Luce su Dongo

Luce su Dongo Luce su Dongo Una deliberazione di quel Consiglio Comunale narra la cattura dell' ex-duce e le violenze e degenerazioni che ne seguirono Milano, 2-i marzo. Le veiitik sulle tre ultime giornale del lascismo che culminarono con la fuga della colonna del gerarchi da Milano a Dongo, a quattro anni di distanza paro lilialmente rivelata dalle dichiarazioni tatti: puhblicanicnte nel corso della seduta plenaria del Consiglio comunale del 13 correi! e ndischdstsiAte, convocato a Dongo da quella j «civica amiiiinistrazion Il Consiglio comunale di Dongo ha, Infatti, steso e approvato una deliberazione a norma di legge che aveva per oggetto: « Precisazioni relative al fatti avvenuti in Dongo nelle giornate della Liberazione. ». Oli avvenimenti sono stati cosi esposti: « Il 96 aprile 1913, ad avanzato pomeriggio, 11 paese restò iinalmento libero, dopo la fuga delia brigata nera che vi si era accantonata. Vi rimase soltanto 11 presidio tedesco, che si è arreso poi durante la notte. Immediatamente In Municipio si radunarono i membri del C.L.N. con altri esponenti di sicura fede, mentre sulla piazza prospiciente si radunava una considerevole folla. SI approvo la costituzióne di un Comitato di salute pubblica, la cui direzione venne affidata al dott. Giuseppe Rubini, colonnello degli alpini, ex-garibaldino del generale Riccioli Garibaldi, uno dei dieci fondatori del Comitato " Itolia Libera " di Como, tre volte volontario di guerra e più volli decoralo al valore ». Uopo aver ricordato rome 11 co kinuello Rubini aveva ordinato che Mussolini e gli altri prigionieri dovessero essere trattati secondo le nonne di guerra, la deliberazione consiliare viene a parlare della cattura dell'ex-ducc. L'arresto di Mussolini e la messa lucri combattimento della famosa autobllndo del gerarchi, furono Intrapresi esclusivamente dal volontari Improvvisati di Dongo. Ku i-tino il geom. Vincenzo Mottarel1». Il partigiano DUI. 11 marinaio Giuseppe Negri e I volontari Ugo Torri e Rizlero Molteni, che rin.vennero la mattina del 27 aprile il dittatore accovacciato su un autocarro facente parte della colonna de! fuggiaschi, composta da una quarantina di automezzi con circa 300 soldati e ufficiali delle SS tedesche e una settantina di fascisti armati. All'operazione della cattura di Mussolini parteciparono setie persone di Dongo e un par ligi ii no. I.'autcrblindo fu assaltata evidentemente còlli inaudita violenza e attaccala a colpi .«li bomba da nudici uomini, guidali da un ope- seD2uunhtognssz■ lElgplmlrompCidpdralo, tale Pierino Borsoni, caporali 'maggiore «legli alpini, lutti volontari 'Improvvisati di Dongo. I gerarchi andar- no a consegnarsi quasi tutti sppntancameme al prevesto di Musso, dove poi vennero prelevati. La relaziona della swluta continua nella rievocazione asserendo che « le violenze c le degenerazioni successive (ilafugato Mussolini di nascosto al nostro movimento) cominciarono 11 giorno dopo, cioè 11 28, con l'arrivo del u colonnello Valerlo » alla testa di una sua formazione armata, con la invasione di sconosciuti piombati da ogni parte ». La delibera consiliare narra ancora che l'ex-duce avrebbe fatto di tulto per sottrarsi e per mascherarsi. Mussolini, infatti, avrebbe finto di essere malato e poi di essere ubbriaco. Una dichiarazione del consiglio d Dongo dico testualmente: u Se tosse balzato in piedi e avesse rea- silo, avrebbe trascinalo in Quél u'uin-iilo i tedeschi, già sover-«Iranti « irritati nonché i residui fascisti con una probabile stragedei u iti", e «iella popolazione, e (orse anche dati 1 mez/i di offiwa lì- cu' dispónevano, eoo 1 incendio e la distruzione a largo fronte del nostro paese. Tale pericolo è. evidentissimo, poiché non fu fatta ispezionare la colonna dei gerarchi all'uscita di Musso e primadell'insuperabile difesa predispo-sta dai nostri volontari » La seduta consiliare era presieduta dal sindaco di Dongo. ing. Aldo Ruini, con l'assistenza del se «retario rag. Ezio Bonardi. Pre¬ senti dodici consiglieri.