Diciannove imputati condannati a pene lievi

Diciannove imputati condannati a pene lievi Il processo dei seguaci di don Prandina Diciannove imputati condannati a pene lievi {Dal nostro inviato speciale) Novara, 86 febbràio. S'ode a destra uno squillo di tromba — a sinistra risponde uno squillo... Cosi a Gavaglletto d'Agogna la sera del 17 gennaio dell'anno scorso dai crociati di don Prandina s'iniziò a suou di trombe l'attacco alla casa parrocchiale, dalla quale il predetto unto del Signore era stato estromesso dalla Celere. Come si ricorderà, 11 nuovo parroco don Angelo Criva, che aveva vinto il concorso, quando nella Pasqua del '-47 andò per prendere possesso del benefizio, or. retro di fronte a tali maleflzl da rinunciare aùa prebenda dopo avere dichiarato alla popolazione: — Neppure morto vorrei tornare in questo paesei La popolazione, al grido « O don Prandina o nessuno», andò contro tutti 1 divieti e i provvedimenti canonici, tenendosi prigioniero il suo don Prandina e vlgl landolo notte e giorno con una guardia di parrocchiani del più coraggiosi, sinché quando la forza pubblica Irruppe in canonica una mattina del dicembre del '47, i custodi batterono in ritirata strategica lasciando sul tavolo della saletta della canonica stessa quattro bottiglie vuote di quel buono, proprio delle vigne di Cavagliene e un mazzo di carte ch'era il breviario del picchetto di guardia. 11 nuovo reggente la parrocchia, un sant'uomo — si disse In Curia — durò setto giorni e quindi arrivò don Camillo Nobili, un prete con lo spirito in alto ma col piedi ben piantati In terra. Allora quei di Cavagll'etto, che conta 500 anime e discendono dalla fiera Signoria degli Agnelleno dell'età di mezzo, si trovarono nel bivio, o di far qualche cosa o di naufragare nel ridicolo. Dopo avere disturbato coi piò sonori e rumorosi mezzi -dal sagrato una funzione religiosa, la sera del 17 gennaio '48, un centinaio d'energumeni, uomini e donne, mediante aggiramento e rottura di vetri, prese d'assalto la canonica e don Camillo ricevette l'« ultimatum » di andarsene entro 94 ore" e l'imposizione di non dire Messa l'indomani. Egli rispose: — Domani dirò non una ma due Meste e rimarrò dove 11 mio Vescovo m'ha destinato e voi andrete all'inferno: Senonchè la gazzarra venne a conoscenza dell'autorità ed essendo il reato di azione pubblica ì carabinieri procedevano a una quarantina di arresti con 99 rinvìi a giudizio, tra uomini e donne. A questo punto l crociati rimasero sgomenti. Mentre le famiglie s'affrettavano' a chiedere scusa e a pagare come transazione tremila lire da destinarsi in beneficenza, gli arrestati in « domo Po tri », confessavamo le proprie responsabilità e quelle degli altri in un supremo non richiesto zelo. Ci fu perfino un arrestato che accusò anche suo padre, sua madre e sua sorella cho con lui sono stati rinviati a giudizio. Al dibattimento, iniziatosi U Sfebbralo, ci fu un colpo di scena. Tutti hanno negato quanto avevano ammesso tn istruttoria senza alcuna pressione. Infatti 11 maresciallo dei carabinieri. Ma lione, stamane in udienza ha confermato i suoi rapporti ed ha aggiunto che le confessioni degli imputati erano state singolarmente spontanee. Il difensore avv. Cantone ha spiegato che nella prima udienza gli imputati si erano confusi, non avevano capito niente e. per non sbagliare, avevano negato tutto. Don Pranzi o don Canili lo uan no raccontato le dimostrazioni ostili con Intervento di trombettieri della locale scuola di musica ma avvennero fuori dalla chiesa e le funzioni si svolsero ugna linei) te. Se mai, la turba disturbò o In timidi coloro che volevano entrare nella casa di Dio. 11 P. M. Gatti, in una serena requisitoria ha riassunto la dissennata vicenda di Cavagl ietto, rendendo omaggio a don Camillo che non fu Intimorito né da chiassate ne da minacele Nella chtas sata nell' esterno della chiesa l'oratore non ha ravvisato elementi sufficienti di colpabilità carico dogli imputati e quindi ha chiesto per tutti l'assoluzione. A carico di quattro Imputati per la violazione di domicilio e la violenza privata, ha chiesto un anno a tre mesi di reclusione e per quindici sei mesi. Assolti, per in sufficienza di prove, gli altri dieci, imputati soltanto di turbamento di funzioni del culto. Il difensore, in una calda arringa, ha affermato che si trattava d'episodi inconsiderati d'infantili tà collettiva, e sotto questo aspetto ha chiesto l'assoluzione di tutti gli imputati. 11 che fa ricordare 11 noto epigramma di Machiavelli: « La notte che ' inori Pier Sederini - L'anima n'andò dell'Inferno alla bocca - e Pluto le gri dò: Anima sciocca: che infernoi Va nel limbo dei bambini ». Tra don Camillo cho aveva Invocato l'inferno e 11 difensore che aveva perorato per 11 limbo, il Tribunale, presidente Kllnz, s'è attenuto a una umana via terrena ha condannato diciannove degli Imputati a pene dal 6 al 12 mesi di reclusione con la condizionale e la non Iscrizione nel certificato penale e in solido al pagamento delle spese processuali. As solti gli altri dieci per Insufficienza di prove. Cosi s'è conclusa a tempo debl to, negli ultimi di Carnevale, la matta vicenda di cavagliene, e di don Prandina. ERCOLE M0GQI

Persone citate: Angelo Criva, Camillo Nobili, Cantone, Machiavelli, Pier Sederini, Prandina

Luoghi citati: Novara