ vore nostro e quelli che stanno a disposizione degli avversari, i nostri abbiano peso maggiore. I mezzi a dispostetene ci sono per gli azzurri; tutto sta ad impiegarli nel modo opportuno. L'opinione nostra è che l'Italia possa vincere anche questa prova francamente. Questo diciamo, basandoci sulla pura conoscenza della situazione, senza cioè che sv,l parere nostro influisca quello che sarebbe il piacere di vedere ancora una volta i colori dell'Italia vittoriosa, quel piacere che prende qui forma di augurio vivo schietto e sincero. Vittorio Pozzo Mazzola ostenta il cappello dedicatogli dal torero: accanto a lui si vedono Bacigalupo, Lorenzi e Grosso (da sinistra a destra) i quali osservano lo spettacolo nuovo per loro (Poto di A. Moisio trasmesso da Madrid con valigie telefotograflche de «La Stampa»)