Il "mostro di Nerola,, condannato all'ergastolo

Il "mostro di Nerola,, condannato all'ergastolo Il "mostro di Nerola,, condannato all'ergastolo Roma, 12 marzo. Ernesto Plcchlonl trascorrere U resto dei suoi giorni in un ergastolo. Cosi ha deciso questa sera, dopo un'ora'di camera di Consl glio, la Corte d'Assise. Una pena maggiore a Ernesto Plcchlonl non potevano infliggere e l'hanno voluto specificare nello stesso dispositivo della sentenza, in cui si è affermato che la pena dell'ergastolo è comprensiva di un'altra condanna all'ergastolo per il secondo omicidio, e di quel la di 35 anni per gli altri quattro o cinque reati di cui il moslro doveva rispondere: duplice rapina, duplice occultamento di cadavere, maltrattamenti in famiglia, oltraggio al magistrato che l'Interrogava. Ma 1 magistrati hanno voluto aggiungere 11 massimo della loro gentilezza e hanno avvertito Plcchlonl — a questo ci ha pensato il presidente dopo aver letto la sentenza — che. in fondo, poteva considerarsi' soddisfatto della pe na alla quale era stato condannato; perchè. Infatti, se l'avessero arrestato subito dopo 11 primo delitto commesso nel luglio del 1944. quando ancora vi era la pena capitale, sarebbe finito, dritto dritto, dinanzi a un plotone di esecuzione. Quando gli hanno spiegato questo. Ernesto Px-chionl non ha fiatato, cosi come non aveva (fiatato quando gli avevano detto che, in vano, 1 suoi difensori si erano battuti per lui, e che lo avevano condannato all'ergastolo. E' rimasto Impassibile in un primo momento, poi ha chiesto di dire « due parole alla folla »; Alberto Guidi e Giuseppe Berllngerl, l suoi avvocati, lo hanno pregato di dire a loro queste «due parole », e poi, attorniato dai carabinieri, è stato fatto uscire dall'aula. Un'ora circa hanno discusso 1 magistrati chiusi In camera di Consiglio prima di pronunciare la sentenza. Il dilemma da risolvere era semplice e complesso nello slesso tempo: da una parte c'era quanto aveva detto la privata e pubblica accusa, gli avvocati Bor gatti. De Gasperls, Berlinguer per la parte civile, 11 dott. Tartaglia per il Pubblico Ministero; dall'altra quanto avevano affermato i difensori. Da una parte cioè l'affermazione della piena responsabilità di Ernesto Picchioni con la relativa condanna all'ergastolo, dall'altra invece 11 riconoscimento di un'infermità mentale del mo stro di Nerola. Alla stregua dei fatti i giudici non si sono convinti, nonostante 1 nobili, generosi, dotti e brillanti sforzi del difensori, ed hanno riconosciuto Plcchlonl perfettamente capace di Intendere e di volere e non hanno ritenuto neanche la opportunità di un Intervento del psichiatra perchè esaminasse lo stato psichico dell'Imputato. E questo processo si è concluso rapidissimamente, mentre al Plcchlonl non rimaneva altro da fa re che Interrompere In maniera triviale (tra l'altro ha sottolineato con uno sberleffo l'arringa dell'on. Berlinguer) la discussione dei suol accusatori, facendosi cosi espellere per tre volte consecu Uve dall'aula.

Persone citate: Alberto Guidi, Berlinguer, Ernesto Picchioni, Ernesto Plcchlonl, Ernesto Px-chionl, Giuseppe Berllngerl

Luoghi citati: Nerola, Roma