Il delitto di Montegrosso nel racconto dell'assassino

Il delitto di Montegrosso nel racconto dell'assassino Il delitto di Montegrosso nel racconto dell'assassino Pasqualina gli disse: "O mi uccidi tu o mi ammazzo io,, - Il tragico convegno - L'omertà dei familiari (Dal nostro inviato speciale) Montegrosso, 17 marzo. L'Inchiesta sul delitto di Vigliano d'Asti è finita. A Montegrosso, sopra lo scrittoio del maresciallo dei carabinieri Teodoro Biletta, si ammucchiano tanti verbali da poter comporre un romanzo-fiume. E' che non è stato facile giungere alla scoperta della verita. Eccola, in riassunto. Primavera del 1945. La guerra è finita da poco, riportando la gioia di vivere. Lei, Pasqualina Scaglia 17 anni, ragazza per bene, carina. Lui, Dario Bosco, d'anni 22, un bel giovane, sano, robusto, piuttosto timido dì carattere, sul cui conto non c'era mai stato nulla da dire che suonasse male. Entrambi abitano a Tana, nel comune di Montegrosso, vicinissimi di casa. Ambiente contadino. Ma lui è figlio di proprietari coltivatori diretti, lei di braccianti (oggi mezzadri). I due giovani non pensano a questo. Non pensano nemmeno ad altro. Si guardano, si sorridono, giuocano all'amore. Essi ignorano, forse, che l'amore è anche un giuoco d'azzardo. DmspngsqCsmrDnsgumtfcgctdmoil«csPmuI1IÌIIMSML [MI]IMtllllMI1IMIMIMII!FIIM!IMlll!MII D'estate, quattro o cinque famiglie di Tana, dopocena, distendono qualche coperta nel prato dei Bosco e ci si sdraiano per chiacchierare e per guardare le stelle. Non è giusto che siano sempre le stelle, quelle che stanno a guardare. Cfè Pasqualina, c'è Dario. Una sera, Pasqualina rimane ultima e sola per sognare ancora un po'. Caso od accordo, Dario ritorna e il sogno continua a due. E' un lungo dolce sogno d'amore ma dal risveglio amarissimo: si annuncia un bambino. I due giovani cominciano a pensare. E' un po' tardi, quindi pensano alla rinfusa; il padre del bambino dice: « Io non lo voglio ». La ragazza va da un medico, perchè la liberi dal piccolo ospite indesiderato. Offre molto denaro (dicono 120.000 lire) ma il mèdico le consiglia una operazione molto più semplice: il matrimonio. Lei risponde: « Chi mi ha messa in queste condizioni non mi potrà mai sposare ». E 20 ottobre del 1945 Pasqualina Scaglia è trovata morta, con la gola tagliata da un rasoio, in un cespuglio di IIllMll>llll.llMllll!)llll[|ll!l!illllllLlll[LllMllIl!l acacia, in località Carmagnola di Vigliano d'Asti. La morte risale a sei giorni prima, domenica. I carabinieri sospettano subito di Dario. Ma egli ha un alibi. O, almeno, mezzo alibi. Il suo amico Cesare Giaccone dichiara di avere trascorso quella domenica insieme con lui a Vianoce di Agliano. Li ha visti anche un vecchietto, il quale conferma e non conferma Ha visto tanta gente, quel giorno... Puntando allora sulla dichiarazione della ragazza al medico, i carabinieri cercano quel « qualcuno » che non « potrà mal » sposarla. Per un simile « mai », una diversa condizione economica è troppo poco. Entrano nel raggio dei sospetti Il fratello della Pasqualina e persino il padre. Ma sono piste da abbandonare. Silenzio. La pratica va a dormire sotto un mucchio di carte e di polvere (la polvere del tempo). D'improvviso, il maresciallo Biletta la ripiglia e punta decisamente su Dario. Égli nega e però, negando troppo s'jmpapera, e, per rimediare alle papere, scivola di gradino in gradino dal suo castello di bugie finché rotola in un'esclamazione-capitombolo: — E poi non c'era nessuno! — Voleva dire che 1 carabinieri non avevano testimoni. Ma ogni ripresa è ormai inutile e il maresciallo incalza, fino a toccarlo sul vivo: il denaro. Questo maledetto denaro che aveva già creato una muraglia di spine per impedire un matrimonio riparatore! H maresciallo gli dice: — E mutile negare. A casa non ti ci rimando. E il processo costerà a tuo padre tutto quello che ha guadagnato in 50 anni di lavoro! — E' quasi mezzogiorno. Il colpo prende in pieno l'assassino che si fa pallido e, dopo un breve silenzio, dichiara: « Non è giusto che paghi mio padre. Mi dia la mano. Dopopranzo confesso tutto». Infine, egli confessa anche prima di pranzo, e ripete la confessione di fronte al procuratore della repubblica. Essa è abbastanza strabiliante. La giovane gli avrebbe detto: « Io voglio morire. O mi ammazzi tu, o mi ammazzo io ». Che tra le due strade, ce ne fossero infinite altre più trattabili, pare non venisse in testa a nessuno dei due. H 13 ottobre fu deciso che Dario avrebbe risparmiato a Pasqualina la fatica di uccidersi. Appuntamento per l'indomani a circa quattro chilometri di distanza. Entrambi vanno verso la morte in bicicletta ma per vie diverse. Arrivati al punto prescelto, che cosa dicono? Noi non abbiamo che una sola versione: quella dell'omicida. Sono le ore 16. Sdraiatasi supina, la donna avrebbe detto: « E' il momento di farmi la festa ». Dario ha un rasoio. Lo poggia, aperto, sulla gola di lei — di colei con la auale aveva pure contemplato cielo pieno di stelle — e preme in direzione verticale con tutta la forza. Quindi fugge. Non ha il coraggio di vedere se la donna sia morta. Per vie traverse e per i campi, egli torna a casa, dove trova il fratello Domenico che allibisce nel vedergli i vestiti, le mani, persino la faccia sporchi di sangue. — Che cosa hai fatto? — domanda. L'altro risponde: — Ho ucciso Pasqualina. — Cosi, nient'altfo. Poi 3Ì cambia d'abito, consegnandolo alla cognata Giuseppina Ronco perchè lo lavi. Graziosamente, la cognata, non soltanto lo lava ma anche lo stira lo piega e lo mescola tra le cose pulite. E l'intera famiglia spera che tutta la faccenda rimanga pulita con la stessa semplicità. E si tratta di persone socialmente ineccepibili, tanto che 11 padre di Dario ha tentato di sottrarsi con la morte alla vergogna di un fatto diventato noto. Egli ignorava — e ci sono tanti come lui! — l'episodio di quel giudice onesto invitato a compiere azione illecita, dietro la certezza che nessuno l'avrebbe mal saputo. — No — egli rispose — perchè Iddio sa, voi sapete, e io so. a. a. . a e , o a l a . e a a o i e a e a o e i llllllllllllllllllllllllMIIHIIlllllllllllllllllllllllllllll

Persone citate: Agliano, Biletta, Cesare Giaccone, Dario Bosco, Giuseppina Ronco, Pasqualina Scaglia, Teodoro Biletta, Vigliano

Luoghi citati: Asti, Carmagnola, Montegrosso