La condotta dell'America non subisce mutamenti

La condotta dell'America non subisce mutamenti Dichiarazioni di Acheson La condotta dell'America non subisce mutamenti (Dal nostro corrispondente) Washington, 16 febbraio. Le voci secondo cui gli Stati Uniti intenderebbero ritirarsi dalla posizione assunta nei confronti del Patto atlantico hanno ricevuto oggi una autorevole smentita da parte di Dean Acheson. Il ministro degli Esteri americano ha dichiarato ai giornalisti — nel consueto convegno del mercoledì — che la condotta del Governo di Washington è basata su concetti a lunga scadenza, e non è assolutamente cambiata. Questa condotta — ha detto Acheson — ha avuto chiara espressione nel discorso inaugurale di Truman. E' stato chiesto al Ministro se egli sia favorevole alla clausola proposta da Tom Oonnally. Ed egli ha replicato che «non sussistono reali divergenze tra i diversi punti di vista circa gli obbiettivi fondamentali del Governo, Connally, Vandenberg e il Dipartimento di Stato mirano allo stesso scopo >. Per dare maggior valore alle sue affermazioni, Acheson ha dato lettura di una dichiarazione scritta del seguente tenore: «Per quanto riguarda il Patto atlantico attualmente in discussione, vorrei far notare che non esistono reali divergenze di vedute in merito agli scopi del Governo. L'amministrazione si basa su direttive ben definite e che ritengo siano ben note >. D'altro canto, nei circoli europei- di Washington ed in alcuni ambienti americani ai esprime l'opinione - che per quanto le divergenze fra il di' partimento di stato e Connally possano apparire profonde esse non lo sono probabilmente altrettanto dal punto di vista sostanziale, e possono esser risolte. Le discussioni sul patto atlantico hanno raggiunto lo stadio critico. Secondo quanto si afferma negli ambienti diplomatici e in quelli del congresso, è probabi'e che la disputa sorta sulla clausola « chiave * del patto faccia dilazionare la conclusione delle discussioni, già prevista per i primi di marzo. La questione Lange è stata affrontata dai giornalisti, durante la conferenza stampa di oggi. Ma Acheson si è rifiutato di fare dichiarazioni al riguardo, ponendo in rilievo che, secondo quanto già affermato, Washington non ha fatto nulla per influenzare i rapporti fra gli Stati scandinavi. Circa gli aiuti di armi ai Paesi dell'Europa occidentale, un funzionario della Difesa nazionale ci ha dichiarato che molto difficilmente gli stanziamenti per gli invìi di armi ai Paesi del Patto atlantico supereranno, nel prossimo anno fiscale, il miliardo di dollari. ' Il Dipartimento della Difesa, secondo il nostro informatore, ritiene che la cifra indicata sia sufficiente per cosftuire « una buona base ». E' tuttavia possibile che, in caso di particolare urgenza vengano inviate in Europa parte delle armi « di riserva > degli IIIIIMIIIIIIIIllllIflI IIIIIIIIIIIllllliltllllllEIMIIII Stati Uniti, n nostro interlocutore ha espresso l'avviso che le parole di Vandenberg, più che quelle di Connally, debbano esser considerate espressione del punto di vista che finirà per prevalere, nel senso che pur lasciando al Senato la decisione giurìdica circa l'Intervento in difesa dell'alleato aggredito, quel che conta è sempre l'Impegno morale « Non si vede perchè si dovrebbe dubitare della solvibilità morale degli Stati Uniti, tanto ampiamente provata dalla storia ». In giornata si è saputo che l'ambasciatore Tarchlanl ha chiesto di essere ricevuto da Acheson. E' la prima volta che il nostro ambasciatore chiede un colloquio con 11 segretario del Dipartimento di Stato dopo la nomina di Acheson all'alto incarico. Edoardo Depuri

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